Il Covid 19 e la paura del vaccino

Il Covid 19 e la paura del vaccino

RUBRICHE - Perché esistono sospetti che legano questi rari casi di trombosi proprio ai due vaccini incriminati, AstraZeneca e J&J? L'approfondimento di Angelo Franchitto

Angelo Franchitto<br>
Angelo Franchitto

Conoscere è il vero vaccino

Paura del vaccino? Oggi è comune parlare dei vaccini anti Covid-19 dichiarando preoccupazioni verso AstraZeneca (Vaxzevria) e Jhonson & Jhonson. Allo stesso modo, il Ministero della Salute ha aggiornato le indicazioni circa l’uso del vaccino AstraZeneca (Vaxzevria) raccomandandone la somministrazione preferenziale per le persone di età superiore a 60 anni. Per quanto riguarda Jhonson & Jhonson, il vaccino è ancora fermo in attesa della decisione di EMA e dell’AIFA. Il motivo per cui questi vaccini fanno tanta paura è legato ai casi di morte per trombosi di cui sono state vittime alcune persone che avevano l’iniezione con questi vaccini.

In generale, una trombosi è una condizione in cui si formano piccole masse solide nei vasi sanguigni. Questi impediscono la normale circolazione del sangue verso i tessuti. Anche se esistono diversi tipi di trombosi, tra le più comuni interessano solitamente gli arti. Una trombosi può indurre potenziali rischi se i coaguli raggiungono alcuni organi, come i polmoni. Le trombosi sono un problema di salute che interessa numerose persone con particolari predisposizioni.

Ma possono riguardare anche chi fuma e chi ha stili di vita poco sani o assume particolari farmaci. Dunque possiamo dire casi di trombosi sono normalmente presenti tra la popolazione e per questa ragione, la comunità medico-scientifica ritiene sia prevedibile che ci possano essere di questi casi anche tra i milioni di individui che vengono vaccinati. Questa è una premessa per cui è plausibile che la causa non sia necessariamente il vaccino. Ma nelle ultime settimane le autorità di controllo si stanno comunque interessando a questi eventi per valutare la possibilità che qualcosa non stesse andando come previsto a causa di una maggiore incidenza di forme particolari e rare di trombosi.

Si parla comunque di poche decine di casi su milioni di vaccinati. Ad ogni modo, ricercatori e medici sono al lavoro per capire meglio le cause di questi rari casi di trombosi per i quali è sospettato un possibile legame con il vaccino anti Covid-19. Nel mirino della comunità medico-scientifica sono finiti i vaccini di AstraZeneca e quello di Johnson & Johnson.

Queste reazioni avverse, se pur riscontrate in pochissimi casi, hanno indotto vari paesi compreso il nostro, di modificare le direttive e di inoculare il vaccino di AstraZeneca a una categoria di persone over 60, ritenute meno a rischio. Il motivo è legato al fatto che i casi finora riscontrati si sono verificati in fasce d’età più giovani. Mentre l’impiego del vaccino di J&J è stato sospeso prima negli Stati Uniti e poi, conseguentemente in Europa, dove sono già arrivate le prime dosi in consegna. Uno stop necessario in attesa di chiarimenti da parte delle autorità sanitarie e di controllo.

Ma perché esistono sospetti che legano questi rari casi di trombosi proprio ai due vaccini incriminati?

Pur non avendo una risposta certa, è stato studiato che, in alcuni individui, è possibile che i vaccini di AstraZeneca e di J&J portino alla produzione di anticorpi che inducono le piastrine a legarsi insieme.

Questa potrebbe essere la causa che porta poi alla formazione dei coaguli di sangue e alle trombosi. Inoltre si tratta di un fenomeno fa sì che si riduca poi la quantità di piastrine in circolazione nel sangue, e che determina di conseguenza una trombocitopenia. Intanto, oltre a cercare un possibile legame tra la somministrazione del vaccino e le rare trombosi, l’Agenzia europea per i medicinali (EMA) ha comunque confermato che i benefici portati dalla vaccinazione superano ampiamente i rischi dovuti alle infezioni da nuovo coronavirus.

Inoltre, il vaccino di AstraZeneca, come gli altri autorizzati dall’Unione Europea, tutela contro le forme gravi della malattia ed è considerato, insieme agli altri vaccini, essenziale per una riduzione significativa dei ricoveri e dei morti dovuti alla pandemia. Allo stesso tempo, anche molti altri farmaci possono causare trombosi, e proprio per questo, i ricercatori stanno approfondendo  l’eventuale legame con il vaccino per provare a prevenirle o per lo meno trattarle più efficacemente.

Mentre si va avanti con la ricerca, la Commissione Europea pensa di modificare la sua strategia e punta tutto sui vaccini a Rna messaggero. Ciò significa che non verranno rinnovati i contratti con AstraZeneca e Johnson & Johnson a partire dal 2022. Invece aumenteranno le dosi che acquisteremo da Pfizer/BioNTech, Moderna e CureVac.

In fine, è stata la stessa Von der Leyen a spiegare che in Europa serviranno richiami per rafforzare la protezione dei vaccinati. Soprattutto, se si svilupperanno varianti resistenti ai vaccini, dovremo sviluppare vaccini adattati alle nuove mutazioni.

Tenendo questo a mente, dobbiamo focalizzarci sulle tecnologie che stanno dimostrando il loro valore. In questo caso sono i vaccini a Rna messaggero a darci maggiori garanzie di successo. Sarà dunque su di essi che punteremo nel futuro prossimo.





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