Opinioni - La provocazione, ma anche e soprattutto l’ambizione, con riferimento ai confini dell'antica Terra di S. Benedetto e ad una interazione da sempre esista con l’area del golfo di Gaeta e l’area nord casertana, sarebbe quella di reclamare una nuova Provincia aderendo però alla Campania, così come era strutturata parte dell'antica Terra di Lavoro, molto più omogenea e interattiva rispetto ad oggi, dove l’area frusinate e quella cassinate sono distante e di fatto separate in casa
di Silvano Di Maula*
La volontà politica di istituire una stazione Tav nel frusinate, a Ferentino, sembrerebbe più opportunismo d’area geografica, che ubicazione logica di un servizio che sarebbe palesemente periferico alla capitale, raggiungibile in trenta minuti di auto e a meno di un’ora con il treno. Il senso di questa valutazione è praticamente fuori luogo, se non di peso politico e non si tratta di mero campanilismo, perché Frosinone e l’area nord provinciale, gravitano su Roma da sempre e questo territorio non è mai stato baricentrico come lo è Cassino da secoli.
La città martire, ha la colpa storica di aver creato l'attuale capoluogo, per via dei “cento avvocatacci” che non vollero incontrare le istituzioni del ventennio per eleggere Cassino a capoluogo, così nel 1926 si optò per Frosinone. Molto oggi si vantano ancora di quell’episodio, ma con il senno di poi ne stiamo pagando le conseguenze, perché città storicamente di sinistra, Reggio Emilia e Livorno ad esempio, dove venne fondato il partito comunista, non rifiutarono affatto il ruolo istituzionale, anzi…
La questione però, è rivolta agli attuali rappresentanti politici territoriali, di destra e di sinistra, che sfruttano nel cassinate solo il bacino eletorale, poi di concreto, si occupano solo dell’area nord, mentre chi in zona li supporta, è doppiamente colpevole, perché subordinato a gerarchie partitiche ostili agli interessi del territorio cassinate. A questo punto, la nostra area, visto un declassamento palesemente pianificato, dovrebbe riflettere sul proprio futuro geopolitico, perché sussistono motivazioni territoriali sacrosante, che dovrebbero influenzare un’azione politica volta a riprendersi il ruolo che la storia ha consacrato.
La provocazione, ma anche e soprattutto l’ambizione, con riferimento ai confini dell'antica Terra di S. Benedetto e ad una interazione da sempre esista con l’area del golfo di Gaeta e l’area nord casertana, sarebbe quella di reclamare una nuova provincia aderendo però alla Campania, così come era strutturata parte dell'antica Terra di Lavoro, molto più omogenea e interattiva rispetto ad oggi, dove l’area frusinate e quella cassinate sono distanti e di fatto separate in casa.
Cassino è a metà strada tra Roma e Napoli, inutile confutare l’ubicazione geografica crocevia tra regioni, Università, Monastero millenario, automotive e indotto (che sono sicuro torneranno a produrre anche se con modalità contemporanee) e la futura autostrada Termoli- San Vittore per la quale solleciterei i territori interessati a muoversi in tal senso e che renderebbe la fermata Tav di Cassino ancora più necessaria e conforme. Andare via dal Lazio, sarebbe oggi cosa buona e giusta, reclamando una dimensione più omogenea e avulsa da campanilismi non costruttivi e lontani dai veri interessi e ambizioni legittime.
*Libero Cittadino
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