Vincitori e vinti: ecco chi entra in Consiglio comunale

Vincitori e vinti: ecco chi entra in Consiglio comunale
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 05-10-2021 00:00

AMMINISTRATIVE 2021 - Tutti gli eletti nei comuni del Cassinate: Roccasecca, Esperia, Castrocielo, Acquafondata, Terelle e Viticuso. Buschini e Fantini non minimizzano la cocente sconfitta di Alatri: "Dovremo aprire da subito una riflessione profonda". Sara Battisti: "Dopo 10 anni c’era bisogno di una forte spinta innovatrice". A Sora 'piange' il Centrodestra mentre Eugenia Tersigni segue le orme di Enzo Salera. Intanto nei comuni montani continua lo scandalo delle "liste fantasma" con i candidati che fanno la pacchia

Valentina Cambone e Giuseppe Villani

Dopo l'incoronazione dei sindaci, che nel Cassinate ha visto primeggiare tre donne (LEGGI QUI: Fascia “rosa” nel Cassinate. E a Sora Eugenia Tersigni conquista il ballottaggio) sono ormai noti anche i nomi dei candidati che hanno centrato l'elezione e quelli che invece non ce l'hanno fatta.

TERELLE

Il nuovo sindaco di Terelle è una donna, Fiorella Gazzellone: ha vinto con l'80,46%. Entrano in consiglio comunale come esponenti della maggioranza: Nazzareno Savelli (52 voti), Ivana Grossi (42), Marco Papa (27), Angelo Pacitto (23), Assunta Costa (19) e Donato Davide Vettraino (16). Mario Di Vizio, Giacinto Paolella e Sara Pariselli per l'opposizione.

ESPERIA

A Esperia è stato riconfermato il sindaco uscente Giuseppe Villani: ha ottenuto 1.330 voti (51,85%) contro i 1.235 dell'avversario (48,15%). Entrano con lui in maggioranza: Mariano Patriarca (166 voti), Giovanni Palazzo (147), Maddè Guglielmo (139), Antonio Patriarca (137), Enzo Baris (134), Salvatore Giordano (123), Sabrina Varone (92) e Marilena Paliotta (87). In minoranza oltre a Patrizio Caporusso, che era candidato sindaco dello schieramento avverso, entrano: Giuliano Di Lanna (154), Angelolivio Del Gigante (144) e Piero Di Prete (128).

ACQUAFONDATA

Ad Acquafondata vince Marina Di Meo con 142 voti contro i 68 del suo avversario. In Consiglio siederanno: Antonio Di Meo (33 voti), Roberto Carcillo (16), Enrico Marzella (14), Franco Gallaccio (10), Antonio Verrengia (15), Valentina Fuoco e Mauro Izzi (11 voti a testa). Per l'opposizione: Guglielmo Gebbia, Anna Fusco e Sergio Mancone.

VITICUSO

A Viticuso, con 147 voti (circa 30 in più rispetto al suo avversario Giovanni Tedeschi) diventa sindaco Vincenzo Iannetta. Con lui in Consiglio entrano, nelle fila della maggioranza: Maria Stefania Caira, Martina Fabrizio, Francesco Morgante, Massimo Papa, Marino Prete, Giancarlo Tedeschi e Igor Todisco. In minoranza siederanno: Edoardo Antonino Fabrizio, Antonio Cascarino e Giovanni Tedeschi

CASTROCIELO

A Castrocielo il nuovo sindaco è Giovanni Fantaccione: conquista 1.750 voti contro i 900 di Graziano Cerasi. In maggioranza siederanno: Andrea Velardo (399 voti), Pasqualino Di Vizio (134), Giovanni Fraioli (117), Roberto Materiale (185), Nicola Mirante (145) Sara Piccirilli (103), Giuseppe Vernile (122) e Carmine Sarracino (92). Tra le fila dell'opposizione, oltre al candidato sindaco Graziano Cerasi e al sindaco uscente Filippo Materiale (che ha riportato 187 preferenze), entrano Libero Marinelli (107) e Maurizio Figliorelli (85).

ROCCASECCA

A Roccasecca il sindaco uscente Giuseppe Sacco è riconfermato con un plebiscito: sfiora il 90% delle preferenze e centra il bsi con quasi 4.000 voti. In maggioranza con lui siederanno: Valentina Chianta (1.273 voti), Ivan Cerrone Ivan (971), Claudio Bove (627), Elisa Torriero (585), Giuseppina Iannotta (504), Ileana Munno (494), Fernando Colantonio (458) e Fabio Dante Tanzilli (403). Con il candidato sindaco dello schieramento avverso, Bernardo Forte, entrano in assise: Nadia Montalegre (142), Gianluca Pallone (101) e Gerardo Marullo (57).

IL PD PERDE LA SUA ROCCAFORTE, A SORA PIANGE LA DESTRA

L'altro comune andato al voto nel Cassinate è stato quello di Colle San Magno: su sette nuovi sindaci, 3 sono donne. A Colle San Magno vince Valentina Cambone. Ma a tenere banco a livello provinciale sono i comuni di Sora e Altri dove si andrà al ballottaggio tra due settimane. A Sora si registra l'exploit di Eugenia Tersigni che riesce ad agganciare il ballottaggio con una coalizione civica di Centrosinistra molto simile a quella che ha sostenuto Enzo Salera a Cassino. Il Centrodestra prende invece una sonora batosta e resta fuori dal ballottaggio. Il Pd perde la sua roccaforte: ad Alatri i dem non andranno al ballottaggio.

Il consigliere regionale Mauro Buschini non minimizza la portata dell'evento, e spiega: "Dovremo aprire da subito una riflessione profonda sulla necessità di ricostruire un campo largo ed una proposta per la città, partendo dai prossimi anni dal ruolo di opposizione. Un abbraccio a Fabio, che si è speso con passione e dedizione. Se un dato positivo nella nostra coalizione c’è nel risultato di ieri ad Alatri è stato il protagonismo dei giovani, che si sono impegnati senza risparmiarsi mai, premiati anche dal personale consenso. Da loro occorre ripartire e renderli, senza esitazione, protagonisti di una nuova stagione".

FANTINI: AD ALATRI UN VOTO DISASTROSO

Gli fa eco il vice segretario regionale del Pd Sara Battisti: "In Provincia di Frosinone - spiega - bene le vittorie di Monte San Giovanni Campano e Fumone, due affermazioni nel segno del rinnovamento, e le tante conferme di nostri esponenti nei piccoli comuni. A Sora andremo al secondo turno con il candidato che sosteniamo, Luca Di Stefano, al 41%. Sulla dolorosa sconfitta di Alatri, vorrei dire che dopo dieci anni di amministrazione, segnati anche da episodi che hanno scosso nel profondo la città, c’era bisogno di una forte spinta innovatrice. Voglio comunque ringraziare Di Fabio per la sua generosità, il segretario locale del Pd Alessandro Torre e il segretario provinciale Fantini per aver messo il massimo dell’impegno in questa competizione elettorale".

Non si nasconde neanche il segretario provinciale del Pd Luca Fantini: "Una analisi profonda andrà fatta su Alatri, dove registriamo una sconfitta pesante. Il risultato impone una riflessione importante, specie a chi ha amministrato la città negli ultimi anni perché si tratta di un voto disastroso". 

LO SCANDALO DELLE LISTE FANTASMA

Anche queste elezioni, come ormai da tradizione consolidata, sono state caratterizzate dalle cosiddette "liste fantasma". Si tratta cioè di liste composte per circa il 90% da personale militare che non vive nel paese, tant'è che queste compagini chiudono la competizione quasi sempre a zero voti: al massimo qualche unità. Quasi sempre si annidano nei comuni montani, dove i riflettori dei media sono più bassi rispetto che nei grandi centri.

La candidatura permette loro di esentarsi dal lavoro per tutto il periodo della campagna elettorale. Peccato che di comizi non ne facciano neanche uno, e nelle urne raccolgono infatti percentuali da prefisso telefonico. Ma tanto non si candidano per vincere, ma solo pere fare la pacchia! Uno scandalo a cui sarebbe ora di porre una volta e per tutte la parola fine. Per rispetto degli elettori, dei candidati reali e più in generale, di tutti i lavoratori.





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