Tentano di estorcergli denaro con le minacce: scattano gli arresti

Tentano di estorcergli denaro con le minacce: scattano gli arresti
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 23-12-2020 00:00

CRONACA - Nei guai un 47enne di Roccasecca e un 60enne di Castrocielo. Ad incastrarli anche alcuni messaggi whatsapp

Questa mattina i Carabinieri del NORM, congiuntamente ai militari della Stazione di Aquino, hanno eseguito un’Ordinanza di Applicazione di Misure Cautelari Personali emessa dal Tribunale di Cassino a carico di un 47enne di Castrocielo, che veniva associato presso la Casa Circondariale di Rieti ed un 60enne di Roccasecca, sottoposto agli arresti domiciliari con applicazione di dispositivi elettronici.

Il provvedimento emesso a carico dei due soggetti, entrambi già censiti per reati contro il patrimonio, contro la persona ed in materia di stupefacenti, scaturisce da una serie di reati commessi in concorso dai due individui nel comune di Castrocielo nei primi giorni del mese di dicembre,  allorquando si rendevano responsabili di tentata estorsione e porto illegale di armi. Nello specifico i due minacciavano una persona, anche con l’uso di una pistola, tentando di estorcerle ingiustamente una somma di denaro.

L’attività investigativa scaturita dalla denuncia della vittima, consentiva di accertare che i due malfattori, attraverso minacce di morte, avevano intimato al denunciante di consegnare loro la somma di alcune migliaia di euro. Al malcapitato veniva dato un appuntamento in una zona isolata del territorio, che veniva tempestivamente segnalato dallo stesso ai Carabinieri della Stazione di Aquino e del NORM della Compagnia di Pontecorvo i quali, al momento dell’incontro, bloccavano uno dei due malfattori, mentre l’altro si dava alla fuga per le campagne limitrofe. Nell’occasione si procedeva ad una perquisizione veicolare a carico dell’indagato fermato, a seguito della quale venivano sequestrati una mazza da baseball ed un manganello.

Le immediate indagini conseguenti alla denuncia condotte dagli stessi militari, consentivano di acquisire una serie di messaggi inviati alla vittima tramite “WhatsApp” i quali, grazie anche ad ulteriore attività tecnica eseguita, permettevano di documentare compiutamente quanto denunciato, giungendo all’individuazione di entrambi i malfattori.





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