Acqua potabile, che fine ha fatto il ristoro dovuto ai cittadini di Cassino?

Acqua potabile, che fine ha fatto il ristoro dovuto ai cittadini di Cassino?
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 29-05-2021 00:00

POLITICA - Giuseppe Martini rivolge i suoi interrogativi agli amministratori. Il motivo? "Da qualche parte mi pare di aver letto che ci si vorrebbe accontentare di un piatto di lenticchie"

Giuseppe Martini

"Che fine ha fatto il ristoro dovuto ai cittadini di Cassino pari a 200lt secondo di acqua potabile? Da qualche parte mi pare di aver letto che ci si vorrebbe accontentare di un piatto di lenticchie (pochi spiccioli e comode rate) in cambio del ristoro dovuto".

A parlare, in veste di cittadino prim'ancora che di politico, è Giuseppe Martini, candidato sindaco del M5S alle elezioni comunali del 2019. L'interrogativo è rivolto ovviamente al sindaco, Enzo Salera, e alla sua maggioranza. Anzi, a tutta l'amministrazione che governa la città.

Argomenta Martini: "Ripeto, sono solo un cittadino di Cassino che senza polemiche vuole capire che fine hanno fatto i 200 lt/sec che spettano alla Città per i danni ambientali che sta subendo. E’ il caso di sottolineare che a mio giudizio i 200 lt/sec di acqua potalizzata e già in pressione non possono essere valutati con gli stessi criteri con cui si valuta una "merce" all'ingrosso magari prevedendo anche comode rate di pagamento. Ritengo infatti offensivo far passare la Città di Cassino come un qualsiasi mercante e per giunta di acqua potabile: i 200lt/sec spettano a Cassino per i danni ambientali che sta subendo e che per giunta penso andrebbero anche riconsiderati in aumento".

Quindi evidenzia: "Anticipo, onde evitare un facile "scaricabarile" da parte degli amministratori che gentilmente vorranno dare un riscontro alla mia domanda, che non ho mai sentito che terzi trattino e/o modifichino il risarcimento di danni, in questo caso ambientali, al posto della parte direttamente coinvolta. Sicuramente mi sfugge qualcosa ed è per questo che vorrei il richiesto chiarimento. Come dicevo ritengo fermamente che sia compito degli amministratori comunali, e non di altri, chiarire la situazione con trasparenza ai cittadini trattandosi di danni ambientali che la Città sta subendo. Insomma è compito degli amministratori comunali chiarire e riferire ai cittadini perchè si sono persi i 200 lt/sec nonostante i danni che il nostro territorio cittadino continua a subire, e che si stanno aggravando, appunto.

D'altra parte- conclude Martini - non posso credere che un amministratore comunale abbia subito (supinamente?) o giustificato decisioni prese da terzi ma riguardanti un diritto (quello risarcitorio per danni ambientali) spettante alla Città".





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