"Siamo l'unico Paese europeo dove, rispetto a trent'anni fa, gli stipendi sono calati"

"Siamo  l'unico Paese europeo dove, rispetto a trent'anni fa,  gli stipendi sono calati"
di autore Redazione - Pubblicato: 15-02-2022 00:00

IL FATTO - Enrica Segneri, deputata del M5S, ribadisce l'importanza di introdurre il Salario Minimo e si appella alle altre forze politiche

"Impietosa la fotografia sulla condizione delle retribuzioni dei lavoratori italiani nel nostro mercato del lavoro scattata da "Presa Diretta" e mostrata in prima serata. Il nostro è l'unico Paese europeo dove, rispetto a trent'anni fa, non solo non c'è stata una crescita dei salari ma gli stipendi dei lavoratori sono addirittura calati del 2,9%. Una situazione che richiede risposte rapide ed efficaci: fra queste c'è sicuramente l'introduzione del salario minimo come il MoVimento 5 Stelle chiede dal 2013". Lo afferma in una nota Enrica Segneri, deputata del M5S componente della commissione Lavoro.

"Mi sorprende leggere anche oggi - spiega - di sindacalisti che bocciano questa misura, arrivando addirittura a definirla 'una trappola'. Come dimostrano le esperienze di altri Paesi, dove è già presente da anni, è invece vero il contrario. In Germania, per esempio, con l'istituzione del salario minimo ha guadagnato tutto il sistema economico: è diminuito il divario tra redditi alti e bassi, è calato l'indice di disoccupazione e il prodotto interno lordo è cresciuto del 20% rispetto al periodo precedente."

"Con la nostra proposta, non fissiamo solo una soglia di dignità" sotto cui nessun contratto deve scendere, ma valorizziamo la contrattazione collettiva 'sana', mettendo un freno definitivo ai cosiddetti 'accordi pirata'. Dire di essere favorevoli al salario minimo come fanno altre forze politiche, per esempio Pd e Fratelli d'Italia, ma senza specificare una soglia sotto cui non si deve andare, vuol dire varare l'ennesima legge inefficace. Chi ha davvero a cuore la sorte dei lavoratori italiani voti il nostro disegno di legge. Restituiamo al lavoro e ai lavoratori la giusta dignità." conclude.





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