L'audio di Rotondo diventa un caso politico. Paliotta: "Dimissioni subito"

L'audio di Rotondo diventa un caso politico. Paliotta: "Dimissioni subito"
di autore Redazione - Pubblicato: 23-12-2021 00:00

POLITICA - La consigliera parla di questione morale discutendo dell'accaduto in Consiglio comunale. L'esponente di Pop Davide Luzzi a testa bassa contro il sindaco di Pontecorvo: "Il trattamento che il primo cittadino riserva ai suoi, le minacce e la violenza verbale con cui si scaglia contro cittadini liberi che evidenziano le sue mancanze amministrative è intollerabile"

Annalisa Paliotta

Annalisa Paliotta porta in Consiglio Comunale la questione morale e chiede le dimissioni di Rotondo. La rappresentante di POP è stata oggetto di attacchi scomposti per aver posto all'attenzione del Consiglio Comunale la gravità delle dichiarazioni di Rotondo emerse sulla stampa.  Il testo dell'intervento di Annalisa Paliotta al Consiglio Comunale di ieri: "Apprendiamo dalla stampa di un audio del Sindaco in cui ci sarebbero intimidazioni, minacce e ricatti nei confronti dell’intero gruppo di maggioranza. 


Il primo cittadino esprimerebbe parole gravissime che fanno molto discutere nei confronti della libertà dei cittadini di esprimere il proprio dissenso alla sua condotta amministrativa. 
Sembrerebbe ordinare ai suoi di non avere rapporti con chi contrasta il suo modo di operare e i suoi metodi; pena, e questo è il fatto più grave, provvedimenti contro di essi.
Date per attendibili le fonti a mezzo stampa riteniamo che tale condotta sia inaccettabile e non degna di un governo amministrativo sereno, libero e equo nei confronti della cittadinanza tutta, soprattutto nei confronti di quella parte che in piena libertà esprime il proprio giudizio critico nei confronti di Rotondo. 


È dovere di un sindaco avere rispetto nei confronti della propria cittadinanza. Il primo, irrinunciabile, dovere risiede nel rispettare con lealtà il giuramento fatto sulla costituzione italiana.Voglio ricordare al sindaco che l’articolo 21 della Costituzione Italiana sancisce che "tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione." 


Il Sindaco ricopre un ruolo in rappresentanza del popolo, dello stato e delle istituzioni, e ricordiamo al resto del gruppo di maggioranza  che chi avalla, questo metodo è complice della deriva.  Per tale motivo, se quanto pubblicato dalla stampa fosse vero, chiediamo le dimissioni immediate del sindaco e lo invitiamo a scusarsi con tutta la cittadinanza."

Gli fa eco l'esponente di Pop Davide Luzzi che argomenta: "Innanzitutto rivolgo il mio sostegno, e quello di tutti il gruppo POP, a quei cittadini che sono stati attaccati dall'attuale Sindaco.  Le parole sono importanti, nel momento in cui ricopri una carica istituzionale ancor di più. Rotondo, da anni, esaspera e avvelena il confronto democratico locale attraverso il metodo dell'insulto, della vendetta personale, fomentando odio, divisioni e rancore nella città.  Il limite è stato superato. Non credo sia ammissibile che un Sindaco possa permettersi di offendere i propri cittadini che democraticamente esprimono dissenso rispetto alla gestione pubblica.


Il Sindaco e i suoi sono dei semplici delegati dei cittadini. Rotondo crede di essere il re di Pontecorvo. Non lo è. Lui siede sulla poltrona di Sindaco perché circa 3.500 cittadini (se si votasse oggi credo sarebbero molti di meno) su 13.000. Niente di più. 
Il trattamento che riserva ai suoi, le minacce e la violenza verbale con cui si scaglia contro cittadini liberi che evidenziano le sue mancanze amministrative è intollerabile. Se tale atteggiamento, tale metodo è tollerato da chi divide con lui la poltrona, per interesse o per incapacità di far valere la propria dignità non importa. 

Quel metodo è intollerabile perché un primo cittadino non può governare attraverso le minacce, ponendo un ostacolo alla rappresentatività democratica con il suo comportamento, le sue parole e le sue azioni. Credo che Rotondo si debba dimettere, non solo perché incapace a livello amministrativo, ma soprattutto perché un soggetto del genere non può permettersi di rappresentare la nostra città. È una vergogna. Gran parte della popolazione, quella che non si può comprare con qualche piccola concessione o favore personale, quella che lavora e paga le tasse, quella che vorrebbe una città migliore, con poco, non merita di essere rappresentata da questa pseudo classe dirigente. 


Credo sia il momento di dire basta. A Pontecorvo siamo in pochi a parlare, a lottare a viso aperto, per una città migliore. In troppi temono ritorsioni. Troppi cittadini non si sentono liberi di dissentire. E con quello che è emerso nelle ultime ore si capisce il perché. Basta. 
Con Annalisa Paliotta, a testa alta e con senso di responsabilità, ci batteremo sempre per la democrazia
, per una politica di contenuti, attraverso una opposizione chiara, coerente, in contrasto con i metodi intimidatori, violenti e rabbiosi di chi non sa distinguere la discussione politica, il dibattito, dal proprio ambito personale. La politica è un affare pubblico non un affare privato."





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