Il Ninfeo Ponari al convegno internazionale sulla geotecnica per la conservazione dei monumenti

Il Ninfeo Ponari al convegno internazionale sulla geotecnica per la conservazione dei monumenti
di autore Redazione - Pubblicato: 05-07-2022 00:00

UNICAS - Lo scorso mese di giugno, nella splendida cornice del centro Convegni dell’Università Federico II di Napoli, si è tenuto il terzo Convegno internazionale organizzato all’Associazione Geotecnica Mondiale

Lo scorso mese di giugno, nella splendida cornice del centro Convegni dell’Università Federico II di Napoli, sul lungomare della città partenopea, si è tenuto il terzo Convegno internazionale organizzato all’Associazione Geotecnica Mondiale sul tema dell’Ingegneria Geotecnica per la Conservazione dei Monumenti e dei Siti Storici (https://tc301-napoli.org/). In quella occasione è stata presentata una nota avente come oggetto lo stato di avanzamento degli studi condotti sul Ninfeo Ponari da un gruppo di ricercatori dell’Università di Cassino.  Il monumento, la cui costruzione risale presumibilmente al primo secolo a.C., ovvero in età tardo repubblicana, presenta elementi decorativi ascrivibili al primo secolo d.C, tipici dei successivi periodi imperiali. Questo lungo arco temporale, la struttura a volta di notevole altezza sopravvissuta finora indenne a venti secoli di storia, l’apparato decorativo fatto di mosaici e pitture di eccezionale qualità, paragonabili ai migliori esempi romani e vesuviani, testimoniano l’importanza del sito nella Casinum romana e giustificano l’interesse degli archeologi, animati dal desiderio di comprendere meglio il ruolo e la struttura sociale ed economica della città, all’epoca popolata da esponenti di importanti famiglie della Roma antica.

La relazione tenuta dal prof. Giuseppe Modoni, docente del Dipartimento di Ingegneria Civile e Meccanica (DICEM), è stata l’occasione per mostrare ad una comunità di esperti, confluiti da tutto il mondo, l’esistenza di una ricca area archeologica nel territorio cassinate e fare il punto sullo stato di salute del Ninfeo. Le avanzate analisi geotecniche e strutturali, svolte dai gruppi coordinati dal prof. Modoni e dalla prof. Maura Imbimbo (DICEM) e supportate dalle attività di monitoraggio svolte da ricercatori del Dipartimento Fusione e Tecnologie per la Sicurezza Nucleare (FSN) del Centro Ricerche ENEA di Frascati e dal contributo archeologico del prof. Eugenio Polito del Dipartimento di Scienze Umane Sociali e della Salute (DSUSS), hanno documentato la situazione critica in cui si trovano gli elementi murari del Ninfeo, soggetti alla spinta delle terreni depositatisi nel corso dei secoli sull’area. I progetti predisposti dall’Università di Cassino per mettere in sicurezza l’area e avviare i lavori di restauro, con l’obiettivo di restituire il bene alla collettività, giacciono in attesa di approvazione da parte degli enti finanziatori. In questo contesto i rallentamenti della burocrazia, aggravati dalle vicende della pandemia, rischiano di frenare lo slancio dell’Istituzione Accademica impegnata nel salvataggio di questo prezioso sito e di privare la comunità cassinate di un importante capitale di memoria storica.





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