Politica - Dopo la sentenza del Tar che ha riconosciuto le ragioni del Comune di Cassino, intervengono sulla vicenda i consiglieri di opposizione Evangelista, Incagnoli e Sebastinalelli: "Un risultato importante che è stato possibile anche grazie alla vigilanza della minoranza"
Una vittoria di tutti, una vittoria per il territorio e per la salute dei cittadini! Il TAR ha respinto il ricorso della società Neoagroenergie S.r.l., confermando la decisione del Comune di Cassino di negare l’autorizzazione alla realizzazione di un impianto di biogas in via Cerro.
Un risultato importantissimo, frutto di un lavoro di squadra tra amministrazione, opposizione e cittadini. La centrale, di natura semi-industriale e di forte impatto ambientale, avrebbe dovuto sorgere in un’area agricola vincolata, già segnata dalla presenza di un vecchio impianto in disuso, l’ex Marini. Era inaccettabile che un territorio dedicato all’agricoltura venisse nuovamente sacrificato con un’attività potenzialmente inquinante.
A sottolineare l’importanza di questa vittoria sono i consiglieri di minoranza Giuseppe Sebastianelli, Franco Evangelista e Incagnoli, che fin dall’inizio hanno seguito la vicenda e sollevato il problema in Consiglio comunale: “Un risultato importante che è stato possibile anche grazie alla vigilanza della minoranza, che durante la campagna elettorale ha recepito il disagio della popolazione di via Cerro, già fortemente penalizzata dall’impianto in disuso dell’ex Marini. Non era ammissibile che una zona a vocazione agricola potesse essere nuovamente oggetto di un impianto a emissione inquinante. Plauso anche al sindaco, che ha saputo recepire la nostra denuncia presentata durante il primo consiglio comunale dell’amministrazione Salera bis.”
Un grande contributo è arrivato anche dal comitato cittadino “Allerta Cerro”, che ha combattuto con determinazione per proteggere il territorio, organizzando incontri con l’amministrazione e mantenendo alta l’attenzione sulla vicenda.
Oltre a respingere il ricorso, il TAR ha anche condannato la società al pagamento delle spese legali, riconoscendo la presenza di vincoli paesaggistici sottaciuti e l’incompatibilità del progetto con la destinazione agricola dell’area.
Questa è la dimostrazione che, quando istituzioni e cittadini lavorano insieme, i risultati arrivano. Cassino ha vinto, e i residenti di via Cerro possono finalmente tirare un sospiro di sollievo!
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