Esuberi in Fca: a Cassino escono dalla fabbrica 173 operai

Esuberi in Fca: a Cassino escono dalla fabbrica 173 operai
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 05-02-2022 00:00

ECONOMIA - Raggiunto l'accordo: lo stabilimento rischia di scendere sotto i 3.000 addetti. Intanto la dirigenza di Stellantis annuncia che lunedì non si lavora: le fermate saranno recuperate di sabato, ma c'è il nodo dei trasporti. Ferdermeccanica e sindacati uniti nel chiedere al Mise la convocazione urgente di un tavolo nazionale sull'automotive

Così come anticipato nei giorni scorsi, gli esuberi in Fca adesso sono realtà. Si tratta, per la precisione, di uscite volontarie. "Si è raggiunta oggi l’intesa con Stellantis necessaria a dare continuità agli accordi sottoscritti nel 2021 in merito alle uscite volontarie incentivate stante le modifiche normative sopraggiunte.

L’intesa prevede un doppio sistema di incentivazione: per chi raggiungerà il requisito pensionistico entro i prossimi 48 mesi e per chi, pur non avendo i requisiti, sceglierà di aderire, riconoscendo a quest’ultimi una quota ulteriore in caso di uscita volontaria entro il 31 marzo 2022. L’accordo riguarda i siti produttivi di Pratola Serra, Cento, Cassino, Pomigliano, AGAP e Mirafiori per un numero complessivo di 373 lavoratori, già individuato negli accordi sottoscritti nei singoli stabilimenti” spiega in una nota la Fiom-Cgil.

VANNO VIA 173 OPERAI

Più nel dettaglio entra la Fim-Cisl che argomenta: “Le uscite maggiori hanno interessato il sito di Melfi con 360, le Carrozzerie di Mirafiori con 270, Grugliasco 100, Pomigliano 118, Cassino 173. Per gli Enti Centrali le uscite incentivate sono state circa 110, mentre quelle concordate con il Contratto di Espansione sono state circa 330, per le quali sono previste almeno 1/3 di nuove assunzioni.

Gli accordi sindacali garantiscono un percorso volontario e incentivato e di tutela per i lavoratori; analoghe intese hanno interessato gli altri stabilimenti europei del gruppo. Tutto ciò  evidenzia una situazione di difficoltà del settore dell’automotive, per il quale stiamo sollecitando il Governo a convocare con urgenza il tavolo di settore e quello specifico di Stellantis prima della presentazione del piano industriale del Gruppo”.

CASSINO SOTTO I 3.000?

Lo stabilimento di Cassino vedrà quindi l’uscita di 173 lavoratori e non ci sono nuove assunzioni all’orizzonte: gli operai impiegati nel sito pedemontano rischiano dunque di scendere sotto la soglia delle 3.000 unità visto e considerato che ad oggi sono poco più di 3.200 gli addetti. Per la precisione ad oggi sono 3.289; con le 173 uscite volontarie firmate ieri si scende a 3.116. Altri pensionamenti sono all'orizzonte e senza nuove assunzioni la fabbrica potrebbe scendere sotto quota 3.000 impiegati.

La Fiom lancia l’allarme: “A settembre dello scorso anno per queste realtà è stato sottoscritto il Contratto di espansione che oltre all’intervento formativo prevede 130 assunzioni - ancora in corso - e che un accordo aggiuntivo senza impegni effettivi su ulteriori assunzioni ne vanifica gli effetti”.

SABATO IN FABBRICA, SOS TRASPORTI

Il futuro è nebuloso per le tute rosse e il presente è ancora più grigio: nella giornata di ieri è infatti giunta comunicazione che la direzione aziendale ha comunicato per lunedì 7 febbraio il senza lavoro per mancanza componenti. La fermata sarà soggetta al recupero.  E, sempre a proposito di recuperi, sempre ieri si è svolto l'esame congiunto dei recuperi produttivi previsto dal Contratto Collettivo tra l'esecutivo del Consiglio delle RSA di Fim Uilm Fismic e Uglm e Fca.

Le giornate interessate al recupero produttivo sono il 12 e il 19 febbraio dalle 6 alle 14. per recuperare il “senza lavoro” dei giorni 1 e 2 febbraio. Ai lavoratori interessati sarà riconosciuta l'indennità prevista dal Contratto Collettivo  pari a 25 euro lordi. Trattandosi però di due sabati, il 12 e 19 febbraio potrebbe non esserci la garanzia del servizio dei trasporti per questo motivo i sindacati hanno chiesto garanzie onde evitare ulteriori disagi.

APPELLO AL MISE

Visto il perdurare della difficile situazione che riguarda non solo lo stabilimento di Cassino ma tutti i siti italiani di Stellantis, ieri pomeriggio in una nota congiunta a firma dei segretari generali della Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm, Ugl, Fismic e Aqcf  - Benaglia, Uliano, Re David, De Palma, Palombella, Di Maulo, Spera e Serra -  è stato chiesto  “con urgenza la convocazione del Tavolo Stellantis presso il MiSE, per proseguire in sede istituzionale al confronto sulla situazione del Gruppo nel nostro Paese prima del 1 marzo 2022, giorno in cui verrà presentato il piano industriale”. La missiva, indirizzata al Ministro Giorgetti, è stata inviata anche alla dirigenza italiana del gruppo Stellantis.





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