Da Makkox a Travaglio: il "Festival della Storie" alza il sipario

Da Makkox a Travaglio: il "Festival della Storie" alza il sipario
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 22-08-2021 00:00

CULTURA - Una settimana ricca di appuntamenti nella Val Comino. Tra gli altri ci saranno anche: Alessandro Sallusti, Francesco Repice e il virologo Fabrizio Pregliasco. E poi la musica con Barbarossa, Di Cataldo e l'organettista Alessandro D'Alessandro. Scopri il programma nel dettaglio

Marco Dambrosio, in arte Makkox, vignettista de L'Espresso e autore di Propaganda Live racconta con la sua matita la vita politica e sociale italiana. Mertedì 24 agosto sarà ospite del Festival delle Storie della Val Comino che alza il sipario domani. Il giorno seguente, mercoledì 25 agosto, il direttore de Il Fatto Quotidiano Marco Travaglio presenterà il suo ultimo libro.

Tra gli altri ospiti di questa edizione ci saranno inoltre: il radiocronista Francesco Repice, il direttore di Libero Alessandro Sallusti, il virologo Fabrizio Pregliasco, Massimo Di Cataldo, Luca Barbarossa e l'organettista originario di Coreno Ausonio, Alessandro D'Alessandro.

San Donato, Casalvieri, Atina, Villa Latina, Alvito, Picinisco, Posta Fibreno. Sono queste le tappe dell'undicesima edizione del Festival delle Storie, che trasforma la Valle di Comino nella “valle delle storie”, la valle delle belle storie, in cui l’arte di raccontare, raccontarsi, condividere storie e tradizioni, diventa protagonista.

Dopo lo stop imposto dalla pandemia, il Festival torna a trasformare i paesi della Valle in un itinerario magico, che ospita narratori d’eccezione: giornalisti, sportivi, uomini e donne dello spettacolo, attori, cantastorie, viandanti, filosofi, giocolieri, parolieri, fumettisti.

Insieme, nei diversi centri della Val di Comino, per ricordare, riflettere e immaginare un futuro possibile. La Banca Popolare del Cassinate è main partner del Festival delle Storie fin dalle prime edizioni e, anche quest’anno, continua a sognare un mondo di storie belle.

“Da sempre – dice Vincenzo Formisano – abbiamo creduto nel Festival. Un progetto che ci ha affascinato perché ha una sua ricchezza tutta particolare: è la capacità di rendere la nostra Val di Comino un crocevia di storie e di incontri. E poi, il Festival ha uno sguardo bello: è capace di vedere la bellezza, la ricchezza, l'unicità della nostra terra. Spesso l'abitudine, la quotidianità, forse un pizzico di sfiducia spengono la nostra capacità di vedere e non ci accorgiamo, o ci dimentichiamo di quante cose belle ci siano vicino a noi.

Il Festival ci ha aperto gli occhi sulla magia della Val di Comino, sul patrimonio di storie e tradizioni, di cultura, di tradizioni enogastronomiche di cui siamo ricchi e che deve tornare ad essere il nostro punto di forza e il punto di partenza, soprattutto dopo un anno così difficile come quello che abbiamo vissuto.

La pandemia ci ha fatto fermare, ha ridotto viaggi, spostamenti, relazioni. Il mio auspicio è che questo periodo così duro, possa ora aiutarci a riscoprire quanto il nostro territorio sia ricco e bello, quanto dobbiamo imparare ad essere noi i primi turisti innamorati della nostra terra, così innamorati da saperla raccontare con passione e amore, fino a far innamorare anche chi viene da zone lontane. E' da qui che vogliamo ripartire, immaginando insieme un futuro migliore. Un grazie al Festival, al suo ideatore Vittorio Macioce, a tutti coloro che ogni anno lavorano per rendere possibile questa meraviglia”.

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