"La caccia non è la soluzione ai danni procurati dalle invasioni dei cinghiali"

"La caccia non è la soluzione ai danni procurati dalle invasioni dei cinghiali"
di autore Redazione - Pubblicato: 27-07-2021 00:00

IL FATTO - Si accende il dibattito in vista della raccolta firme per il Referendum. Ciacciarelli incalza Zingaretti. Interviene Roberta Di Mascio: "I nostri politici continuano a strumentalizzare, speculare e politicizzare i problemi di noi italiani al solo fine di raccogliere voti e ottenere consensi"

In vista della raccolta firme per il Referendum con il quale si intende abolire la caccia, in Ciociaria si accende il dibattito. Nei giorni scorsi il consigliere regionale della Lega, Pasquale Ciacciarelli, ha lanciato un monito al presidente Zingaretti evidenziando i danni incalcolabili che i cinghiali stanno causando per gli agricoltori della zona.

Interviene oggi Roberta Di Mascio, referente sezione on line del Movimento politico di Cassino "Ora Rispetto per Tutti gli Animali". Riceviamo e, di seguito, pubblichiamo

La disperazione del Signore nel video pubblicato dal consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli sulla sua pagina personale mi commuove e mi fa tenerezza. Come si fa ad oltraggiare l’onestà, l’impegno ed il sacrificio di un uomo che ha dedicato tutta la vita al suo lavoro per il bene della sua famiglia? Siamo alle solite! I nostri politici continuano a strumentalizzare, speculare e politicizzare i problemi di noi italiani al solo fine di raccogliere voti e ottenere consensi.


Questa volta, tocca agli agricoltori subire l’ennesima beffa. Una beffa grave vista la situazione di disagio economico finanziario che i produttori agricoli stanno vivendo a causa delle invasioni dei cinghiali che loro malgrado e non intenzionalmente distruggono raccolti ed intere coltivazioni.

Si continuano a paventare soluzioni sbagliate, non efficaci, non risolutive e soprattutto, non definitive. In Italia muoiono ogni anno 400 milioni di animali uccisi a causa della caccia e tra questi migliaia di cinghiali. Se gli abbattimenti selettivi, che ormai si perseguono da decenni, fossero stata la soluzione efficace ad oggi non dovremmo più avere il problema del contenimento numerico. Qual è l’origine di questa situazione divenuta ormai insostenibile?


Le REGIONI permisero ed autorizzarono, intorno agli anni “50, l’introduzione sul territorio nazionale di una specie di ungulati (cinghiali) non autoctona provenienti dai Balcani. Una razza di cinghiali di dimensioni molto più grande e molto più prolifera rispetto cinghiali tipici ed originari del nostro territorio che sono al contrario, di piccole dimensioni e molto meno proliferi che ad oggi, è possibile trovare solo nella regione della Sardegna.

L’introduzione di questa specie non autoctona’ fu autorizzata per favorire l’attività venatoria della caccia. Da allora, questi ungulati sono divenuti via via sempre più numerosi nonostante tutti e i numerosi abbattimenti selettivi autorizzati a livello locale, provinciale e regionale.
Inoltre, anche la caccia al lupo ha contribuito al diffondersi di questa specie poiché, il lupo è il NATURALE PREDATORE del cinghiale.


I politici locali non studiano a fondo il problema e non si consigliano con esperti del settore. Paventano soluzioni di “grido” a forte “impatto” mediatico capace di coinvolgere emotivamente l’opinione pubblica ma che poi di fatto, non si rivelano come soluzioni risolutive e definitive.
Purtroppo, a pagare le conseguenze di questo modo di “agire” discutibile e contraddittorio ed irresponsabile sono in primis, gli agricoltori a seguire, coloro che hanno riportato gravi danni fisici e economici e le famiglie delle vittime di gravi incidenti a causa della presenza improvvisa di questi animali sulle strade.


Questa categoria di lavoratori ha bisogno di risposte concrete, trasparenti e soprattutto reali.
Le Associazioni di categoria degli agricoltori, anch’esse fortemente politicizzate sembrano essere lontane dall’intenzione concreta di voler tutelare gli interessi dei loro associati: dopo averli portati, numerosi a manifestare nelle piazze italiane facendo indossare loro dei simpatici cappellini colorati, hanno dimostrato di non avere pronta e spendibile alcuna soluzione reale e risolutiva.


Chiediamo agli agricoltori se hanno ricevuto i risarcimenti promessi dallo Stato e dai politici.
Chiediamo se non il risarcimento promesso bensì, il misero indennizzo percepito di soli 11,00 euro per l’acquisto del mais a fronte di 32,00 euro, prezzo medio di mercato al quintale del mais. Sia sufficiente a risanare i loro debiti e a far quadrare di nuovo i conti.
Chiediamo agli agricoltori se i fornitori del mais sono disposti ad accettare gli 11,00 euro a fronte dei 32,00 per la fornitura del mais.


Inoltre, nel totale silenzio dei politici e con l’avallo delle Associazioni di categoria, il Consorzio di Bonifica, per far “quadrare i conti”, questa è la risposta data agli agricoltori, ha aumentato la quota da 200,00 euro a 300,00 euro all’anno per ogni ettaro di terreno incurante delle gravi difficoltà vissute in questo momento dagli agricoltori.
In Italia muoiono ogni anno 400 milioni di animali uccisi a causa della caccia e tra questi migliaia di cinghiali. Se gli abbattimenti selettivi, che ormai si perseguono da decenni, fossero stata la soluzione efficace ad oggi non dovremmo più avere il problema del contenimento numerico.


Se l’intenzione è quella di voler risolvere il problema dell’invasione dei cinghiali e non quella, ancora una volta di speculare, politicizzare e strumentalizzare i problemi di chi dell’agricoltura ne fa il proprio ed unico sostentamento è D’OBBLIGO OPTARE per delle SOLUZIONI EFFICACI, RISOLUTIVE e soprattutto, DEFINITIVE.
Anziché, dichiarare guerra a degli animali si convincano i “Cacciatori” ad adoperarsi, almeno per una volta, per il bene della comunità e mettere da parte il piacere ed il divertimento personale.


Noi del Movimento Politico Ora Rispetto per Tutti gli Animali CHIEDIAMO che vengano autorizzate e programmate delle battute di STERILIZZAZIONE dei maschi giovani dei cinghiali con la collaborazione dei cacciatori italiani. In Italia ce ne sono circa 500.000.
Anziché, sparare cartucce, inquinando boschi e terreni di proprietà altrui, danneggiando l’ambiente ed uccidendo animali che hanno tutto il diritto di vivere liberi così come sono nati, colpirebbero i cinghiali con anestetici affinché, sia possibile procedere alla sterilizzazione degli stessi e condurli in aree protette e/o riserve naturali.


Questa operazione è semplice, veloce ed economica e gli allevatori lo sanno bene!!!
Da sempre gli allevatori sterilizzano i maschi dei maiali!!!
Circa una decina di anni fa le Regioni presero dei fondi per realizzare campagne di sterilizzazione mai fatte!!!???


Dove sono andati a finire quei fondi? Come sono state impiegate??
Per il divertimento di pochi, i cacciatori, per il guadagno di altri, le industrie delle armi, per gli interessi e le beghe della politica locale e nazionale si sta mettendo in ginocchio l’intero settore agricolo italiano e si stanno letteralmente trucidando e massacrando migliaia di animali indifesi, ignari ed inconsapevoli di così tanta crudeltà e avidità umana.





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