Quando riavremo il mondo pre Covid? Questi sono i mesi decisivi

Quando riavremo il mondo pre Covid? Questi sono i mesi decisivi

RUBRICHE - A due anni dall'inizio della pandemia si parte con la quarta dose di vaccino per i soggetti fragili. La luce in fondo al tunnel sembra più vicina. Tutto quello che c'è da sapere nel consueto approfondimento settimanale a cura di Angelo Franchitto

di Angelo Franchitto

Via libera dell’Aifa alla quarta dose di vaccino anti-Covid, ma al momento riguarda solo i soggetti gravemente immunodepressi. Stando a quanto riferisce l’AGI, tecnicamente non si parla di una vera e propria quarta dose, ma di una dose booster da ricevere dopo il completamento del ciclo primario che si compone di due dosi più la dose aggiuntiva (o terza dose). Come già accade per le terze dosi, anche La quarta verrà somministrata con vaccini a mRna. Per capirci, stiamo parlando dei vaccini Pfizer e Moderna.

Anche per gli immunodepressi, per i quali è già possibile prenotare il booster, i tempi della somministrazione sono i medesimi della dose booster per la popolazione generale. Dunque, si parla di cinque o sei mesi dalla terza dose. Certamente, in un momento in cui vediamo vicino la data della fine dell’emergenza sanitaria e i dati scientifici parlano di una graduale endemizzazione del virus, bisogna fare alcune precisazioni in merito alla vaccinazione. Così come spiega il direttore generale dell’Aifa, Nicola Magrini, il quale è molto chiaro sull’argomento, come indirizzo generale dovremo vaccinarci annualmente.

Ovviamente, questa è la prima campagna di vaccinazione di massa a livello mondiale che la storia conosce. Dunque, se sarà necessario rivaccinarsi tutti o se, invece, bisognerà pensare a una campagna stagionale solo per i soggetti a maggior rischio e a quelli al di sopra di una certa età servirà capirlo nei prossimi mesi. Dunque, al momento, tutto resta invariato per la popolazione in generale. Allo stesso modo, anche il Green pass resta a tempo illimitato per chi ha le tre dosi fatte.

Dunque, per una probabile quarta dose per la popolazione generale, se ne inizierà a parlare in estate. Intanto, Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, ci ricorda che i soggetti immunodepressi hanno già ricevuto tre dosi di vaccino. In particolare, la terza dose per loro è anche stata autorizzata a distanza ravvicinata dalla seconda. Dunque, per i soggetti immunodepressi non è possibile parlare di una quarta dose, ma va letta, più giustamente, come un booster e come strategia per proteggerli ulteriormente.

Eppure, il Ministro della salute Roberto Speranza, avvisa che dopo il 31 Marzo, con la fine dello stato d’emergenza, continueremo a indossare le mascherine e terremo il Green pass. Ma, allora quando riavremo il mondo di prima? Sicuramente il 2022 sarà per tutti l’anno cruciale. Serviranno questi mesi per capire se sarà possibile tornare a una vita pienamente normale. Possiamo essere decisamente ottimisti, ma la partita non è chiusa. Inoltre, tra pochi mesi, un pezzo di mondo (più precisamente l’emisfero australe) entrerà nell’autunno. In quel momento inizierà per noi un periodo di osservazione.

Riusciremo forse a meglio capire cosa ci aspetta. Intanto, il ministro Speranza assicura che da marzo parte la quarta dose per gli immuno compromessi, ma il Comitato tecnico scientifico continuerà il suo lavoro per valutare l’effettiva necessità di un richiamo per tutti dopo l’estate.

Nulla di certo, ma la cosa è da considerare probabile. Purtroppo, stiamo avendo a che fare con un virus che continuerà a circolare e resterà fra noi anche nel futuro. Conosciamo già un virus indistruttibile per il quale c’è bisogno di un vaccino annuale. Stiamo parlando del vaccino antinfluenzale. Si tratta di un metodo di prevenzione di quella “banale” influenza stagionale. Eppure, è necessario rinnovare annualmente la vaccinazione.

Particolarmente indicata ad alcune categorie di persone, il vaccino antinfluenzale è destinato a donne incinte, anziani, bambini e persone con malattie croniche o fragile dal punto di vista immunitario. Come tutti i vaccini, anche l’antinfluenzale è un farmaco che può avere degli effetti collaterali. Tuttavia, trattandosi di problematiche quasi sempre lievi, i medici continuano a considerarlo un preparato sicuro.

Vero è che sono gli stessi medici di famiglia che lo iniettano ai propri pazienti. Inoltre, secondo studi attendibili, nella popolazione generale, il vaccino antinfluenzale sembra che arrivi a ridurre anche del 60% il rischio di ammalarsi di influenza. Il periodo ideale per fare il vaccino contro l’influenza è tra ottobre e novembre. Per chi crede che l’influenza sia qualcosa di semplice, che non ha nulla in comune con il Covid-19, è bene ricordare che, quando parliamo di influenza, parliamo di un’infezione delle vie respiratorie di natura virale.

Un’infezione capace di provocare delle complicazioni molto serie in alcuni individui particolari, come i bambini piccoli, gli anziani e i soggetti immunodepressi o con disturbi respiratori. Inoltre, come esistono le varianti del SARS-Cov-2, anche i virus che causano l’influenza sono più d’uno. Infatti, esistono ben tre tipi di virus influenzale.

Solitamente li classifichiamo come virus di tipo A, tipo B e tipo C. Ad ogni modo, le tipologie di virus influenzali più interessanti per noi esseri umani, ma anche per la realizzazione del vaccino, sono il tipo A e il B. Quando parliamo di influenza, parliamo di una pandemia, oggi divenuta endemica, che si diffonde tra la popolazione tutta, soprattutto durante la stagione invernale. In ogni caso, l’influenza si trasmette classicamente per via aerea, tramite le goccioline emesse da una persona infetta con starnuti, colpi di tosse o mentre si parla.

Ma, bisogna segnalare anche il fatto che, è possibile contrarre l’influenza anche toccando superfici od oggetti contaminati dal virus. Dunque è buona norma, dopo aver toccato oggetti, mobili o altro, evitare di portare le mani alla bocca, al naso o agli occhi.

Sicuramente, quello che sappiamo con certezza, dopo anni  di convivenza con il virus, è che, in genere, nella popolazione adulta sana e in salute, l’influenza è un’infezione che guarisce spontaneamente. Certo, può capitare che si limiti a richiedere una semplice terapia sintomatica. Mentre invece, nei bambini piccoli e ancora di più negli anziani, malati cronici e soggetti fragili dal punto di vista immunitario, la malattia potrebbe rappresentare una condizione molto seria, al punto tale da richiedere il ricorso a farmaci antivirali e, soprattutto, il ricovero in ospedale.

Dunque, è importante, anche per il Covid-19, capire in quanto tempo potremmo considerarlo completamente endemizzato. Ma, soprattutto, dobbiamo capire come proteggere i più fragili. Cioè, dobbiamo capire quali saranno i soggetti che, stagionalmente soffriranno di più. Dunque, al momento, i vaccini sono l’unica arma che garantisce dei risultati sicuri.





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