Un anno di Covid e le altri armi per combatterlo: gli anticorpi monoclonali

Un anno di Covid e le altri armi per combatterlo: gli anticorpi monoclonali

[RUBRICHE] Il 21 febbraio 2020 il virus arrivava in Italia. Cosa abbiamo fatto in questi 12 mesi per contrastralo? C'è un'altra "arma" oltre il vaccino? L'approfondimento di Angelo Franchitto

<strong>Angelo Franchitto<br></strong>
Angelo Franchitto

Conoscere è il vero vaccino

In questa rubrica, nella quale tratto il tema dei vaccini per la lotta al Coronavirus, mi piace fare una riflessione sulle possibilità che il progresso scientifico e tecnologico ci offrono. Inoltre, a distanza di un anno dall'inizio della pandemia abbiamo diverse frecce al nostro arco per fare prevenzione. Accanto al distanziamento fisico, l'uso delle mascherine e i tamponi, i vaccini diventano ogni giorno più importanti per ridurre il numero dei nuovi positivi. Mentre un pensiero che è condiviso a livello globale secondo cui il vaccino è la soluzione per uscire dalla pandemia, c'è chi studia anche soluzioni diverse.

La medicina è una scienza molto vasta e ci permette di pensare anche a piú soluzioni ad uno stesso problema. In questi giorni viene dato il via libera anche agli anticorpi monoclonali. Infatti, a partire dal 6 febbraio scorso, viene firmato un decreto che autorizza la distribuzione degli anticorpi monoclonali delle aziende Eli Lilly e Regeneron/Roche per la prevenzione delle forme gravi di Covid-19 in pazienti con malattia lieve, ma considerati a rischio. Il provvedimento serve a rafforzare la campagna di immunizzazione della popolazione grazie all’approvazione degli anticorpi monoclonali insieme ai vaccini. Questa diventa una possibilità in più per contrastare il Covid.

Ma come faremo a introdurre l’operazione anticorpi monoclonali in Italia?

Secondo il Ministro della Salute Speranza, per distribuire e somministrare gli anticorpi monoclonali, lo stato dovrebbe attingere al fondo di 400 milioni di euro messo a disposizione per l’acquisto di vaccini e farmaci contro il virus Sars-Cov-2. Si tratta di una decisione che sta facendo discutere. Per quanto ne sappiamo, al momento, le evidenze scientifiche a nostra disposizione sono ancora incerte. Per capire meglio di cosa stiamo parlando, un anticorpo è una molecola con il compito di riconoscere gli agenti patogeni estranei al corpo, come batteri e virus, per neutralizzarli. In questo modo, il nostro sistema immunitario lavora per produrre diversi tipi di anticorpi. In questo modo il sistema immunitario identifica quanti più tipi di corpi patogeni e evitano che ci ammaliamo.

Gli anticorpi monoclonali sono delle repliche dell’anticorpo in questione create artificialmente in modo da essere tutte identiche tra loro, e quindi con esattamente la stessa capacità di neutralizzare il proprio antigene. Così, quando un virus, o un altro agente patogeno si lega sulla superficie di un anticorpo trova un antigene complementare. A questo punto il sistema immunitario inizia a produrre anticorpi in quantità, e in questo modo combatte l’infezione ed evita il rischio di una patologia.

Possiamo pensare agli anticorpi monoclonali come una soluzione unica? Visto che cerchiamo di capire come funzionano i diversi vaccini e quali sono le loro differenze, magari questi anticorpi sono più semplici da utilizzare. Invece, anche per quanto riguarda gli anticorpi monoclonali, proprio come è avvenuto per i vaccini, ha visto diverse aziende farmaceutiche, in tutto il mondo, studiare e sviluppare questo antitodo per sperimentarlo in tempi record.

Tra gli anticorpi monoclonali potenzialmente utili per combattere questa pandemia troviamo quelli prodotti dalla biotech americana Regeneron. Già famosi grazie a Donald Trump. Infatti, l’ex presidente americano è stato un paziente illustrissimo a cui sono stati somministrati tali anticorpi lo scorso mese di ottobre, quando si è ammalato di Covid-19. I due anticorpi monoclonali di Regeneron sono stati isolati in un paziente di Singapore e ottenuti all’interno di un laboratorio isolando la proteina spike del coronavirus da un topo che era stato modificato geneticamente per fornirgli un sistema immunitario umano.

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Molto importante è ricordare che gli anticorpi monoclonali, come per i vaccini, abbiamo cominciato a lavorarci a partire da marzo 2019. Dunque, in pochi mesi i ricercatori di tutto il mondo sono riusciti a sviluppare le molecole e ad ampliare la capacità produttiva per venire incontro alle necessità della popolazione globale. In ogni caso stiamo parlando di una sfida senza precedenti. Come lo è per chi produce vaccini, anche per questa nuova esperienza la grande difficoltà resta quella di produrre e distribuire farmaci di questo tipo.

Ma, ancora più importante è il fatto che i medici stanno credendo tantissimo in questi nuovi farmaci. Anche se non è semplice dobbiamo superare lo scetticismo e abbracciare l’incertezza. Il progresso scientifico, tecnologico e medico attraversa spesso l’ambito dell'incertezza. Certamente siamo fortunati ad avere anche questa operazione. Ricordiamoci che questa è anche e soprattutto una corsa contro il tempo. Prima riusciamo a immunizzare tutta la popolazione e prima riusciremo a gestire la situazione.





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