La notte porta consiglio: posticipata l'apertura delle scuole

La notte porta consiglio: posticipata l'apertura delle scuole
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 05-01-2021 00:00

NAZIONALE - Il M5S e il ministro Azzolina decisi a riaprire il 7 gennaio, il Pd chiede il rinvio al 15 almeno per le superiori. Dopo due ore di scontro a Palazzo Chigi, all'una di notte il Governo trova una mediazione. E nel prossimo weekend è prevista la zona arancione in tutta Italia

Palazzo Chigi durante il consiglio dei ministri, Roma, 5 gennaio 2020. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

Gli studenti delle scuole superiori non torneranno in classe dopodomani, giovedì 7 gennaio. Il Governo ha posticipato la riapertura a lunedì prossimo, 11 gennaio. Ma la misura vale solo per gli studenti delle superiori: le elementari e le medie, salvo diverse valutazioni che potrebbero giungere in giornata, riapriranno regolarmente in presenza il 7 gennaio.

Questo quanto deciso nella notte a Palazzo Chigi dopo uno scontro furibondo - raccontano le agenzie - tra il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina, il M5S e Italia Viva decisi a riprendere le lezioni il 7 gennaio e il Pd che con Dario Franceschini chiedeva di far tornare gli studenti in classe non prima del 15 gennaio. Uno scontro andato a lungo oltre due ore - riporta l'Adnkronos - e all'una di notte si è giunti a questa mediazione: le scuole superiori riapriranno lunedì 11 gennaio.

La Cgil  intanto chiede la convocazione di un tavolo nazionale. "La salute del personale e degli studenti deve essere tutelata. Chiediamo l'immediata convocazione di un tavolo nazionale", prima del 7 gennaio, "per monitorare la situazione e valutare i provvedimenti necessari".

È quanto si legge in una nota congiunta di Cgil nazionale e Flc-Cgil sulla riapertura delle scuole, in cui si sottolinea che "da sempre chiediamo la riapertura in presenza, con le necessarie tutele in materia di salute e sicurezza". "Attualmente - prosegue la nota - siamo di fronte a contesti e realtà fortemente differenziate, non solo tra territorio e territorio, ma anche tra scuola e scuola, ecco perché sono necessari monitoraggi e strumenti flessibili finalizzati a fornire le giuste risposte alla varietà delle situazioni, valorizzando l'autonomia delle istituzioni scolastiche e fornendo le risorse necessarie".

Cgil e Flc chiedono dunque che ci siano "le risposte più adeguate, anche in termini di tempistica, ai fini della necessaria riapertura. La scuola - rimarcano - potrà riaprire solo se le condizioni di sicurezza saranno garantite".

Intanto il Tar chiede al governo una "relazione" per chiarire le evidenze scientifiche che hanno spinto a imporre l'uso della mascherina in orario scolastico per bimbi fra i 6 e gli 11 anni.

VERSO UN NUOVO DPCM

Nel corso del vertice a Palazzo Chigi, si è discusso anche dalle misure da mettere in campo tra il 7 e il 15 gennaio quando dovrebbe poi arrivare un nuovo Dpcm. Sul tavolo c’è la possibilità di prolungare lo stop agli spostamenti tra Regioni e di mettere il Paese in zona arancione nel prossimo weekend. Ipotesi proposta dallo stesso ministro della Salute, Roberto Speranza.

Per il 7-8 gennaio, invece, potrebbero valere le regole della zona gialla, mentre da lunedì 11 dovrebbe ripartire la divisione regionale. Sul tavolo di Palazzo Chigi anche la modifica delle soglie per il passaggio tra zone, con l’indice Rt che sarà abbassato dello 0,25: un inasprimento, confermato dal ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, che quindi porterà a una maggiore rigidità.





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