LA NOTA - La crisi economica provocata dalla pandemia ha causato la chiusura di molte attività anche in provincia di Frosinone. Demos: "Dobbiamo rimboccarci le maniche e guardare con fiducia al futuro. Non dimentichiamo anche l'importante lavoro svolto, durante il periodo Covid, dalle imprese no profit del III settore"
"Democrazia e Lavoro sono i principi cardini su cui si basa la nostra società, affinchè ognuno abbia le stesse possibilità di affermarsi e contribuire attraverso il proprio lavoro al benessere ed al progresso della nostra Nazione. Anche se in un momento particolare, come quello che stiamo vivendo da un anno a questa parte, dove la pandemia ha cambiato le priorità delle nostre vite dobbiamo aver chiare le problematiche e le ripercussioni che la profonda crisi ha sul mondo del lavoro.
Non passa giorno che vediamo le piccole attività commerciali ed artigianali, gli ambulanti, le imprese familiari, liberi professionisti, a malincuore chiudere le loro attività, frutto di sacrifici ed unico sostegno per le loro famiglie. A tale situazione - spiega in una nota il Coordinamento DEMOS Provinciale Frosinone - fa eco l'incessante penalizzazione delle donne in un mercato del lavoro sempre meno attento alle loro esigenze ed alla necessità di conciliare il ruolo di donna e madre".
Quest'anno nessuna manifestazione ufficiale per la festa dei lavoratori si è potuta realizzare causa COVID, ma tre iniziative distinte, scelte in modo unitario da CGIL, CISL e UIL, che si svolgeranno in tre luoghi simbolo del lavoro in Italia, l’acciaieria AST di Terni, l’Ospedale dei Castelli in località Fontana di Papa in provincia di Roma e la sede Amazon di Passo Corese in provincia di Rieti. Un primo maggio in tono minore a causa dalla pandemia, questo non deve farci abbassare la guardia sui diritti e la sicurezza sui luoghi di lavoro, ma deve anche spronarci a pensare a nuove politiche del lavoro per una rinascita del nostro Paese.
Come Coordinamento provinciale di Frosinone DEMOS – Democrazia Solidale -siamo vicini a tutti i lavoratori, a chi il lavoro lo ha perso, ai giovani che si affacciano per la prima volta al mondo del lavoro, a chi ha incertezza per il proprio futuro.
Comprendiamo e condividiamo la loro amarezza, il loro sconforto e la disperazione, di chi ogni giorno ha difficoltà a sbarcare i lunario, ben consapevoli che la crisi che attanagli l'economia ha messo a dura prova ognuno di no. Molte categorie sono ormai allo stremo delle forze, pensiamo in particolare ai lavoratori autonomi che sperano in una rapida riapertura per vedere ripartire, se pur a fatica le loro attività.
Pur capendo il loro disagio, è necessario che tutto venga fatto nella massima sicurezza per tutelare la salute di tutti, in particolare dei più anziani e i soggetti fragili che sono quelli più a rischio in caso d’infezione. Per questo vogliamo condividere lo slogan scelto da CGIL, CISL e UIL in occasione della festa dei lavoratori “L’Italia si cura con il lavoro”, perché solo ripartendo in sicurezza e mettendo al centro il lavoro potremo farcela.
Confidiamo, in un’accelerazione della campagna vaccinale, in modo da cercare di arginare quanto più possibile la diffusione del virus e tornare alla normalità. Dobbiamo rimboccarci le maniche e guardare con fiducia al futuro, confidando di uscire quanto prima da questa crisi. Dei positivi segnali che lasciano ben sperare sono dati dal PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che porterà ad investire fondi indispensabili per la nostra economia. Non dimentichiamo anche l'importante lavoro svolto, durante il periodo Covid, dalle imprese no profit del III settore, che sono riuscite, nonostante tutto, a sviluppare un'economia sociale da prendere come esempio e da proporre per una vicina ripartenza.
Mai come in questo momento dobbiamo essere tutti uniti per difendere ciò che gli anni si è conquistato duramente nel mondo del lavoro per un 1 maggio di lavoro, tutele e diritti".
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