Quattro incontri per mettere a tacere la violenza

Quattro incontri per mettere a tacere la violenza

L'EVENTO - Si è concluso ieri, in occasione del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il ciclo di quattro incontri organizzato dalle Democratiche "Un altro tipo di forza"

di Giulia Zaccardelli

Si è concluso ieri, in occasione del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il ciclo di quattro incontri organizzato dalle Democratiche "Un altro tipo di forza".

Tanti i temi trattati, le testimonianze e gli interventi che si sono succeduti in queste giornate, presiedute dall'avvocata Sarah Grieco, portavoce provinciale delle Democratiche.

Ogni incontro ha donato spunti di riflessione sulla realtà attuale, e sui meccanismi psicologici e sociali da cui nasce la necessità di celebrare un 25 novembre.

A partire dalla testimonianza delle donne, lunedì 15 novembre, nella biblioteca comunale di Pontecorvo, si è riflettuto sul ruolo femminile nel mondo del lavoro.

Quelle stesse donne che in un primo momento hanno rinunciato alle proprie aspirazioni, per rimanere a casa ad occuparsi della famiglia, si sono poi riscoperte scrittrici, poetesse, studiose, e hanno ricostruito la loro identità anche attraverso il lavoro.

Il lavoro come strumento per realizzarsi, per essere soddisfatte di se stesse e, soprattutto, per essere indipendenti da una forma subdola di violenza dall'uomo: quella economica. Donne che insegnano, che lavorano in Fiat, che guidano mezzi pesanti e intanto vincono concorsi di poesia.

Se è quindi possibile che la donna sia altro, oltre a mamma e moglie, è anche vero che al giorno d'oggi c'è un gap salariale del 30% tra gli stipendi maschili e femminili, che le Democratiche si stanno impegnando a colmare grazie ad una proposta di legge di Eleonora Mattia, avvocata e presidente della IX Commissione Consiliare della Regione Lazio.

La proposta, approvata all'unanimità dalla Commissione, prevede lo stanziamento di fondi regionali e del PNRR per contrastare la disparità salariale tra uomo e donna, ma anche per sostenere le donne vittime di violenza, e aiutarle nel reinserimento in società, per incentivare l'assunzione femminile nelle aziende, per sostenere l'imprenditoria femminile.

La riflessione sul lavoro femminile è proseguita lunedì 22 novembre ad Ausonia, nella sala consiliare comunale, dove sono intervenute tre imprenditrici, Ida Meglio, progettista di innovazione digitale e fondatrice della piattaforma di crowdfunding Sociallending; Pamela Camelio, che ha fondato Anemone, un'impresa che offre servizi di asili nido e assistenza diurna per persone disabili, e Il bruco e la Farfalla, un asilo nido comunale; Angela Di Russo, presidente della Cooperativa sociale Spazio Incontro Onlus e della Sartoria sociale "Sottosopra".

Una concreta testimonianza di come lo sguardo femminile possa intercettare le esigenze di un territorio, e interpretarle in modo da rendere un servizio utile alla cittadinanza ma anche all'economia locale. Il successo personale delle donne è, infatti, il successo della società in cui vivono.

La tematica della violenza sulla donna è stata affrontata anche dal punto di vista dell'istruzione e dell'informazione: giovedì 18 novembre, a Frosinone, nella sala conferenze del Consorzio ASI, c'è stato un tavolo tecnico con dirigenti scolastici e docenti in cui ci si è interrogati circa l'educazione alla sessualità e all'affettività e sulla possibilità di introdurle come materie di studio nelle scuole.

Sono state avanzate tante proposte, e tra chi ritiene opportuno studiarle sui libri di scuola, chi rileva la necessità di professionisti in grado di ascoltare i ragazzi, e chi propone di fare seminari in cui queste tematiche vengano affrontate in modo diretto, e non dietro ad una cattedra, è emersa l'esigenza di ascoltare i ragazzi.

Discutere con loro dei disagi che vivono quotidianamente, e dare voce alla loro sofferenza. Alla base della violenza c'è anche un'emotività repressa, l'incapacità di ascoltare se stesso e le proprie esigenze, e quindi di vedere e sentire l'altro.

In questa ottica, la missione educativa della scuola può sopperire ai disagi che un ragazzo può vivere a casa, e accompagnarlo in un intimo percorso di conoscenza e scoperta di sè.

È pur vero che i docenti delle scuole medie e superiori hanno a che fare con ragazzi già formati, pertanto è emersa la necessità di un percorso, parallelo a quello scolastico, sin dall'asilo, in cui si insegni ai ragazzi a rapportarsi in modo empatico con l'altro.

Per dare una forma a queste idee sono necessari i fondi, e il PNRR potrebbe essere un buono strumento per iniziare a parlare di riforma scolastica in tal senso.

Ciò consentirebbe di fare una formazione continua nelle scuole, e di non limitare l'analisi e l'approfondimento di queste tematiche così complesse alle iniziative del 25 novembre; o di deferirle ai movimenti per la vita, che ad oggi fanno formazione gratuita nelle scuole.

Gli adulti consapevoli e non violenti sono infatti i bambini che hanno imparato ad ascoltarsi senza paura, ad affrontare la sofferenza con gentilezza, e a riconoscerla in chi li circonda. Per ottenere questo, è necessario ripensare la scuola, e non considerarla solo un luogo di interrogazioni e verifiche, ma anche un luogo sicuro di ascolto e comprensione.

L'ultima giornata, il 25 novembre, si è svolta a Sora, e dopo un flash mob in piazza "Break the chain", con ASD SG Dance di Silvia Gaetani, Amici della danza di Carmelina Del Fosco e Social Dance di Cinzia Corticelli, nel parco di Santa Chiara è stata deposta una corona di fiori e il tricolore sulla targa che ricorda Gilberta, Adriana, Chiara e Samanta, vittime di violenza.

All'auditorium De Sica in piazza Mayer le Democratiche hanno incontrato le amministratrici di Sora Maria Paola Gemmiti, vice sindaco e assessora alla Cultura e alle Pari Opportunità, e Maria Paola D'Orazio, la presidentessa del PD Frosinone Stefania Martini e il segretario Luca Fantini. Presente all'iniziativa la portavoce nazionale delle Democratiche Cecilia D'Elia, che tra tutti gli eventi del 25 novembre ha scelto di partecipare proprio a quello di Sora.

Si è parlato a lungo dei tempi delle donne: della necessità di ridare importanza alla donna e alle sue esigenze ed aspirazioni. Per fare questo è richiesto un welfare in grado di alleggerire la donna dal suo ruolo di accudimento nei confronti della famiglia.

Con le associazioni femminili di Sora, Risorsa donne, Iniziativa donne e Sos donne, si è discusso di cosa succede dopo una denuncia di violenza, e del ruolo attivo che devono avere tutte le istituzioni per fronteggiare questa situazione.

Infine la violenza non è solo fisica, ma anche psicologica ed economica, e tutto il parterre di ospiti ha concordato che è necessario saper individuare tutti i segnali della violenza, e fare dunque prevenzione in tal senso.

Un consistente ciclo di incontri, in cui le Democratiche hanno visitato la provincia di Frosinone per sensibilizzare il territorio. Incontrare donne, sentirle parlare, dare loro la forza di farsi avanti e denunciare. Ma anche farsi domande, mettersi in dubbio, avanzare proposte innovative: combattere la violenza con il dialogo, per sopperire al silenzio che essa genera.





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