Non c'è due senza tre: Alessandro D'Alessandro al premio Tenco con i big della musica italiana

Non c'è due senza tre: Alessandro D'Alessandro al premio Tenco con i big della musica italiana
di autore Redazione - Pubblicato: 08-01-2021 00:00

MUSICA- Dal palco di Sanremo, il musicista di origini ciociare, ci racconta l'interpretazione della canzone Periferia, da lui arrangiata e cantata da Gigliola Cinquetti per l'edizione 2020

Quando qualcuno della nostra terra si distingue per un successo, una conquista, un evento è sempre piacevole poterlo raccontare. Ci rende orgogliosi condividere l'appartenenza, le origini. Alessandro D'Alessandro, noto musicista originario di Coreno Ausonio, ci racconta come il lavoro, lo studio, la costanza portino ad ottenere riconoscimenti di alto spessore culturale, in un premio musicale tanto ambito e famoso come il premio Tenco. Affermato organettista, conosciuto ai nostri lettori per i concerti dell' Orchestra Bottoni, risponde alle nostre curiosità.

Alessandro, la sera del 28 dicembre sei apparso sugli schermi di RAI3 per il Premio Tenco 2020. Abbiamo ascoltato una canzone davvero bella. Raccontaci come è andata.

"Ero insieme a Gigliola Cinquetti per suonare ‘Periferia’, un brano scritto da Gianni Siviero, cantautore milanese che negli anni Settanta faceva parte del gruppo che poi ha influenzato  la canzone italiana (Guccini, De Andrè, Vecchioni, etc) e che frequentava moltissimo il Tenco. Per scelta personale ha lasciato la carriera artistica dopo qualche anno, anche se non ha mai smesso di scrivere. Questo brano fa parte dell’album ‘Io Credevo, Le Canzoni di Gianni Siviero’ (Squilibri), vincitore della Targa Tenco per il miglior album a progetto (ex aequo col disco omaggio a Guccini prodotto da Mauro Pagani) in cui 40 artisti omaggiano Siviero rileggendo le sue canzoni. Al progetto ho contribuito arrangiando e suonando il brano per Gigliola, ho duettato con Sergio Cammariere nella sua personale rilettura di ‘Sconosciuti’ e poi ho riarrangiato una canzone in solo, tutta strumentale.
Con noi sul palco c’erano Antonio Ragosta ed Emanuele Bultrini, due chitarristi che ho coinvolto già dalla realizzazione in studio del brano.
Quest’anno la rassegna causa restrizioni covid non si è potuta svolgere col pubblico èerciò è stato realizzato un format televisivo durante il quale venivano consegnati i Premi alla carriera e le Targhe per i migliori dischi dell’anno. Noi e Vittorio de Scalzi eravamo li per rappresentare tutti gli artisti che hanno partecipato ad Io Credevo”.

Non è la prima volta per te al Premio Tenco?

"E’ la terza volta che sono su quel manifesto e sul palco dell’Ariston.
La prima volta nel 2017 per il ritiro della Targa Tenco (per il disco ‘Canti Ballate e Ipocondrie d’ammore’ realizzato in coppia con Loguercio). L’anno seguente ho suonato nei pomeriggi durante la presentazione dei Libri che Squilibri Editore produce insieme al ClubTenco.
Nel 2019 invece in coppia con Peppe Voltarelli, interprete e cantautore d’eccezione, siamo stati il fil rouge di tutto il Tenco. Eravamo ovunque. Aprivamo ogni evento. Le mattine, i pomeriggi e poi tutte le sere all’Ariston. E’ stata una Rassegna ricchissima di super artisti. E poi ho duettato con Sergio Cammariere, a sancire la collaborazione che con lui è iniziata proprio li, durante la rassegna, dove qualche anno prima avevamo duettato per caso ad un Dopo Tenco". 

Nello stesso format insieme a te e la Cinquetti c’erano Sting, Zucchero, Vasco, Guccini e tanti altri. Che effetto fa?

"Devo dire è emozionante vedere il proprio nome accanto a quello di nomi giganteschi della musica.
Ma questa è la magia del Tenco. Puoi trovarti nel bel mezzo di un cartellone col tuo nome vicino a quello di artisti che hanno lasciato una traccia indelebile nella storia della musica.
Ovviamente oltre alla grande gratificazione personale, trovo che sia importante per il mio percorso professionale. Cerco di pensarli come fondamentali traguardi ma soprattutto partenze e stimoli lavorativi, più che come espressioni del mio ego. E’ il mio lavoro. Sudo e mi batto per farlo al meglio da sempre".

Si può dire che ormai fai un po' parte di quel gruppo di artisti che partecipa con una certa assiduità al Premio?

"Si. Almeno fino ad oggi è stato cosi, e spero continui. E’ sempre un grande stimolo partecipare ai progetti che il Tenco realizza. E questo lo devo soprattutto alla proficua e stimolante collaborazione che ho da un po' di anni con Squilibri Editore, una casa editrice indipendente già all’avanguardia nel campo dell’antropologia musicale, ma che da qualche anno si sta facendo spazio nella musica, seguendo una linea ben precisa nella proposta musicale d’autore.
E ovviamente è la stessa che cura anche i progetti editoriali del Tenco, e sono felice di essere stato coinvolto in molte occasioni. Come in questo caso col disco dedicato a Siviero, ma anche in altre. Come per ‘Vent’anni di 68’ libro scritto da Sergio Sacchi, Sergio Staino e Steven Forti, di cui ho anche curato la direzione musicale degli spettacoli che abbiamo realizzato dal vivo (Auditorium Roma, Teatro Puccini Firenze, etc. ).
Per questo libro/cd il direttore artistico del Tenco Sacchi mi ha chiesto di realizzare una mia versione solistica di ‘Azzurro’ (uscita proprio nel ’68) che ho realizzato col mio ‘organetto preparato’ (utilizzo sull’organetto percussioni e oggetti vari, oltre che una serie di effetti che registro con l’ausilio dell’elettronica). E’ stata molto apprezzata dalla critica, e mi ha stimolato a pensare un disco, che pandemia permettendo, uscirà nei prossimi mesi".

Ecco: parlaci dei progetti di questo 2021 e soprattutto di questo tuo lavoro in preparazione

"Si chiamerà ‘Canzoni’. Poi per i live ‘Libere interpretazioni per organetto preparato ed elettronica’. Sarà un concept dedicato appunto alle canzoni. Molte italiane alcune straniere. Sarà per lo più un disco solistico, realizzato con organetto ed elettronica (effetti, loops, etc.). Ed in più come faccio da anni applico un sistema percussivo dell’organetto e arrangio i brani in totale libertà. I temi delle canzoni sono spunti, per sviluppare il mio suono e il mio linguaggio.
Non mancheranno ospiti. Artisti con i quali lavoro da anni e che hanno avuto il piacere di partecipare al mio progetto discografico. Sono contento. Aspetto con ansia il giorno in cui uscirà. Quasi sicuramente in primavera per Squilibri".

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