Obbligo vaccinale, in Europa si comincia a concretizzare

Obbligo vaccinale, in Europa si comincia a concretizzare

RUBRICHE - Dall'Austria alla Grecia, ecco le misure messe in campo. Anche l'Italia potrebbe presto scegliere la stessa strada. Ecco tutti gli scenari nel consueto approfondimento settimanale a cura di Angelo Franchitto

di Angelo Franchitto

Il virus continua a girare, e il freddo favorisce la sua circolazione. Nonostante il progressivo aumento delle nuove prime dosi e la campagna vaccinale allargata ai bambini, il SARS-Cov-2 resiste. Dunque, l’Unione europea inizia a discutere dell’opportunità di introdurre il vaccino obbligatorio contro il Covid. A dirlo per prima è stata proprio la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

La questione viene presentata in occasione di una domanda a riguardo delle sanzioni previste dalla Grecia per gli ultrasessantenni che rifiutano di vaccinarsi. Soprattutto, la risposta arriva in base alla situazione attuale dei paesi dell’Unione. Si tratta di una situazione peggiorata dall’arrivo delle nuove varianti,  in particolare la Omicron. Anche se in realtà servono alcune settimane per saperne di più sulle capacità infettive della nuova variante. Ma, in una condizione di pandemia sono un’eternità. Per questo la raccomandazione è univoca, bisogna vaccinare.

Ovviamente, la speranza di scienziati e di tutti noi è per il meglio, ma prepariamoci a ogni eventualità. Insomma, Ursula Von der Leyen è categorica, e spinge perché l’Europa arrivi a essere tutta vaccinata. Ma, ovviamente servono anche test, tracciamento, distanziamento sociale e mascherine. I nostri comportamenti sono fondamentali in questo momento, e senza differenze fra gli Stati. Insomma, tutta la regione Europea dovrebbe muoversi nella stessa direzione e con gli stessi tempi. Specialmente le parole della presidente europea fanno riflettere. Infatti, solo due anni fa nessuno avrebbe mai pensato di vedere quello che vediamo oggi.

Come ci ricorda la von der Leyen, abbiamo una pandemia in corso ma, anche se abbiamo i vaccini che salvano la vita, spesso non vengono utilizzati. D’altra parte, a parlare in modo chiaro ed evidente sono i dati ufficiali a nostra disposizione. Così, Se guardiamo le cifre, emerge come ben un terzo della popolazione europea non è vaccinata. Stiamo parlando di 150 milioni di persone, e sono tante. Inoltre, dobbiamo pensare che, non tutti possono essere vaccinati, come i bimbi molto piccoli.

Queste persone vanno protette dalla maggioranza della popolazione che può essere vaccinata. Si tratta di una constatazione che porta delle conseguenze. Magari non arriveremo a un obbligo vaccinale immediato, ma certamente sarà indispensabile l’utilizzo e il controllo del Green Pass. Questo è uno strumento che deve essere adattato in modo costante alla situazione della pandemia. Cioè, il documento verde, da solo, non ci protegge dal rischio di contagio. Ma dobbiamo anche rafforzare le nostre difese immunologiche con il richiamo, ovvero la terza dose. Ormai la popolazione vaccinabile è sempre più numerosa.

Stiamo iniziando a vaccinare anche i bambini fino ai 5 anni di età. Nessun problema di vaccini, le dosi sono disponibili per tutti i cittadini dei paesi membri dell’Unione. Si tratta soprattutto del vaccino Pfizer. Ma la battaglia non è affatto semplice. Infatti, la speranza dell’Europa è un coordinamento sanitario che sembra sempre più in salita. Come sappiamo, ogni paese continua a prendere misure diverse sia in merito alla campagna vaccinale, ma anche per i viaggi e gli spostamenti interni con altri paesi membri dell’Ue. Se poi Ursula Von der Leyen pensa al vaccino obbligatorio, bisogna dire che abbiamo già alcuni paesi che stanno facendo questa esperienza. Per esempio, in Austria, con un tasso di vaccinazione molto basso è stato necessario un nuovo lockdown.

Questa terribile esperienza ha portato alla decisione, da parte del governo austriaco, l’introduzione dell’obbligo vaccinale nel paese. Questo significa che, a partire da febbraio 2022 è prevista l’introduzione di una legge, oggi ancora allo studio, che prevede multe fino a 7.200 euro per chi, dai 14 anni in su, rifiuta il vaccino dopo due solleciti ufficiali. Questo è un primo ragionamento fatto da uno stato europeo per introdurre l’obbligatorietà a essere vaccinati. Ma, abbiamo anche l’esperienza della Grecia. Qui, viene istituito per gli over 60 a partire dal 16 gennaio 2022, una multa di 100 euro mensili. Cioè, gli ultrasessantenni residenti in Grecia, se rifiutano di fare il vaccino, devono allo stato ben 100 euro al mese fino a quando non avranno il vaccino.

Cosa ne farà il governo greco dei soldi acquisiti dalle multe? Andranno agli ospedali per sostenere le spese e i costi dovuti ai ricoveri che in questi mesi crescono a causa della pandemia. Il premier greco Mitsotakis non parla di punizione, ma di una tassa sanitaria. D’altra parte, i non vaccinati hanno maggiore rischio di ammalarsi e di avere necessità di cure mediche, andando a occupare posti in ospedale che possono servire anche per altre urgenze sanitarie diverse dal Covid. Mentre, il prossimo cancelliere tedesco Olaf Scholz si prepara a prendere la nuova carica e a governare una Germania in piena crisi quarta ondata. Dunque, proprio la situazione così difficile lo porta a essere piuttosto favorevole all’introduzione della vaccinazione obbligatoria e al divieto di accesso per i non vaccinati a tutti gli esercizi commerciali non essenziali. Sulla stessa linea, anche il Belgio pensa di introdurre l’obbligo dal 2022.

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Dunque, il nuovo anno va a cominciare con diversi paesi europei che lavorano per realizzare leggi di obbligo vaccinale. Mentre, attualmente, in Francia già esiste un obbligo vaccinale. La legge riguarda le categorie come personale sanitario, vigili del fuoco ed esercito. Cosa si fa in Italia? Il quadro europeo è molto chiaro, e il vaccino è l’unico modo per combattere la pandemia. Tutti d’accordo che serve l’obbligo vaccinale. Il discorso dell’Italia non si discosta molto da quello degli altri stati membri. Infatti, dal 15 dicembre entra in vigore l’obbligo di essere immunizzati per il personale della scuola e quello di difesa, sicurezza e soccorso pubblico. Ma anche per chi lavora in rsa.

D’altra parte ricordiamo bene come le residenze per anziani siano state epicentri di tanti focolai nel 2020. Diverso è invece il discorso che il nostro governo fa per la popolazione al di fuori delle categorie indicate. Infatti, almeno per il momento, non c’è alcuna intenzione di generalizzare l’obbligo vaccinale. Invece, le forze politiche puntano molto sul Super Green Pass. Lo strumento che è in vigore dal 6 dicembre e vale per guariti e vaccinati. Vengono esclusi tutti coloro che ottengono la certificazione con il tampone. Insomma, non c’è ancora una strategia unica per tutti i paesi dell’Unione Europea, ma si condivide l’idea che il vaccino sia fondamentale e che bisogna incoraggiare le persone a vaccinarsi.





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