TERRITORIO - Si è conclusa nei giorni scorsi la seconda parte dell'iniziativa in collaborazione con l'Università di Bologna concernente una ricognizione archeologica del territorio del comune di Coreno e di altre realtà limitrofe
Il sindaco di Coreno Ausonio Simone Costanzo e la consigliera Rosalba Belmonte, delegata alla Cultura, non nascondono l'orgoglio per il progetto "Ausonio". Un progetto reso possibile grazie all’Università di Bologna, Scuola di Specializzazione in Beni Archeologia, a Giuseppe Di Bello Specializzando di Coreno, che si faceva interprete del desiderio del Comune di Coreno Ausonio e di diversi enti del territorio compresa la Soprintendenza di colmare la lacuna nella conoscenza del paesaggio umano antico nell’area della Valle dell’Ausente. Questa piccola Valle, incastrata tra Lazio e Campania, stretta da montagne e aperta sulla costa tirrenica, sconta l’essere schiacciata tra Roma e Napoli, oltre che tra i siti del Liri (Cassino, Aquino, Interamna) e le città costiere (Formia, Gaeta, Terracina, Sperlonga, Minturno, …), rimanendo esclusa da passati interventi di ricerca archeologica.
Spiegano gli amministratori: "Ben 12 specializzanti sono stati a Coreno Ausonio per due settimane. Un successo la ricognizione con due conferenze stampe online di presentazione e di conclusione dell’esperienza sul campo. Un po' di rammarico per non aver potuto concretizzare tutta una serie di momenti dedicati alla condivisione pubblica del nostro progetto, pensata fin dalla comparsa del Progetto Ausonio.
Dal primo giorno, gli studenti hanno percorso i campi della Valle dell’Ausente, letteralmente da cima a fondo. Per orientarsi, hanno tracciato dei transetti-guida tra Coreno e Ausonia, entro i quali hanno campionato una serie di aree che potessero rappresentare tutte le situazioni altimetriche e geomorfologiche della Valle, così da poter immaginare di cogliere il rapporto tra presenza umana antica e ambiente. Accanto alle ricognizioni intensive nei campi, era necessario poi censire quelle poche evidenze già note nei centri abitati e nelle campagne del comprensorio. I dati registrati in queste due settimane sono andati a comporre la nostra sintesi storica della zona.
Infatti, partendo da un’oscurità del passato archeologico del territorio, siamo riusciti ad isolare una serie di tracce che gettano una prima luce sull’occupazione storica tra questi due comuni e il rapporto con i siti delle regioni circostanti. Giusto per fare alcuni esempi, ci sarebbero dei grandi muraglioni di pietra lasciati da popolazioni preromane, elementi architettonici ed epigrafici di fase romana, indizi degli scontri tra Bizantini e Longobardi su queste alture e l’occupazione medievale con chiese, castelli e monasteri.
I risultati saranno pubblicati sulla rivista scientifica del Dipartimento dell’Università di Bologna, ovviamente dopo un periodo di studio ed elaborazione dei dati raccolti sul campo.
Siamo stai felicissimi di essere riusciti a portare a compimento questo step del progetto archeologico Ausonio e per questo ringraziamo l’Università di Bologna, la prof.ssa Elisabetta Govi, il nostro cittadino Giuseppe Di Bello (specializzando in archeologia), i 12 specializzanti e il Dott. Molle per il supporto della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Frosinone, Latina e Rieti. Ci auguriamo che questo possa essere l’inizio di un percorso da fare insieme e di poter rinnovare l’iniziativa anche l’anno prossimo ampliando la rete di adesione anche ai comuni limitrofi e pensiamo ad Ausonia, Castelnuovo, Pignataro ed altri comuni del cassinate per provare a fare sistema nella valorizzazione delle nostre ricchezze archeologiche.
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