UNICAS - La sua prigionia a Cassino tra il 1918 e il 1919 è stato lo spunto per ripensare le condizioni dei prigionieri di guerra durante il primo conflitto mondiale. Oggi alle 17 la presentazione del libro curato da De Nicolò, Latini e Pellecchia
In occasione del settantesimo della morte di Ludwig Wittgenstein, l’Università degli Studi di Cassino, in collaborazione con il comune di Cassino presenta il volume “Ludwig Wittgenstein e la Grande guerra”, curato da Marco De Nicolò, Micaela Latini e Fausto Pellecchia.
L’evento si svolgerà oggi, 20 maggio, a partire dalle ore 17. A salire in cattedra saranno molti relatori, tra cui: Barbara Bracco dell’Università di Milano Bicocca: Felice Cimatti dell'Università della Calabria e Franco Lo Piparo dell’Università degli Studi di Palermo. Ad aprire il convegno, che sarà trasmesso online sul sito dell’Università degli Studi di Cassino, il sindaco della città martire, Enzo Salera. Interverrà poi la professoressa dell’Unicas Giulia Orofino, delegata alla Diffusione della Cultura e della Conoscenza.
Il volume è nato dal convegno tenuto nell'ottobre 2019 presso il Comune di Cassino, per iniziativa del Laboratorio "Tempo, spazio, strutture", con il concreto sostegno della Delega per la diffusione della cultura e della conoscenza e in compartecipazione con il Comune di Cassino. Per la pubblicazione, molto ampliata rispetto alle relazioni del convegno, si sono aggiunti l'Università dell'Insubria e il Forum austriaco di cultura.
La prigionia di Ludwig Wittgenstein (1889-1951) a Cassino - catturato il 3 novembre 1918 e giunto al campo di concentramento di Caira nel gennaio 1919 - è stato lo spunto per ripensare le condizioni dei prigionieri di guerra durante il primo conflitto mondiale, ma soprattutto per rileggere quelle pagine che il filosofo austriaco portava con sé, ancora in forma di bozze e di appunti, nel suo zainetto personale e che sarebbero divenuti il testo di un libro famoso in tutto il mondo: il Tractatus logico-philosophicus (pubblicato nel 1921). Nel volume storici, germanisti e filosofi non solo ricostruiscono la vita di Wittgenstein durante il periodo della prigionia, ma colgono l'occasione per rivisitare un pensiero complesso, che indaga sul senso, sui limiti e sulle potenzialità del linguaggio e dell'esperienza in genere.
Articolo precedente
E l'opposizione disertò tutte le cerimonie per le marocchinateArticolo successivo
Marocchinate, chi fa speculazioni senza conoscere la storia