ECONOMIA - La dirigenza Stellantis ha comunicato il fermo produttivo. Fim, Uilm, Fismic e e Uglm bacchettano l'organizzazione di base: "Offendere i colleghi a mezzo stampa è un modo poco democratico". Ecco cosa è successo
Dopo un'intera settimana lavorativa, nel corso della quale gli operai hanno varcato la soglia dei cancelli anche il sabato, per lo stabilimento Stellantis arriva un nuovo stop: nella giornata di domani, giovedì 8 settembre, a causa di problemi legati alla fornitura e alla verniciatura, la catena di montaggio resterà ferma. Bloccati anche gli altri reparti: lo stop nel sito campano di Pomigliano costringe i lavoratori delle presse a caldo a rimanere a casa sia domani che venerdì.
Tra i lavoratori torna a salire la tensione e la preoccupazione, e non va maglio tra i rappresentanti del mondo operaio: lo sciopero contro i sabati lavorativi indetto dalla FlmU-Cub provoca un duro botta e risposta con i confederali (ad eccezione della Fiom), e non solo. Le segreterie provinciali di Frosinone della Fim-Cisl, Uilm-Uil, Uglm e Fismic pur senza mai nominare il sindacato di base, ma con implicito riferimento ai Cub, vanno all'attacco proprio sulla questione inerente lo sciopero.
Spiegano le segreterie provinciali: "Il Ccls e i contratti nazionali tutti, sono e restano lo strumento fondamentale a garanzia delle regole democratiche del lavoro; in mancanza, sarebbe una jungla senza tutele e diritti. Quella sigla sindacale che ha proclamato uno sciopero senza alcun senso, fallito miseramente perchè le lavoratrici e i lavoratori conoscono bene le regole del CCLS, dovrebbe charirsi le idee e approfondire bene gli argomenti. Dovrebbero rispettare, loro si, la libera scelta di non scioperare dei lavoratori di Stellantis".
E ancora, prosegue la nota: "Offendere a mezzo stampa colleghi che da anni si battono per tutelare il lavoro in Stellantis a Piedimonte San Germano è un mezzo di proselitismo ottuso, fallimentare, non democratico. Il rispetto del CCLS per noi resta un punto irrinunciabile".
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