Opinioni - "Compete alla politica nazionale ed europea correggere gli errori del passato ad iniziare dal passaggio all’elettrico per poi ridiscutere gli asset della ex FIAT che nel corso degli ultimi 50anni ha ricevuto moltissimi aiuti dallo Stato italiano". Lo ha detto il prof. Vincenzo Forimisano nel corso dell'incontro promosso dal sindaco Sacco a Rocccasecca nei giorni scorsi
Ottima iniziativa l’incontro organizzato venerdì dal Sindaco di Roccasecca, bisognava parlare di TAV, solo molta diplomazia: il motto è quello di Dumas che nel suo romanzo fa pronunciare dal moschettiere Dartagnan “tutti per uno, uno per tutti” per dirla con parole meno complicate, tutti uniti per ottenere la Stazione Tav, poi vediamo dove realizzarla. Naturalmente ognuno continua a pensare che la propria sia la migliore localizzazione, ma della Tav parleremo prossimamente.
Tutti gli interventi sono stati molto interessanti, sia dei docenti universitari sia dei Parlamentari , tutti hanno parlato con parole di verità senza far ricorso al solito politichese. Due interventi su tutti e su due problemi molto importanti: il Prof Vincenzo Formisano sulla crisi della ex Fiat ed il Sen. Ruspantini sul deficit di rappresentatività delle Province di Frosinone e Latina.
Parole di grande chiarezza quelle del Prof Formisano, la crisi di oggi è figlia di un errore strategico che fece la classe politica nel 2019 quando FCA si fuse con il gruppo francese di PSA, l’allora Presidente del Consiglio non intervenne si limitò a parlare di affare privato di due aziende.
La crisi non nasce oggi e non è solo una crisi dettata da una scelta demenziale legata all’elettrico, è una crisi che nasce da veduta dell’industria francese, che a differenza di quella italiana, non ha investito nell’efficientamento dei processi produttivi ma ha preferito delocalizzare le proprie aziende nelle ex colonie africane della Francia dove il costo del lavoro è di gran lungo più basso sia di quello italiano che di quello francese. Stessa sorte per le tantissime aziende dell’indotto per le quali Stellantis ha preferito quelle francesi e quelle che producevano in paesi dove il costo del lavoro è più basso.
La soluzione dice il prof Formisano, non può essere né nella rivolta dei sindaci, né nelle Regioni, compete alla politica nazionale ed europea correggere gli errori del passato ad iniziare dal passaggio all’elettrico per poi ridiscutere gli asset della ex FIAT che nel corso degli ultimi 50anni ha ricevuto moltissimi aiuti dallo Stato italiano.
Il Sen Ruspandini ha riportato all’attenzione un tema già molto dibattuto nei decenni passati, cioè lo squilibrio, ormai non più sostenibile, tra Roma e le Province. Basti solo pensare che le due provincie di Frosinone e di Latina hanno più abitanti della Regione Umbria che ha un intero Consiglio regionale composto da 21 Consiglieri, mentre la regione Molise ha la metà degli abitanti della sola provincia di Frosinone ed ha ben 11 Consiglieri regionali, le due province di Frosinone e di Latina fanno oltre un milione di abitanti e sono rappresentate da 6/7 Consiglieri, appare evidente uno squilibrio di rappresentanza e questo rende i territori molto deboli al confronto della forza espressa dalla sola Roma.
Da anni si discute di un nuovo status di Roma capitale, nel frattempo la capitale continua a drenare attenzioni e risorse a tutto discapito delle province. Il Sen. Ruspandini ha evidenziato una verità mai nascosta nel passato, non è una questione di partiti, in questo è stato sostenuto anche dall’intervento del Consigliere del PD Sara Battisti, il vero problema è la debolezza rappresentativa dei nostri territori.
Nella storia della Regione Lazio c’è stato un solo Presidente che ha posto rimedio a questo squilibrio almeno sotto il profilo dei finanziamenti, il Presidente Francesco Storace diede disposizione di ripartire i finanziamenti di tutti i bandi in relazione agli abitanti delle province, un unico bando ma con la chiara suddivisione delle risorse già assegnate ai singoli territori. In attesa del nuovo status di Roma già questa soluzione potrebbe almeno rappresentare una forma di compensazione numerica sulla distribuzione delle risorse regionali. E sempre in attesa del nuovo status di Roma Capitale anche la Legge elettorale potrebbe cambiare assegnando più consiglieri alle Province di Frosinone e di Latina sganciando il numero degli eletti dal risultato regionale . Sarebbe già un passo in avanti!!
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