IL FATTO - Nel suo partito si fece portatore, invano, anche di un progetto per ubicare l’Università nel centro cittadino. Enzo Salera ricorda la figura di Francesco Gigante: oggi i funerali
di Enzo Salera*
Oggi la Citta’ di Cassino porge l’estremo saluto al Prof. Francesco Gigante, sindaco di questa città dal 1976 al 1979. Si è spento, nella prima mattinata di ieri, nella sua casa di via Ausonia Vecchia, confortato dall’affetto della sua bella e numerosa famiglia. Aveva compiuto 93 anni lo scorso aprile. Sapevamo che le sue condizioni nelle ultime settimane andavano peggiorando perciò la brutta notizia della sua dipartita non ci ha colto di sorpresa. Tuttavia l’abbiamo accolta con profonda tristezza perché con lui se ne va un amministratore comunale, un politico sui generis, una persona onesta, pulita, amabile, sempre sorridente ed affettuosa con tutti, la cui figura si è sempre elevata per gli alti valori ideali e morali di cui il prof. Gigante era portatore. Un qualcosa di bello, di nobile nel senso vero del termine, che chi gli stava di fronte toccava con mano, se così si può dire.
“Trascorsi quattro anni della mia fanciullezza nel seminario dell’Abbazia di Montecassino dove, terminato il quarto ginnasio, arrivo’ il ciclone della guerra”, così ricordava lo stesso prof. Gigante gli anni della sua formazione culturale e morale in un recente articolo autobiografico.
Non aveva ancora compiuto 16 anni quando, nel 1944 rimase orfano della madre Genoveffa, vittima di una bomba insieme ad alcuni altri riparati in un rifugio durante uno dei terribili bombardamenti che investirono Cassino e la sua gente in quel tempo.
Il prof. Gigante era sicuramente il decano tra gli ex amministratori. Entrò per la prima volta in consiglio comunale nel 1954, giovanissimo fu assessore già con Pier Carlo Restagno. Per molti anni consigliere e diverse volte assessore. Per tre anni, dal 1976 al 1979, è sindaco. Il primo della corrente dei “Basisti” di una Dc dove avevano sempre prevalso gli andreottiani. La corrente di “Base” faceva capo all’on. Giovanni Galloni, e a livello locale, al senatore Angelo Picano. La Dc deteneva allora, come prima era stato e sarà per molti anni ancora, la maggioranza assoluta in Consiglio. Egli cerca di portare avanti un coraggioso programma ispirato al cristianesimo sociale. Era particolarmente attento alle problematiche (e alle sofferenze) della gente dei quartieri popolari e delle campagne dove riscuoteva molti consensi. La gente del popolo lo amava perché lo sentiva uno di loro.
Durante la sua consiliatura, Gigante varò il piano per il recupero dei quartieri popolari, attivò il servizio delle scuole materne nelle periferie e nelle campagne, inaugurò la villa comunale e il mercato coperto. Struttura quest’ultima che verrà venduta nel 2008. Una scelta che a Gigante dolse non poco.
Fu per un periodo anche presidente della USL-FR10, Unità Sanitaria Locale. Si adoperò presso la Regione per un intervento di ristrutturazione e di ampliamento del vecchio ospedale “Gemma De Posis”. Nel suo intento c’era il salvataggio della struttura e la volontà di non privare il suo amato quartiere, il Colosseo, di un punto di forza anche per l’economia indotta data dall’ospedale. Il suo desiderio non trovò soddisfacimento perché la Regione ritenne più conveniente rifare un ospedale nuovo, con moderna tipologia edilizia e venne privilegiata l’area di proprietà regionale ove ora si trova il Santa Scolastica. Ciò permise di aggirare le lungaggini che sarebbero derivate da una procedura di espropri di terreni privati.
Gigante nel suo partito si fece portatore, invano, anche di un progetto per ubicare l’Università nel centro cittadino. Portò in consiglio, contro il parere dei suoi amici, l’esperienza di una cittadina del nord sede di Ateneo. Ma perse anche questa battaglia nella quale molto si era speso. Quando capì che era giunto il tempo di tirarsi fuori dall’impegno politico-amministrativo lo fece senza far rumore e con la dignità e la signorilità che lo contraddistinguevano.
Era un uomo di cultura ed amava le citazioni dotte in Latino, disciplina che aveva insegnato per tanti anni. Sapeva “leggere e scrivere”, come si direbbe ancora oggi di una persona istruita e capace.
Del suo periodo di sindaco scrisse in un volumetto dal titolo affettuoso: “Per Cassino”. Un libro bianco sulle cose fatte in quel suo triennio da primo cittadino. Nel giugno del 2006 dà alle stampe per la Tipografia “Francesco Ciolfi” il testo: “Noi c’eravamo”. In cui parla dei drammi dei caduti e dà voce ai sopravvissuti alla sciagura della guerra con la partecipazione di chi la visse in prima persona portandone nell’animo le ferite.
La prefazione di questo lavoro porta la firma dell’on. Giulio Andreotti il quale ebbe a scrivere: “Non mi sono sottratto all’invito a presentare questo lavoro, sia per deferenza verso l’autore che per l’argomento trattato”.
Da ultimo, nel Maggio del 2010, il prof Francesco Gigante fa stampare, sempre da Ciolfi, il suo ultimo lavoro: “Cassino, dalle origini ai nostri giorni”. Un titolo alquanto impegnativo perché argomento di non facile sintesi. Egli però lo fa con una certa agevolezza, dalle vicende della sua personale esperienza a quelle della storia della città dalle origini ai nostri giorni. Ne rivive i momenti più brillanti e quelli più drammatici, tentando di prospettarne il futuro. Ciò che egli si augura e che i suoi concittadini conoscano Cassino per amarla ed esserne orgogliosi.
Sicuramente così come l’ha amata e come ne era orgoglioso Lui. Ora che non c’è più, ci rimane il ricordo di una bella persona, amata e rispettata da tutti. Una persona intelligente che sapeva stare, anche nel campo politico, al di sopra di certe cattiverie e piccinerie. E che sapeva depotenziare le polemiche inutili, le asprezze di certi dibattiti, con quel sorriso accattivante e benevolo.
Con quello stesso sorriso accattivante e benevolo la citta’ di Cassino ti porge l’ultimo abbraccio.
Alla tua bella famiglia, a cui tanto tenevi, esprime le più sentite condoglianze.
Addio, anzi, Arrivederci Franco
*Sindaco di Cassino
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