IL FATTO - Questa mattina a Cassino l'incontro tra il sindaco e il comitato dei genitori. Una sponda arriva dal ministro Bonetti: "Dopo Pasqua bisogna poter riaprire anche in zona rossa". Nel Lazio non è escluso il rientro già lunedì prossimo. Cuzzocrea: "Le nostre istituzioni non vedono i nostri ragazzi, i loro bisogni e i loro desideri". Lo studio del Corriere: stare in classe non spinge la curva della pandemia
"Fuori dalla famiglia la scuola è l'unico argine all'invisibilità delle persone piccole. Se chiude la scuola manca tutto. E siccome questa è una storia di disamore ai tempi del del nuovo colera, ecco il punto: nessuno, arrivato il Covid, ha pensato ai ragazzi. Nessuno ha investito fin dalla primavera scorsa sui tracciamenti, sui trasporti, su quel che serviva perchè le scuole restassero aperte. I bambini non esistono, nel dibattito pubblico. Niente o quasi nel Dpcm. Pochissimo nei talk show in tv perchè parlare di scuola e di ragazzi fa calare l'audience. Sembra incredibile ma è davvero così".
Concita De Gregorio ha così recensito il libro di Annalisa Cuzzocrea, Che fine hanno fatto i bambini (Piemme, pagg.160, euro 17,50), un libro che indaga sull'Italia del Covid, raccontando un Paese che condanna i suoi figli all'invisibilità da ben prima dell'arrivo della pandemia.
E' poi la stessa autrice, giornalista di Repubblica, a raccontare un aneddoto e da come nasce l'idea di approfondire tale argomento: "Mi è venuto in mente nel primo lockdown. Agli inizi di aprile del 2020 il direttore del mio giornale mi aveva inviato a seguire una lunga riunione del Governo con la commissione Colao. Una riunione-fiume di 8 ore, al termine della quale chiesi ai partecipanti: allora, che avete deciso per le scuole? Che avete deciso per i bambini che sono chiusi in casa? La risposta fu: no, dei bambini non ne abbiamo parlato.
Ma come? Otto ore e non ne avete parlato? Ecco, in quell'esatto momento mi sono resa conto che non era un problema di non sapere cosa fare, era un problema di totale invisibilità. Mi sono resa conto che la nostra società e le nostre istituzioni non vedono i nostri ragazzi, i loro bisogni e i loro desideri, il libro nasce da questo episodio".
Il libro di Annalisa Cuzzocrea è utile per capire quello che potrà scaturire questa mattina dall'incontro tra il sindaco di Cassino, Enzo Salera, e il comitato di genitori che chiede la riapertura delle scuole. Per molti genitori probabilmente è solo un "problema" di non poter gestire la Dad dei figli - talvolta più di uno - con il lavoro e gli altri impegni.
Ma in realtà la richiesta è quella di avere un'attenzione maggiore per i bambini e per i ragazzi. Di non fare, insomma, come nella riunione tra il Governo e la commissione Colao. Certamente il primo cittadino non può stravolgere quelle che sono le norme nazionali che prevedono, in zona rossa, la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado. Ma è pur vero che per i cittadini è l'istituzione di prossimità e bene ha fatto il sindaco a mostrarsi sensibile alle istanze dei genitori.
Intanto novità importanti trapelano da fonti del Governo. Dopo uno studio pubblicato ieri sul Corriere della Sera dove si evince che l’impennata dell’epidemia osservata tra ottobre e novembre non può essere imputata all’apertura delle scuole e, dunque, stare in classe non spinge la curva della pandemia, è intervenuta la ministra della Pari Opportunità, Bonetti, che intervistata da Sky Tg24 ha spiegato: "Già dopo Pasqua ritengo che in zona rossa, complice l’aumento delle vaccinazioni, dobbiamo rivalutare la possibilità di riaprire la scuola dell’infanzia e almeno la primaria".
Intanto, restando nel Lazio, è possibile che alla fine della settimana i parametri possano migliorare e da lunedì 29 marzo la Regione possa tornare in fascia arancione: a quel punto, salvo ulteriori restrizioni locali o apposite ordinanze comunali o regionali ad hoc per le scuole, tutti gli istituti, dall'asilo all'Università, riapriranno in automatico. Ma sarebbe un'apertura-lampo solo per tre giorni e poi una settimana di stop per le vacanze pasquali. Probabilmente meglio pensare sin da ora a una riapertura in sicurezza dal 7 aprile, subito dopo Pasqua. La riunione di questa mattina potrà dare al sindaco importanti spunti per farsi poi portavoce a livello regionale e nazionale delle istanze che verranno oggi esposte dal comitato dei genitori.
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