A Cassino le scuole restano aperte. Per ora

A Cassino le scuole restano aperte. Per ora
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 01-03-2021 00:00

IL FATTO - La città non è stata inserita tra i comuni che hanno una casistica superiore a 250 casi per 100.000 abitanti per quel che riguarda le varianti Covid. Ma l'allerta resta alta. Salera: "Domani terrò un vertice con Asl e prefettura per valutare una eventuale chiusura a partire da mercoledì"

"Nella nostra Provincia sono stati individuati numerosi casi dovuti a varianti del virus SARS Cov 2. Il dato non ci sorprende oltremodo in quanto i virus, in particolare i coronavirus, cambiano costantemente, attraverso mutazioni genetiche più o meno imponenti, per adattarsi meglio all'uomo e all’ambiente. Dall'inizio della pandemia sono state identificate molte varianti del virus in tutto il mondo.

Tuttavia, mentre la maggior parte delle mutazioni non ha conseguenze significative, qualcuna può dare al virus caratteristiche che rappresentano un vantaggio selettivo come, ad esempio,  una maggiore capacità di trasmissione da una persona all'altra oppure la capacità di aggirare le difese messe in atto dalle risposte immunitarie (degli anticorpi o dei vaccini). In questi casi diventano motivo di preoccupazione, e devono essere controllate con particolare attenzione".

Lo rende noto la Asl di Frosinone in una nota nella quale spiega: "Per questo motivo e considerata la possibilità che ha lasciato l’Ordinanza Regionale, abbiamo comunicato ai Sindaci di tutti i Comuni, con casi di varianti sul territorio o con una casistica superiore a 250 casi per 100.000 abitanti, che possono avvalersi di quanto previsto ai punti f) e i) dell’Ordinanza Regionale e cioè assumere misure di maggior rigore sia rispetto la chiusura delle scuole o adozione di DAD e/o ogni altra misura ritenuta necessaria a contenere il contagio e la diffusione.

Da dicembre 2020 si è iniziato a parlare di varianti del SARS-CoV2 ea oggi sono tre le varianti identificate: la variante inglese, la sudafricana e la brasiliana. In tutti e tre i casi il virus presenta delle mutazioni sulla cosiddetta proteina ‘spike’, che è quella con cui il virus ‘si attacca’ alla cellula.

La ‘variante inglese’ (VOC 202012/01) è stata isolata per la prima volta nel settembre 2020 in Gran Bretagna, mentre in Europa il primo caso rilevato risale al 9 novembre 2020. È monitorata perché ha una trasmissibilità più elevata, ipotizzata anche un maggiore patogenicità, ma al momento non sono emerse evidenze di un effetto negativo sull’efficacia dei vaccini.

La ‘variante sudafricana’ (501 Y.V2) è stata isolata per la prima volta nell’ottobre 2020 in Sud Africa, mentre in Europa il primo caso rilevato risale al 28 dicembre 2020. È monitorata perché ha una trasmissibilità più elevata, e perché dai primi studi sembra che possa diminuire l’efficacia del vaccino. Si studia se possa causare un maggior numero di reinfezioni in soggetti già guariti da COVID-19.

La ‘variante brasiliana’ (P.1) è stata isolata per la prima volta nel gennaio 2021 in Brasile e Giappone. Alla data del 25 gennaio 2021 è stata segnalata in 8 paesi, compresa l’Italia. È monitorata perché è ipotizzata una trasmissibilità più elevata e perché dai primi studi sembra che possa diminuire l’efficacia del vaccino. Si studia se possa causare un maggior numero di reinfezioni in soggetti già guariti da COVID-19.

L'emergenza di nuove varianti rafforza l'importanza, per chiunque, compresi coloro che hanno avuto l'infezione o che sono stati vaccinati, di aderire rigorosamente alle misure di controllo sanitarie e socio-comportamentali. Ad oggi, l'uso della mascherina, il lavaggio delle mani, il distanziamento sociale, così come la sorveglianza e il tracciamento dei casi con l'isolamento e la quarantena dei contatti, rappresentano le misure basilari per ridurre la trasmissione della malattia in tutte le sue forme.

Di seguito i Comuni coinvolti per la valutazione di misure da  adottare rispetto chiusura scuola o DAD e altre restrizioni laddove necessarie.

ALATRI

AMASENO

ARCE

BOVILLE ERNICA

BROCCOSTELLA

CAMPOLI APPENNINO

CASTELLIRI

CASTELNUOVO PARANO

CECCANO

COLLEPARDO

CORENO AUSONIO

ESPERIA

FERENTINO

FONTECHIARA

FROSINONE

GUARCINO

GIULIANO DI ROMA

ISOLA DEL LIRI

MONTE SAN GIOVANNI CAMPANO

PESCOSOLIDO

PIEDIMONTE SAN GERMANO

RIPI

SAN GIOVANNI INCARICO

SANT’ANDREA DEL GARIGLIANO

SORA

STRANGOLAGALLI

TORRICE

VALLECORSA

VEROLI

VICALVI

VILLA SANTA LUCIA

Non rientra nell'elenco il comune di Cassino anche se in tanti, in queste ore, stanno facendo pressione affinchè si proceda ugualmente ad una ordinanza di chiusura. Il sindaco Salera da noi interpellato spiega: "Il Comune di Cassino non rientra tra quelli per cui la Asl ha proposto la chiusura. Ad ogni modo domani mattina sentirò la Asl e la prefettura e faremo un vertice per valutare se ci sono le condizioni per fare ugualmente un'ordinanza di chiusura che partirà il giorno seguente, ovvero da mercoledì 3 marzo".





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