RUBRICHE - Il sociologo Luigi Pietroluongo inaugura oggi la sua rubrica su LeggoCassino.it e la presenta in un video
Il mestiere dei genitori è il più difficile al mondo ? Sì. E quindi ? Mi capita sempre più di frequente di ascoltare o di vedere quando si parla dell’educazione dei figli, e quindi degli adulti, molte persone che fanno gesti eloquenti, tra l’altro sempre gli stessi. Nella mia classifica personale ci sono : spallucce alzate, mezzi sorrisi ironici che mascherano tensioni, cambi improvvisi di discorso alla fatidica frase : “sì ma è difficilissimo essere genitori oggi” con spallucce e sorriso ironico e teso.
Come se dovessimo parlare degli stili educativi solo quando c’è qualcosa che non va bene, solo quando dobbiamo rivolgerci alla psicologia, psicoterapia e psicoanalisi e tutte le sue forme.
Sia ben chiaro, grazie a Dio abbiamo questi strumenti che ci aiutano, ci sostengono e ci fanno uscire dalle tante sofferenze della vita ma, educare riguarda il desiderio e la tensione di ognuno a dare il meglio di se.
Molti altri, sui social, scambiano le proposte educative per buoni consigli, così come se fossero cose di buon senso, che di solito riguardano sempre gli altri, come se non avessimo esponenti della pedagogia che ci invidiano in tutto il mondo, una per tutte: Maria Montessori.
Di fronte a chi pone questioni sullo stile educativo, oggi più di ieri, si frappongono barriere o sarebbe meglio dire, interpretazioni della realtà che prendono due principali direzioni.
La prima è di chi si arrende alla difficoltà, e quindi si rivolge ai propri figli dicendo non ti capisco, non ti riconosco più, non ho tempo per starti dietro, non mi ascolti mai e quindi figlio mio fai come ti pare… io mi arrendo.
La seconda è di chi subisce, come genitore, frustrazioni e mortificazioni. S’impegna, ci prova, ce la mette tutta ma esperti, convegni, scienziati vari gli ricordano, ad ogni spiacevole episodio di cronaca, che se le cose non vanno è colpa delle famiglie, è colpa dei genitori, così che già provati dalle difficoltà quotidiane, perdono anche quel lumicino di sorriso e di gioia che comporta la vita in famiglia e che paradossalmente è lo stato d’animo che occorre per dare speranza.
Tra l’arresa perché troppo difficile, e la mortificazione di chi ci prova e si sente in colpa per tutto, c’è una terza via che io chiamo: #cresciamoinsiemeaifiglichecresciamo
Crescere per affrontare la complessità della nostra realtà, perché di questo stiamo parlando.
Possiamo anche decidere di saltare a piè pari tutto ciò che non capiamo, tutto ciò che è complesso ma noi tutti siamo chiamati a questo : a prepararci e gestire nel migliore dei modi possibili la complessità dei nostri giorni.
Se abbiamo la voglia di vivere una vita piena, degna di essere vissuta e, soprattutto, se desideriamo non lasciare i nostri giorni al caso.
Affrontare la complessità educativa di questo tempo però comporta una serie di attenzioni che è bene descrivere.
Sorridere. Sorridere sempre anche nelle difficoltà
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