Cassino, ecco la toponomastica femminile. Ma il Comune frena la marea di nomi

Cassino, ecco la toponomastica femminile. Ma il Comune frena la marea di nomi
di autore Redazione - Pubblicato: 23-03-2021 00:00

IL FATTO - Le ultime proposte sono giunte dalla professoressa Maria Iannone: ecco di chi si tratta. Ori Sambucci fa sapere che sostiene l'indicazione data da Giuseppe Martini. Il sindaco Salera però fa chiarezza e spiega che ci sono delle norme da rispettare per le intitolazioni delle strade

La professoressa Maria Iannone

"Attraverso la stampa locale ho appreso l’invito rivolto dalla Presidente della Commissione Toponomastica ai cittadini per avanzare 'proposte di intitolazione a personalità degne di essere ricordate nello Stradario cassinate'. A tal proposito - scrive la professoressa Maria Iannone in una nota protocollata ieri al Comune di Cassino - vi segnalo l’opportunità di dare seguito ad una proposta di intitolazione scaturita dall’esito di un bando di Concorso del 2014 denominato ‘La Giornata della Donna”, indetto dal Comune di Cassino in occasione della giornata internazionale della donna e rivolto a tutte le studentesse e gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado. Le figure femminili prescelte sono state a livello locale Madre Amalia (Luigina Fanelli) proposta Scuola Primaria Paretaria " Santa Maria Delle Grazie" e la "Figura femminile prescelta a livello Nazionale fu Giovanna Beretta Molla proposta Istituto di Istruzione Superiore "Augusto Righi" Sezione Servizi Sociali".

Perchè una strada a Madre Amalia (Luigina Fanelli)? "Giovane suora di soli 21 anni - spiega l'ex assessore alla Cultura nella missiva inviata al Comune - viene a Cassino, entra nella casa orfanotrofio detta delle Cappuccinelle che inizialmente era nelle vicinanze della Chiesa Madre e, in questa casa un po’ dimessa, suor Amalia inizia la sua missione di educatrice nella scuola e di generosa benefattrice di innumerevoli orfani e poveri della città e del circondario, sostenuta dalla carità dell’indimenticabile Abate Gregorio Diamare.

Da madre attenta, solerte e silenziosa entra a far parte della grande famiglia della Città di Cassino per scrivere pagine belle soprattutto nel tempo del bisogno e del dolore. I primi bombardamenti di Cassino del settembre 1943 la portano, insieme alle altre suore della Città e alle orfanelle, a trovare rifugio a Montecassino e lì rimane per oltre un mese: poi tutte partono per Roma, luogo più sicuro. Ma solo il tempo di riaversi dallo sgomento della deprecabile quanto inutile distruzione di Montecassino, il 15 febbraio 1944, e poi di Cassino, il 15 marzo, ecco che suor Amalia torna con un gruppo di suore e, con l’audacia che viene dall’Alto, riprende possesso della casa di Corso della Repubblica entrando per le finestre lei stessa, le suore e le orfanelle: tutto questo per evitare che il loro edificio fosse destinato dal Sindaco Gaetano di Biasio a sede del tribunale. Certo, in quel momento storico post bellico di povertà e generale disorientamento, era più urgente l’attenzione all’uopo con la carità di Cristo che la pur necessaria amministrazione della giustizia.


La sua carità la spinse ad aprire anche un ricovero per anziani e malati abbandonati, attuando finalmente un desiderio che l’Abate Diamare le aveva consegnato prima di morire. La storia del dopoguerra e degli anni successivi è la storia della ricostruzione della Città, dell’Abbazia e di tutto il circostante territorio, ma soprattutto epopea gloriosa di carità cristiana e di impegno di tante eroiche persone: tra queste primeggia Madre Amalia Fanelli, dal volto luminoso e sorridente, aperta all’accoglienza umana e alla bontà senza limiti, perché, come ha scritto il grande oratore francese Bossuet “quando Dio plasmò il cuore e le viscere dell’uomo vi seminò anzitutto la bontà”. E in Madre Amalia questo seme mise profonde radici e portò frutti abbondanti. - Gli alunni della classe IV e V della Scuola Primaria Paritaria “S. Maria delle Grazie” Suore Stimmatine. (Fonte- TanteStorie.it “Ricordo della Madre Amalia Fanelli una vita per i figli di Cassino” del 13/03/2015)".

Il referente locale del M5S Ori Sambucci fa invece sapere da parte sua che " è nostra intenzione unirci all'iniziativa dall'Avv. Giuseppe Martini per proporre alla commissione toponomastica di intitolare una delle strade adiacenti P.zza S. Giovanni con il nome "Via del Mercato Coperto". Siamo anche totalmente d'accordo sulle motivazioni che descrive: "É il miglior premio alla battaglia, purtroppo persa, di quei tanti cittadini, commercianti, fruitori e comitati che si sono battuti perché non venisse distrutto quel bene pubblico. D'altra parte é proprio questo il modo per rimarcare forte che nessuno può arrogarsi il diritto di sopprimere né tantomeno limitare l'uso dei beni comuni cittadini in quanto patrimonio della comunità." Concludiamo facendo un appello a tutte le persone che hanno piacere di mantenere vivo perlomeno il ricordo del mercato coperto, sostenendo con noi questa iniziativa".

Il sindaco Enzo Salera, con una nota fatta diramare dall'ufficio stampa fa però chiarezza sulle tante proposte che stanno arrivando in questi giorni in Comune e in una nota spiega: "Con la nomina e l’insediamento, il 12 marzo scorso, della Commissione Toponomastica, il Comune si è dotato di un organismo che dovrà dare l’avvio alla indispensabile definizione completa dello stradario cittadino e dei numeri civici in una realtà dove troppe strade ed anche più di qualche piazza sono senza nome e senza numeri civici.Come pure dovrà dare il là ad una armonica gestione di settori strategici, strettamente interconnessi, quali sono l’Urbanistica, l’Anagrafe e i Tributi. Si tratta dunque di un qualcosa davvero necessaria, che però mancava in questo nostro Comune dal lontano 1997, anno di scadenza dell’ultima Commissione di tal tipo. Nello spirito della più ampia apertura nella valutazione di proposte da parte dei membri della Commissione, dal 12 marzo ad oggi una vera e propria pioggia si è abbattuta sull’indirizzo e-mail istituzionale inondandolo di proposte. Altre ne arriveranno ancora".

Spiga però Salera: "E’ bene ricordare che la Commissione ha potere consultivo, di proposta, non deliberativo, che è della Giunta. Il Sindaco, che tale Commissione presiede, assicura che tutte le proposte naturalmente verranno prese in considerazione e vagliate con equilibrio e serenità, perché tutte sicuramente rispettabili.

Prima di entrare nel merito dei nomi, sarà però doverosa cura dei membri della Commissione stabilire criteri cui scrupolosamente attenersi per la loro individuazione e validazione.

Ovviamente per i criteri non si potrà prescindere dal doveroso ed obbligato dettato della normativa vigente in materia. Senza escludere la possibilità della richiesta alla Prefettura di qualche deroga, giustificata e giustificabile per qualche caso. Impossibile però pensare alla illogica richiesta generalizzata di deroghe che verrebbero ad inficiare la credibilità e l’autorevolezza dei proponenti. Per ricavarne, peraltro, solo un probabile

diniego. La vecchia norma tuttora in vigore stabilisce che la deroga per l’intitolazione di strada o piazza pubblica non può essere denominata a persone che non siano decedute da almeno dieci anni. Riconosce la facoltà al ministro per l’Interno di consentire la deroga solo “in casi eccezionali, quando si tratti di persone che abbiano benemeritato della nazione”.





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