"Ma quando si potranno vaccinare i nostri figli disabili?"

LA LETTERA - Interviene Emilia Bozzella, presidente dell'Associazione Camminare Insieme: "Molti dei nostri ragazzi è ormai un anno che non escono di casa per paura, chiudendosi in loro stessi, vivendo una solitudine che pesa come un macigno"

di Emilia Bozzella*

Fiumi di trasmissioni televisive e radiofoniche, centinaia di articoli di giornale e libri che spuntano come i funghi sulla pandemia. Quest' emergenza mondiale ci attanaglia ormai da un anno, ma nessuno si occupa dei nostri ragazzi. Solo continui annunci e poi nulla di fatto.

Siamo stati dimenticati da tutti! Vogliamo rivolgere solo una domanda: ma quando si potranno vaccinare i nostri figli? Pochi giorni fa, dopo una lunga attesa, finalmente la possibilità di prenotare il vaccino per le persone disabili, ma dopo aver cliccato sul link per la prenotazione subito l'amarezza. Infatti la possibilità è riservata ad un numero ristretto di patologie ed i codici di esenzione sono pochissimi. La delusione è forte e lo sconforto ci assale.

Molti dei nostri ragazzi è ormai un anno che non escono di casa per paura, chiudendosi in loro stessi, vivendo una solitudine che pesa come un macigno. Per i nostri figli è sempre stato tutto più complicato, ma ora lo è ancor di più ed anche il più piccolo problema si ingigantisce. Inoltre, spesso si tratta anche di ragazzi non proprio giovanissimi con genitori anziani, il che moltiplica ulteriormente i problemi.

Io ad esempio sono la madre di due ragazzi diversamente abili con un marito dializzato,  per proteggere i ragazzi da tantissimo tempo non abbiamo contatto con altri familiari e amici che sono stati sempre un valido aiuto e punto di riferimento. L'unica arma che abbiamo contro il virus è l'isolamento. 

* L'autrice dell'articolo è Presidente dell'Associazione" Camminare Insieme", un'associazione di genitori di figli diversamente abili