Opinioni - Il presidente della regione chiede di evitare campanilismi e spiega che "la soluzione più veloce per connettere i territori del Lazio è quella della stazione dell'Alta velocità a Ferentino". E il progetto dell'interconnessione di Salera da 6 mesi è fermo... sui binari!
Francesco Rocca è convinto: l'Alta Velocità parlerà ciociaro, con una fermata strategica (si fa per dire) a Ferentino. E il resto? Il resto, a quanto pare, non pervenuto. Soprattutto quel pezzo di regione che si estende a sud di Frosinone, quel Cassinate che, per posizione geografica e dinamiche territoriali, avrebbe tutte le carte in regola per essere un nodo cruciale della connettività regionale e nazionale.
Il presidente Rocca, liquida le aspirazioni del Cassinate e del Capoluogo come sterili "campanilismi, e dice: "La soluzione più veloce per connettere i territori del Lazio è quella della stazione Tav a Ferentino, dentro Frosinone, invece, significa non fare l’opera. Già Ferentino avvicinerebbe Frosinone a Roma in maniera significativa creando nuove opportunità. Questa è un’altra sfida per contrastare lo spopolamento. Dobbiamo lavorare sulle infrastrutture, non sono negoziabili”.
Con implicito riferimento alle aspirazioni del Cassinate, ha poi aggiunto: “Non possiamo correre dietro ai campanili, dobbiamo fare i conti con la realtà. Già Ferentino creerebbe nuove opportunità per contrastare lo spopolamento".
Peccato che quelle aspirazioni non nascano da un orgoglio municipale fine a sé stesso, ma dalla consapevolezza di rappresentare un baricentro tra Roma e Napoli, un'area popolosa e produttiva che meriterebbe ben altra considerazione.
La proposta avanzata dal sindaco di Cassino, Enzo Salera, di un'interconnessione "fattibile, rapida e meno costosa" a Colfelice, cade nel vuoto. Da novembre, quando il sindaco presentò un progetto, silenzio totale. Dal Governtore del Lazio nessuna sponda. Sei mesi sono passati invano, dall'annuncio di quel progetto.
E mentre Rocca sbandiera la necessità di "connettere i territori" e di "evitare lo spopolamento", la sua scelta di concentrare l'Alta Velocità a nord della Ciociaria suona come una beffa per chi vive e lavora più a sud.
Un Frecciarossa al giorno, frutto di una deviazione che allunga i tempi di percorrenza, è la magra consolazione offerta a un bacino di utenza che, nonostante le difficoltà, continua a dimostrare un forte interesse per il trasporto ferroviario veloce. Centomila passeggeri nel 2023 non sono un numero trascurabile, eppure sembrano non scalfire la granitica convinzione di Rocca.
La speranza è che, alla fine, prevalga una visione più ampia e inclusiva, che sappia riconoscere il valore strategico del Cassinate e l'importanza di connettere realmente tutto il Lazio, senza lasciare indietro pezzi importanti della sua identità e del suo futuro. Altrimenti, l'Alta Velocità di Rocca rischia di diventare l'ennesimo simbolo di un Lazio diviso, dove il Sud continua a pagare il prezzo di scelte centraliste e poco lungimiranti.
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