SCUOLA E UNIVERSITÀ - Il "Majorana" di Cassino si conferma una vera eccellenza del territorio. I dati della Fondazione Agnelli e l'orgoglio del preside Merino. In ateneo sindacati sulle barricate. Cuzzi: "Non è escluso lo stato di agitazione"
Il 55% dei diplomati dell’Itis “Majorana” di Cassino trova lavora in meno di un anno: la media è di 258 giorni dalla data del diploma alla firma del primo contratto. L’istituto tecnico di Cassino si conferma essere una vera eccellenza. I dati giungono dallo studio Eduscopio della Fondazione Agnelli. Il voto medio ottenuto dai diplomati che continuano gli studi è 79.1 mentre il voto medio di chi decide di fermarsi è 70.2. Sono alcuni dati forniti dallo studio Eduscopio della Fondazione Agnelli sulla situazione dei diplomati all’Itis Majorana di Cassino.
"La Fondazione - dice con malcelato orgoglio il preside Merino - dà delle ottime indicazioni sia per quanto riguarda gli istituti che orientano al proseguimento degli studi sia per quanto riguarda gli istituti che orientano al mercato del lavoro. La nostra scuola – aggiunge – indirizza oltre il 50% degli studenti agli studi universitari. La cosa sorprendente è che soltanto il 7% del 50% dei ragazzi iscritti all’università abbandonano dopo un anno il percorso di studi, rispetto al dato regionale del 16% ”
ALTA FORMAZIONE
Intanto sempre sul versante della formazione, ma per quel che riguarda questa volta l’Università, il segretario della Cisl Francesco Cuzzi rende noto che si è svolto il terzo incontro dei tavoli tecnici avviati dopo la pausa estiva con il Ministero dell’Università e della Ricerca, per affrontare alcuni temi peculiari del settore Università e Aziende Ospedaliere Universitarie che nell’ambito del confronto politico sono stati individuati come criticità da affrontare con maggiore priorità.
“E’ stato richiesto un primo finanziamento specifico per la valorizzazione del personale tecnico amministrativo di tutte le aree contrattuali da utilizzare nell’ambito del prossimo rinnovo contrattuale per recuperare il gap retributivo esistente tra i trattamenti economici del personale universitario e la media del restante personale del pubblico impiego, nonché l’eliminazione del limite al fondo del salario accessorio per consentire una ripresa efficaci e delle relazioni sindacali creando nuove opportunità derivanti anche da una maggiore flessibilizzazione delle modalità di utilizzo delle risorse destinate alla contrattazione integrativa.
Nel DDL presentato in Parlamento, tuttavia, non abbiamo trovato traccia dei suddetti interventi e anche per questo motivo, unitamente alle altre Organizzazioni Sindacali con le quali la FSUR CISL-Università condivide il tavolo di confronto ministeriale, è stato dichiarato lo stato di agitazione del personale del settore, non ritenendo sufficiente l’attenzione prestata dal Ministro e dal Governo alle criticità del settore universitario”.
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