Il bizzarro profilo psicologico di Adolf Hitler

Il bizzarro profilo psicologico di Adolf Hitler

RUBRICHE - L'analisi di Vanessa Carnevale nella consueta rubrica domenicale Centrifugamente Vanessa

Siamo tutti a conoscenza di quel che è successo quando il “famoso” Adolf Hitler era al potere e, sia per rispetto verso coloro che hanno perso la vita che per un dovere morale, credo sia opportuno parlare di questo argomento ogni qual volta si presenti l’occasione, affinché quel che è accaduto non ricapiti mai più. Quest’oggi vi rammenterò di queste tristi pagine di storia addentrandomi nel profilo psicologico di quest’uomo terrificante e sfogliando un album di vita ricco di comportamenti bizzarri e ambiguità. Nel 1943 il capo dei servizi segreti William Joseph Donovan si rivolse ad uno psichiatra (Murray) per avere un profilo psicologico del dittatore tedesco e, il dottor Murray, nella sua relazione parlò di un quadro clinico costellato di schizofrenia, nevrosi ed isteria... Inoltre:

-La vita intima di Hitler, a parte la sua relazione con Eva Braun, è poco conosciuta. Tuttavia, i registri dell'epoca sembrano indicare che sebbene il dittatore potesse mostrare un grande fascino con coloro che lo circondavano e che lo seguivano, aveva gravi problemi a stabilire relazioni profonde, in parte a causa di quanto fosse difficile per lui;

- I vari documenti e comunicati sembrano indicare che Hitler era particolarmente testardo quando si trattava dei suoi obiettivi, e ha avuto difficoltà ad ammettere la sconfitta. In effetti, il rapporto di Murray indicava che il dittatore avrebbe potuto suicidarsi se avesse perso la guerra;

- I diversi studi e profili che sono stati effettuati sulla sua personalità e sulla sua storia indicano che il dittatore aveva un forte complesso di inferiorità, che a sua volta lo ha spinto a cercare la superiorità e l'autoaffermazione. Infatti, il rapporto preparato da Murray evidenzia la presenza di una debole struttura dell'Io, forse il prodotto del maltrattamento a cui è stato sottoposto da suo padre. È anche in parte rivelatore che la razza ariana da lui sostenuta aveva caratteristiche che lui stesso mancava, il che sembra favorire l'idea di bassa autostima e sentimenti di inferiorità;

- Adolf Hitler Aveva una grande capacità di drammatizzazione e dramma, che gli ha permesso di raggiungere facilmente la città e ha contribuito a convincere gli altri dei suoi punti di vista;

- Uno degli aspetti più noti della personalità di Adolf Hitler è la sua alta capacità di carisma. Il dittatore tedesco ha suscitato passioni tra le sue truppe e tra le masse, come si può vedere nei vari documenti grafici dei suoi discorsi e nel comportamento e nella fedele fedeltà alla sua figura da parte della maggior parte delle sue truppe. Allo stesso modo, evidenzia la sua capacità di convincere e manipolare sia le masse che gli individui della sua posizione e della veridicità delle sue parole;

- Nel periodo trascorso a Vienna maturò l’idea che gli ebrei fossero la parte della società austriaca più corrotta; da loro aveva ricevuto elemosina in quegli anni scapigliati in cui non lavorava. Originava in lui l’insano pensiero che gli ebrei aiutassero quella che era stata la sua parte debole a rimanere tale. Questo processo mentale crebbe in virtù del fatto che, il Führer, associasse l’odio che provava verso il suo passato alla comunità ebraica: come gli ebrei aiutavano la sua parte debole a non evolversi, essi aiutavano anche la Germania a rimanere debole e passiva. L’unica soluzione era l’abolizione degli stessi;

Per concludere viene riportato in vari documenti storici dell’epoca il suo amore spassionato verso gli animali (principalmente cuccioli) e la sua vita quotidiana basata sull’assenza di carne e pesce dal proprio piano alimentare, la privazione di fumo, di bevande alcoliche e di sesso. Ce lo aspettavamo? Dietro a tanta apparente sicurezza si nascondeva un bambino nei panni di un dittatore, talmente ben mascherato da convincere una nazione intera della sua maestosità.





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