Dpcm, l'Italia sarà divisa in tre zone. No a un lockdown generalizzato

Dpcm, l'Italia sarà divisa in tre zone. No a un lockdown generalizzato
di autore Redazione - Pubblicato: 02-11-2020 00:00

NAZIONALE - Giuseppe Conte ha illustrato il provvedimento alla Camera, nel pomeriggio sarà in Senato, domani si attende la firma. Il premier: "Introdurremo il limite agli spostamenti da e verso le regioni con elevati coefficienti di rischio. Nel prossimo decreto indicheremo 3 aree con tre scenari di rischio con misure via via più restrittive"

No a un lockdown nazionale come avvenuto la scorsa primavera. "A marzo siamo stati presi alle spalle e non sapevamo come muoverci, ora abbiamo dati scientifici che ci aiutano" ha spiegato il premier Giuseppe Conte questa mattina alla Camera. Nel pomeriggio riferirà anche al Senato. Poi, domani, è attesa la firma del provvedimento. E come sarà modulato dunque il Dpcm, il quarto in meno di un mese? Non più misure generalizzate, bensì mirate.

Spiega il premier: "Nel prossimo dpcm indicheremo 3 aree con tre scenari di rischio con misure via via più restrittive. L'inserimento di una Regione avverrà con un'ordinanza del ministro della Salute. Non ci sarà dunque un regime indistinto sul territorio bensì si individueranno tre aree corrispondenti a tre aree di rischio".

Perchè non più un provvedimento generale? Conte argomenta: "Alla luce dell'ultimo report di venerdì e della situazione particolarmente  critica in alcune regioni siamo costretti a intervenire in una  ottica di prudenza per mitigare il contagio  con una strategia che va modulata sulle differenti criticità. Riteniamo necessario assumere una decisione orientata che ottempli nuovi interventi restrittivi modulati sulla base del livello di rischio nei territori. Su base di criteri scientifici predefiniti ci sarà un regime differenziato basato su diversi livelli regionali. A marzo sprovvisti di un piano abbiamo emanato provvedimenti che ci hanno portato un lockdown generalizzato, oggi invece abbiamo una struttura di prevenzione".

COPRIFUOCO, TASPORTI E SCUOLA

Tuttavia ci saranno delle misure che saranno uguali in tutto il territorio nazionale. A livello nazionale, ha fatto notare il presidente del Consiglio, saranno introdotte solo alcune specifiche misure per rafforzare piano di mitigazione del contagio già avviato con i tre precedenti dpcm. Questo l’elenco presentato dal premier: "Chiusura nei giorni festivi e prefestivi dei centri commerciali, ad eccezione di spazi di vendita alimentari e tabaccai. Chiusura oltre che delle sale giochi anche dei corner di scommesse e videogiochi ovunque si trovino".

E ancora: "Chiuderanno musei e mostre, prevediamo riduzione del 50% della capienza dei mezzi di trasporto pubblico locale, e saranno introdotte limitazioni agli spostamenti tra regioni salvo ragioni di necessità. Previsti anche limiti alla circolazione delle persone nella fascia serale più tarda, sempre al netto delle situazioni di necessità. Infine è stata prevista la possibilità di un passaggio integrale della didattica a distanza".

I NUMERI DEL CONTAGIO

La relazione in Parlamento è stata anche l'occasione per snocciolare alcuni numeri: "Gli italiani contagiati sono di numero ben più elevato rispetto alla prima ondata anche se la qualità dei contagi è diversa e inferiore. Oggi fino al 96% delle persone sono asintomatici o presentano sintomi lievi. Tuttavia - ha spiegato il premier - preoccupante l’affollamento generale degli ospedali, in particolare quello dei reparti non covid e delle terapie subintensive.

Quanto alle terapie intensive, invece, Conte ha spiegato che l’Italia affronta la nuova emergenza potendo contare, tra posti già attivati e posti attivabili in base alle esigenze, 10.841 posti, sostanzialmente più di un raddoppio rispetto alla scorsa primavera".





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