Nel solco della continuità: Marco Dell'Isola scende in campo

Nel solco della continuità: Marco Dell'Isola scende in campo
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 28-02-2021 00:00

ATENEO - Il docente di Fisica Tecnica ufficializza la sua candidatura a rettore ed elogia Betta: "Ci ha mirabilmente condotto in acque più sicure". Ha il pieno sostegno dei dipartimenti di Ingegneria e di molti docenti di Lettere: parte quindi con i favori del pronostico. Intrisano e Capelli attendono e, forse, potrebbero coalizzarsi. Al voto in primavera, pandemia permettendo. Si aprono i giochi

Il professore Marco Dell'isola

Nel solco della continuità. Marco Dell’Isola, 59 anni, docente di Fisica Tecnica e già direttore del dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, è il primo ad ufficializzare la sua candidatura a rettore.  Oggi siede in Cda e la sua candidatura era data per scontata. Parte con il favore del pronostico in quanto, secondo ambienti ben informati, tutto il polo ingegneristico ha fatto squadra attorno alla sua candidatura e, apprezzamenti, ci sarebbero anche dal dipartimento di Lettere.

Il dipartimento economico-giuridico dovrebbe invece puntare sul professore Carmelo Intrisano; quello di Scienze Umane, Sociali e della Salute su Giovanni Capelli. Ma non è escluso che i due possano coalizzarsi, altrimenti, di fatto, andrebbero a favorire Marco Dell’Isola che sarebbe il quarto rettore di fila proveniente da Ingegneria dopo gli otto anni di Paolo Vigo (2001-2005 e poi 2005-2009) i sei di Ciro Attaianese (2009-2015) e gli altrettanti di Giovanni Betta (2015-2021). 

Così come prevede la legge Gelmini del 2010, Betta non è più ricandidabile. In quanto nel 2011 è subentrata la norma per cui i rettori possono fare un unico mandato di sei anni e non più due da quattro.  Marco Dell’Isola, non solo perchè proveniente da Ingegneria come l’attuale rettore, si colloca in continuità con l’operato di Giovanni Betta.

Nella lettera inviata al personale in cui annuncia la sua candidatura, infatti puntualizza: “Di certo ci siamo lasciati alle spalle le mortificazioni e il senso di frustrazione che hanno caratterizzato i primi anni del mandato Betta. L’attuale Rettore ci ha mirabilmente condotto in acque più sicure. Risultato che, senza nulla togliere al suo merito, è stato raggiunto anche grazie all’impegno dei colleghi docenti e del personale TA, nonché alla fiducia che i nostri studenti hanno voluto darci continuando a iscriversi e a studiare nel nostro Ateneo”.

Poi spiega i motivi che lo hanno indotto a rompere gli indugi e, tra le altre cose evidenzia: “Ho deciso di confermare la mia disponibilità alla candidatura a Rettore del nostro Ateneo. Sono consapevole del momento particolarmente critico che sta vivendo l’Università di Cassino e che i prossimi anni saranno ancora anni di scelte fondamentali per il nostro futuro, ma l’entusiasmo che percepisco in tanti e le numerose sollecitazioni a farmi interprete delle comuni istanze di riscatto e di risanamento, nella continuità con l’attuale governance, mi hanno definitivamente convinto a rompere gli indugi per costruire insieme un programma di governo dell’Ateneo credibile e condiviso”. 

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Nella lettera evidenzia anche le linee guida del suo programma: “Le strade che si presentano davanti a noi sono sostanzialmente due, che mi piace richiamare solo sul piano dialettico e non perché le ritenga entrambe percorribili. La prima, che poco corrisponde alla mia visione, è quella del rigore assoluto, del mantenimento conservativo delle entrate e del contenimento della spesa, per bilanciare il maggiore esborso necessario al ripianamento del debito.

La seconda, in cui credo, è quella della crescita sostenibile degli iscritti e delle risorse esterne che può essere però ragionevolmente raggiunta solo grazie ad una maggiore efficienza e ad una scelta oculata dei futuri investimenti. Solo in tal modo potremmo dare il giusto riconoscimento alle persone che hanno creduto e continuano a credere nel nostro Ateneo ed alle loro legittime aspettative”. 

Appare evidente che il clima elettorale è nettamente diverso rispetto a sei anni fa: merito anche e soprattutto del rettore Giovanni Betta che nel corso del suo mandato ha saputo risanare i rapporti anche con coloro che non lo avevano supportato. C’è quindi un clima di concordia e appare difficile, ad oggi, vista anche la difficile situazione che ha vissuto l’ateneo in questi anni, che ci possa essere una candidatura in netta discontinuità con l’attuale governance.

Ora che Dell’Isola ha rotto gli indugi, si attendono altre ufficialità: si voterà in primavera, pandemia permettendo. Altrimenti tutto potrebbe slittare a dopo l’estate. In ogni caso il successore di Giovanni Betta entrerà in servizio il primo novembre, quale che sia la data del voto.





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