"La class action? Inutile perseverare con azioni collettive"

"La class action? Inutile perseverare con azioni collettive"
di autore Redazione - Pubblicato: 15-11-2021 00:00

LA LETTERA - Giuseppe Martini, già candidato sindaco del M5S in città, interviene in merito alle azioni intraprese a Cassino in questi giorni dai cittadini sul caso Acea

di Giuseppe Martini*

Caro Direttore, come noto mi sono sempre interessato pubblicamente delle vicende dell'acqua pubblica. Ho più volte difeso gli utenti contro le ingiuste richieste del gestore Acea, ho partecipato alla raccolta delle firme sul referendum dell'acqua pubblica e rimango contrario alla cosiddetta privatizzazione dell'acqua. Per questo motivo ho aderito al M5S finché è stato credibile portavoce dell'istanza.

Per quanto premesso non riesco a tacere sull'esito della Class Action proposta e portata avanti dal consigliere comunale Renato De Sanctis con il locale comitato No Acea. Chi come me crede che il risultato del referendum sull'acqua pubblica sia stato disatteso in maniera eclatante dalla politica, non può esimersi da alcune considerazioni: la Class Action proposta dal suddetto Comitato a ben vedere non contestava direttamente la privatizzazione dell'acqua quanto piuttosto ritenute violazioni del Gestore nei confronti degli utenti, riconoscendo così implicitamente ad Acea il suo ruolo; come può sfuggire!

Fatta questa premessa, come dicevo, l'esorbitante condanna che il Tribunale ha voluto infliggere agli utenti ricorrenti della Class Action non mi lascia indifferente. A mio parere la questione sollevata dal Comitato va trattata come una "normale" causa civile tra il consumatore utente e il professionista gestore, e sbagliano coloro che invece vogliono dare alla vicenda una connotazione politica per la difesa dell'acqua pubblica. Insomma quell' azione ha il solo scopo di difendere i diritti degli utenti di Acea (pur se probabilmente anche contrari alla privatizzazione).

Quindi consiglierei ai ricorrenti della Class Action di valutare con attenzione se sia il caso di perseverare con l'azione collettiva anziché proporre cause individuali al Giudice di Pace, come facemmo per la nota vicenda che riguardó la Tarsu e come mi risulta stiano facendo gli utenti Acea di altri paesi. I diritti dei cittadini che invece vogliono che la politica gli restituisca il bene acqua pubblica, togliendo il s.i.i. dalla gestione privata, andrebbero principalmente rivendicati nella cabina elettorale, facendo più attente valutazioni nella scelta dei propri rappresentanti, anche e soprattutto a livello locale - Luigi De Magistris, giá sindaco di Napoli, docet.

*Avvocato e già candidato sindaco del M5S a Cassino





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