Depuratore consortile, scattano tre arresti. Ecco perchè

Depuratore consortile, scattano tre arresti. Ecco perchè
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 23-09-2021 00:00

CRONACA - Andrea Vizzaccaro: "Il sequestro, unitamente alle misure cautelari disposte, ci ripagano, come associazioni ambientali, di anni di duro lavoro. Eravamo certi che le nostre preoccupazioni e le nostre denunce avessero solide basi"

Dalle prime ore della mattinata odierna i militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale (N.I.P.A.A.F.) del Gruppo Carabinieri Forestale di Frosinone stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari reali e personali emanata dal GIP presso il Tribunale di Cassino, su richiesta della competente Procura della Repubblica di Cassino, e consistenti in 3 arresti domiciliari, un obbligo di dimora e un divieto di dimora, nonché il sequestro di un depuratore consortile nel cassinate, per il reato d’inquinamento ex art. 452 bis del codice penale. I fatti contestati risalgono al 2020 – 2021, derivanti da un fascicolo aperto nel 2018, e riguardano la società che gestisce il depuratore consortile che convoglia i reflui di alcune aziende e comuni del cassinate.

Immediata arriva il commento di Andrea Vizzaccaro che con la sua associazione si è sempre battuto per la tutela ambientale. Spiega Vizzaccaro: "Il sequestro del depuratore Cosilam unitamente alle misure cautelari disposte, ci ripagano, come associazioni ambientali, di anni di duro lavoro. Eravamo certi che le nostre preoccupazioni e le nostre denunce avessero solide basi; ma ciò nonostante, spesso, ci siamo scontrati con l’indifferenza, l’arroganza e a volte la maleducazione di coloro che erano stati chiamati, non per meriti o per competenze,  alla guida degli enti e delle società che gestiscono l’impianto in parola. Ricordo ancora quando nel corso di un acceso confronto, presso la sede del Cosilam, alla presenza delle associazioni di volontari, il Direttore dell’AeA ci minacciò di denunciarci per procurato allarme: si proprio così, procurato allarme disse.

Eravamo e siamo forti delle nostre ragioni, gli sversamenti dei reflui industriali nei corsi fluviali adiacenti hanno rappresentato per anni un attentato all’ambiente circostante nonché alla salute di noi tutti. Ora attendiamo con fiducia, il corso della giustizia –un doveroso grazie da parte mia e di tutti i volontari agli inquirenti ed alle forze dell’ordine per il prezioso lavoro-, da parte nostra continueremo ad essere vigili, non consentiremo che gli interessi economici di alcuni prevalgano sui diritti costituzionalmente garantiti.





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