Bocciata la proposta del M5S di aumentare il salario minimo

Bocciata la proposta del M5S di aumentare il salario minimo
di autore Redazione - Pubblicato: 30-09-2021 00:00

POLITICA - La Confcommercio dice no. La deputata ciociara Enrica Segneri replica a tono: "Visione miope"

È stata bocciata dalla Confcommercio la proposta del M5S di aumentare il salario minimo per i lavoratori. A parlare è la deputata pentastellata Enrica Segneri, della provincia di Frosinone, componente della Commissione Lavoro, che così scrive in una nota: "Il no di Confcommercio a #salariominimo è visione miope. Nella proposta del Movimento 5 Stelle, salario minimo e rafforzamento della contrattazione collettiva sono due facce della stessa medaglia. Lo voglio dire chiaramente a Confcommercio e a tutte le altre associazioni sindacali e datoriali che ancora in questi giorni, con argomentazioni francamente risibili, sono tornate a scagliarsi contro una misura di dignità che esiste già in 21 Stati membri dell’Unione europea su 27”.

Il 28 ottobre 2020 è stata avanzata una prima direttiva della Commissione europea sul salario minimo, riproposta il 22 aprile 2021 in Parlamento europeo. Il M5S ha sostenuto subito la proposta, con l’intenzione di farla approvare durante il semestre francese di presidenza del Consiglio UE, cioè entro il 30 giugno 2022.

Il disegno di legge pentastellato prevede che il salario minimo non possa essere inferiore ad una “soglia di dignità” stabilita per legge. A beneficiarne sarebbero tutti i lavoratori, con più tutele anche contro i “contratti pirata” – siglati da associazioni nate con l’obiettivo di fare dumping sociale, ossia ribassare il prezzo del lavoro. Proprio in queste ore di acceso dibattito in Italia, anche la Spagna ha aumentato il salario minimo, d’ora in poi fissato a 965 euro.

Duri i riscontri sul territorio italiano. Al no della Confcommercio, la deputata risponde ancora aggiungendo che “in Italia ci sono 4,5 milioni di lavoratori che guadagnano meno di 9 euro lordi all’ora, 2,5 milioni che non arrivano a 8 euro. Ancora: 360mila persone, pur avendo un impiego, beneficiano del Reddito di cittadinanza perché la loro retribuzione è al di sotto della soglia di povertà. Vogliamo mettere fine a questo circolo vizioso oppure no?”





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