Stellantis è una bomba ad orologeria pronta ad esplodere

Economia - La De Vizia ha avviato la procedura di licenziamento collettivo, in serata la riunione della Trasnova che così come l'azienda di pulizie rischia di perdere l'appalto: in fumo cento posti di lavoro. Tavares intende affidare tutti i servizi ad una società francese

Stellantis è una bomba ad orologeria pronta ad esplodere
di Redazione - Pubblicato: 12-11-2024 10:29 - Tempo di lettura 2 minuti

Una bomba ad orologeria pronta ad esplodere, i primi effetti concreti della crisi del settore automotive e dello stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano, iniziano a toccarsi con mano e i primi 31 i posti di lavoro sono pronti a saltare: la procedura di licenziamento collettiva è partita. La prima azienda che si trova costretta a tagliare il personale è la De Vizia, che si occupa di pulizie all’interno del sito pedemontano di viale Umberto Agnelli. La dirigenza aziendale di Stellantis non è infatti intenzionata a rinnovare l’appalto per il 2025. O meglio: non intende rinnovarlo alle condizioni attuali, ma ad un costo inferiore. L’imperativo di Tavares è infatti quello del taglio delle spese. Per la De Vizia sarebbe impossibile garantire il servizio ad un costo inferiore, ragion per cui, senza l’appalto di Stellantis, il 31 dicembre si vede costretta a licenziare il personale, nei giorni scorsi ha fatto partire la comunicazione agli interessati.

Nei prossimi giorni, analoga procedura di licenziamenti collettivi potrebbe partire da parte di quelle aziende che lavorano per Stellantis in altri settori, quale ad esempio quello della movimentazione auto nei piazzali: in serata è in programma la riunione della Trasnova, che conta oltre 60 dipendenti. Nel caso in cui Stellantis non dovesse confermare l'appalto neanche a loro, sarebbero cento i primi posti di lavoro andati in fumo a partire dal 1° gennaio 2025. La dirigenza del gruppo automobilistico sarebbe infatti intenzionata ad affidare l’appalto ad un’unica ditta francese, la Trigò e a non rinnovare gli appalti in essere: per l’indotto degli stabilimenti italiani significherebbe mandare in fumo migliaia di posti di lavoro, 400 dei quali solo per quel che riguarda l’impianto di Piedimonte San Germano. Ci sono poi altre aziende della componentistica di primo livello che sono con gli ammortizzatori sociali agli sgoccioli, ragion per cui senza la concessione di ammortizzatori sociali straordinari, anche queste società si troverebbero costrette a ricorrere ai licenziamenti.

Una situazione che fa tremare i polsi ai sindacati e all’intero territorio, per questo motivo nella giornata di ieri il presidente del consiglio provinciale Gianluca Quadrini  ha inviato una lettera ai sindaci della provincia di Frosinone e alle sigle sindacali per informarli che domani, 13 novembre, si terrà la seduta del Consiglio Provinciale, con la partecipazione aperta a tutte le parti coinvolte che potranno intervenire per discutere della grave crisi che sta interessando lo stabilimento Stellantis.

“È fondamentale che il Consiglio Provinciale diventi il punto di riferimento per un confronto aperto e costruttivo tra tutte le parti coinvolte”, ha dichiarato il Presidente del Consiglio Provinciale Quadrini. “Negli incontri che si sono svolti nelle scorse settimane abbiamo palesato questa nostra intenzione.  Abbiamo per questo motivo, insieme al Presidente Luca Di Stefano, voluto rendere pubblica e aperta la discussione per coinvolgere pienamente i sindaci e le sigle sindacali, affinché si possano individuare soluzioni concrete che possano tutelare i lavoratori e il futuro dell’intera comunità provinciale.” Il Presidente ha anche sottolineato che la crisi Stellantis non è solo un problema industriale, ma un’emergenza sociale ed economica che interessa profondamente l’intero territorio della provincia di Frosinone.

Dopodomani, giovedì 14 novembre, all’indomani del Consiglio provinciale, ci sarà poi l’incontro al Mimit convocato dal ministro Urso: oltre alle sigle sindacali parteciperanno anche i sindaci dei comuni sede di stabilimento Stellantis e quindi anche Gioacchino Ferdinandi, primo cittadino di Piedimonte San Germano, ed Enzo Salera, presidente della consulta dei sindaci del cassinate.

Per il segretario provinciale della Uilm Gennaro D’Avino sono necessari interventi immediati per evitare il peggio: “Ad oggi - spiega il sindacalista - ci troviamo di fronte ad una bomba ad orologeria pronta ad esplodere, bisogna intervenire anzitutto con ammortizzatori sociali straordinari altrimenti saranno tante le fabbriche dell’indotto costrette a ricorrere ai licenziamenti”.





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