"Il ripristino del doppio senso in via Sant'Angelo? Vuota propaganda"

"Il ripristino del doppio senso in via Sant'Angelo? Vuota propaganda"
di autore Redazione - Pubblicato: 20-04-2022 00:00

POLITICA - La precisazione del Comune di Cassino dopo le polemiche dei giorni scorsi

Al fine di fare completa chiarezza su via Sant’Angelo e, in particolare, in merito a ingannevoli possibilità ventilate da più di qualcuno con la richiesta del ripristino del doppio senso di marcia, si ribadisce che tale soluzione peraltro è espressamente vietata da uno specifico decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il relativo provvedimento, a firma del sottosegretario Michele dell’Orco, venne emanato in data 8 aprile 2019 e notificato al Comune di Cassino il giorno 30 dello stesso mese.

A chiamare in causa il Ministero, un esposto a firma di un cittadino che rilevava l’illegittimità dell’ordinanza n.235 del 31 luglio 2018 emessa dalla Polizia Locale con la quale si ripristinava il doppio senso di marcia da viale Bonomi fino alla rotatoria davanti alla sede dell’Università. “La strada in oggetto – si rilevava nel ricorso gerarchico – non ha le dimensioni prescritte dal Codice della Strada per poter essere percorsa in doppio senso di circolazione, circostanza questa che viene affermata anche nella stessa ordinanza di cui si chiede l’annullamento laddove nelle premesse si afferma che in vari tratti di via Sant’Angelo la larghezza della sede stradale è inferiore a quanto stabilito dal Dlsg. n. 285/1992 che non permette l’agevole incrocio di due veicoli”.

Il Ministero accoglieva il ricorso sulla base della seguente considerazione: “L’ordinanza n. 235 del 31 luglio 2018 viola il principio di ragionevolezza laddove disattende la coerenza tra la valutazione compiuta e la decisione presa, riscontrabile nella evidente contraddittorietà tra le considerazioni sviluppate nel preambolo e le statuizioni riportate nel dispositivo del provvedimento stesso”.

Da qui l’accoglimento di quel ricorso e il conseguente decreto di annullamento del doppio senso di marcia.  Provvedimento che si sarebbe potuto impugnare al Tar nel termine di 60 giorni, o con ricorso straordinario al presidente della Repubblica entro 120 giorni. Cosa che, ragionevolmente, non fu fatta.

Agitare, ora, soluzioni impossibili, quale il ripristino del doppio senso di marcia, equivale a fare solo della vuota propaganda. Indipendentemente dalla realizzazione della corsia ciclabile che questa Amministrazione intende portare a compimento come da progetto.    





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