Le avventure di Nathan Never

Le avventure di Nathan Never
di autore Redazione - Pubblicato: 05-11-2021 00:00

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La Città della Costa Est è come la carcassa di una bestia morente del quale si cibano predatori e necrofagi. Con la criminalità in ascesa, anni fa si decise per la creazione di agenzie private di sicurezza che affiancassero le forze dell’ordine nella lotta contro la soverchiante criminalità. Questo è il pretesto per le avventure di Nathan Never, il primo eroe fantascientifico di Sergio Bonelli Editore, che ci delizia con le avventure di questo personaggio dall’aprile del 1991.

Oggi può sembrare strano, ma quello era un momento storico d’oro per il fumetto italiano, al punto che il lancio di una nuova serie a fumetti destava l’attenzione anche dei cosiddetti “media tradizionali”, come la tv. In particolare, dopo gli spettacolari successi degli anni ’80 con Dylan Dog e Martin Mystère, Sergio Bonelli si sentiva pronto a entrare nel mondo della fantascienza affidandosi alla “banda dei sardi”, soprannome degli autori Michele Medda, Antonio Serra e Bepi Vigna.

La testata presenta diversi punti di rottura con quelle che erano le abitudini della Fabbrica dei Sogni: innanzitutto, quello di Nathan Never è un tentativo di creare un metaverso narrativo (similmente a quanto ha fatto la Marvel con l’MCU, per intenderci) con altre testate che hanno per protagonisti i comprimari di Nathan, come ad esempio Rebecca “Legs” Weaver, prima eroina dichiaratamente omosessuale nella storia dei fumetti. In questo metaverso, ciò che accade in un volume si ripercuote su quelli successivi, generando una reazione a catena che contribuisce attivamente alla narrazione della storia. Un esperimento coraggioso, che a distanza di più di trent’anni continua a ripagare la Bonelli del coraggio e delle risorse investite.

Le avventure di Nathan Never iniziano fra grattacieli e auto volanti, ma toccheranno chiaramente tutti i contesti e le ambientazioni tipiche della fantascienza, come lo spazio e i viaggi nel tempo. In ogni storia, però, i protagonisti restano i personaggi e il resto fa solo da sfondo. Spesso poi le avventure raggiungono il loro climax con degli archi narrativi di due o più numeri: per esempio, se in un volume viene nominato un motivo di tensione, questa monterà per qualche tempo prima di sfociare in una crisi che Nathan e i suoi colleghi dell’Agenzia Alfa dovranno cercare di risolvere, non sempre riuscendoci (e anche questa è una bella novità).

Nathan è un eroe malinconico che si trascina il peso di molte perdite e un eterno senso di colpa. È forse più simile allo 007 di Daniel Craig che ad altri personaggi della fantascienza e dei fumetti: indubbiamente affascinante, è il migliore nel suo lavoro perché è mosso da una incomparabile sete di giustizia che lo spinge a lottare per ciò in cui crede.

La testata continua ad avere il suo seguito a distanza di oltre tre decenni dal numero uno (uscito nell’aprile 1991) tuttavia in questo lungo periodo i gusti del pubblico sono cambiati, e per questo la Bonelli sta cercando di sbarcare su altri media: nei prossimi anni diversi personaggi della casa editrice sbarcheranno al cinema o in televisione, sottoforma di serie tv o di cartone animato.

Possiamo solo augurarci il meglio per il futuro, nella speranza che sia più luminoso di quello previsto da Nathan Never.





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