Area Contigua al PNALM, disagi per agricoltori e allevatori

Area Contigua al PNALM, disagi per agricoltori e allevatori
di autore Redazione - Pubblicato: 29-06-2022 00:00

IL FATTO - Territori gravati da usi civici e criticità nelle zone montane della Valcomino, il vice coordinatore provinciale di Fdi Gabriele Picano bacchetta la Regione Lazio

Ancora sollecitato in ordine a temi di fondamentale importanza sul piano politico economico e sociale per territori gravati da usi civici, la cui fruizione consente l’accesso ai contributi europei alle aziende agricole in zona montana o svantaggiata, come accade in Valle di Comino, voglio soffermarmi ancora su una questione che, ritengo abbastanza rilevante.

A parlare è il vice coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia Gabriele Picano, che argomenta: "Con l’istituzione dell’Area Contigua al PNALM, nell’ esercizio dei suoi poteri, ex articolo 32 della legge 394/91, la Regione Lazio, oltre ai presunti benefici elencati in fatto di turismo naturalistico ed enogastronomico, ha esteso per migliaia di ettari, vincoli prima inesistenti sui territori interessati, nuocendo in primo luogo agli agricoltori e agli allevatori. Dalle dichiarazioni fatte all’ epoca dell’approvazione, si evinceva che il passo successivo, sarebbe stato quello di convocare d’intesa con l’Ente Parco tutti gli enti locali interessati dall’ atto in questione. In primo luogo, in base allo stesso dettato normativo, tali intese dovevano essere promosse prima della decisione, al fine di evitare l’emanazione di un mero atto d’imperio, peraltro dubbio, sul piano dei principi ispiratori dell’azione amministrativa così come noti".

Prosegue Picano: "Dunque, alla luce di quanto detto, e di quella locuzione: “d’intesa” con gli enti locali interessati, prevista al primo comma dell’art. 32 della legge 394/91, mi chiedo se questi enti interessati siano stati convocati alla presenza di un giurista esperto in materia di usi civici ed impresa, di un agronomo altrettanto esperto della materia in ordine al proprio ambito di competenze e di un responsabile del servizio, interno allo stesso ente, adeguatamente formato sul piano professionale, viste le questioni di natura economica e sociale esistenti sui territori interessati e a cui fa esplicito riferimento la stessa, ormai, famigerata direttiva “Habitat” del ’92, la quale prevede la altrettanto, ben nota, VINCA (Valutazione di incidenza ambientale) per le zone qualificate di “conservazione speciale” o di “protezione speciale”, di norma ricomprese nelle aree contigue".

Conclude il vice coordinatore provinciale di Fdi: "Mi pongo tali quesiti e li pongo all’attuale Amministrazione Regionale perché quel “d’intesa” o significa quanto pocanzi esposto o non significa niente, e non significa niente sotto più profili della correttezza e della validità di un atto amministrativo, con riferimento sia al principio di legalità, sia al criterio di “opportunità” dell’atto, anch’esso presente tra i principi ispiratori di un corretto esercizio della funzione pubblica, con buona pace di chi da sinistra pensa il contrario.

Se l’imprenditore per effetto del VINCA da domani mattina non può più usufruire di terreni in uso civico per cento vacche ma per cinquanta, otterrà contributi europei per cinquanta vacche e non per cento, questo è il rischio che l’impresa corre con la leggerezza con cui la Regione ha approvato l’Area contigua".





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