Marocchinate, fuoco incrociato sull'amministrazione comunale di Cassino

Marocchinate, fuoco incrociato sull'amministrazione comunale di Cassino
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 16-05-2021 00:00

IL FATTO - Dopo l'episodio della Rocca illuminata di blu, i consiglieri di opposizione chiedono a Salera e Di Rollo di avere delucidazioni sull'associazione incaricata dell'iniziativa e di estrometterla da futuri progetti del Comune. Giuseppe Martini del M5S: "L'assessore alla Cultura valuti le dimissioni". Ma Destra Sociale bacchetta chi si indigna: "Tastieristi che non hanno mai celebrato la giornata del 18 maggio"

Non si placa l'ondata di reazioni politiche dopo che, nella serata di mercoledì, la Rocca Janula è stata illuminata di blu in omaggio ai francesi: (LEGGI QUI: Dalla stele ai parà tedeschi alle luci per i goumiers francesi. Chi non impara la lezione).

Il Centrodestra nella giornata di ieri è andato all'attacco dell'amministrazione comunale con l'opposizione consiliare ed extraconsiliare, ed anche con alcuni sindaci del territorio. Al contempo anche Enzo Salera ha ammesso l'errore (LEGGI QUI: La Rocca Janula si veste di blu per ricordare i francesi, scoppia la rivolta); in difesa del sindaco si è schierato il segretario provinciale del Pd (LEGGI QUI: Goumiers, Fantini: “Gli attacchi della destra sono strumentali”). Poi, in serata, LeggoCassino.it ha intervistato in esclusiva i membri del direttivo dell'associazione "Terraferma" che ha concretamente curato il progetto (LEGGI QUI: “Non ci aspettavamo che una citazione di fatti storici potesse suscitare tanto clamore”).

A 24 ore di distanza, però, la polemica ancora non si placa. Oggi è ancora l'opposizione ad andare all'attacco del primo cittadino. Quella consiliare mette nel mirino Enzo Salere a Barbara Di Rollo; quella extraconsiliare, e più specificatamente Giuseppe Martini del M5S, bacchetta invece l'assessore alla Cultura, Danilo Grossi.

Andiamo con ordine e partiamo dall'opposizione consiliare

VIA TERRAFERMA

I Consiglieri comunali Golini Petrarcone, Franco Evangelista, Mignanelli e Fontana chiedono al sindaco di Cassino, Enzo Salera e al Presidente del Consiglio Comunale, Barbara Di Rollo, di chiarire in sede di Assise civica il ruolo e la posizione dell'associazione "Terraferma" all'interno dell'amministrazione comunale.

Chiedono inoltre con quale criterio è stato affidato alla medesima associazione l'importante servizio di promulgazione e diffusione di pace nell'ambito di una serie di iniziative in programma per il mese di maggio. Inoltre chiedono se la necessità di portare avanti simili manifestazioni che ogni anno rientrano nei programmi dell'amministrazione comunale di Cassino, città martire, sia stata resa pubblica e diffusa nella giusta misura, affinché anche altri enti ed associazioni del territorio potessero presentare o proporre progetti simili.

"Alla luce del gravissimo episodio accaduto nella serata di venerdì 14 maggio, e provocato come ha ampiamente riferito sui media il sindaco Enzo Salera dalla superficialità posta in essere dall' Associazione in questione, crediamo - evidenziano i consiglieri - sia opportuno che la medesima venga estromessa da qualsiasi altra iniziativa in programma a Cassino e dall'organizzazione di altre ed eventuali".

VIA GROSSI

Giuseppe Martini, già candidato sindaco del M5S, va invece all'attacco frontale dell'assessore alla Cultura, Danilo Grossi, e dice: "A chiedere scusa a tutta la popolazione del cassinate non dovrebbe essere l'elettricista che ha deciso di accedere le luci sulla Rocca Janula, ma l'attuale assessore alla cultura del Comune di Cassino che farebbe bene a riflettere se non sia anche il caso di dimettersi. E' stato un fatto gravissimo lasciare che tutta l'amministrazione comunale della Città di Cassino, anzichè ravvivare la memoria delle vittime delle Marocchinate, si rendesse responsabile nell' esaltare e promuovere la cultura e le gesta dei goumier francesi (perchè di questo si è trattato illuminando la Rocca Janula di blu ).

Penso che sia sicuramente il caso che il predetto assessore, se ha ancora intenzione di rimanere tale, dia una letta almeno a parte della premessa del verbale della seduta del Consiglio del Municipio Roma II (Seduta del 16 dicembre 2010), mozione numero 33 in ricordo delle vittime delle marocchinate che di seguito riporto.

"Premesso che: il termine Marocchinate, o Goumiers nell’accezione francese, viene usato per indicare lo stupro di massa attuato dai Goumiers francesi ai danni di molte persone, di ambo i sessi e di tutte le età, successivamente alla battaglia di Monte Cassino (…) seppure le cifre riguardanti la totalità degli stupri e degli omicidi commessi risultano ad oggi difficilmente identificabili con precisione, i dati del Ministero degli Interni, poi trasmessi alla Commissione alleata di controllo, parlarono di circa 2.000-3.000 stupri di donne, molte delle quali contagiate da malattie veneree, e di circa 800 uomini sodomizzati, la maggior parte dei quali successivamente assassinati tramite impalatura (..) Visto che: Il sindaco di Esperia (piccolo comune sito nella provincia di Frosinone) affermò che nella sua città 700 donne, su un totale di 2.500 abitanti, furono stuprate e, alcune di esse, in seguito a tali violenze, trovarono la morte (…)".

FUOCO AMICO

E mentre sul sindaco Salera si scatena il fuoco incrociato delle opposizioni, a destra a colpire è invece il "fuoco amico". Sergio Arduini di Destra Sociale Frosinone interviene infatti sul caso, e argomenta: "Non è possibile vedere al nostro interno persone che non si sono mai preoccupate delle Marocchinate, mentre ora si stracciano le vesti. Io ne parlo da quasi 20 anni, a differenza dei tastieristi che si indignano davanti ad un pc.





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