Oggi l'addio a Giuseppe Valente, morto soffocato nella marmeria di Ausonia

Cronaca - Ieri l'autopsia sul corpo della vittima: l'uomo è deceduto per asfissia sotto una lastra di marmo. Alle 14.30 le esequie nel santuario della Madonna del Piano. Si attendono le mosse della Procura della Repubblica di Cassino: al momento non c'è nessuno iscritto nel registro degli indagati

Oggi l'addio a Giuseppe Valente, morto soffocato nella marmeria di Ausonia
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 10-11-2024 11:32 - Tempo di lettura 2 minuti

Giuseppe Valente è morto probabilmente per asfissia: si aspetta la perizia per avere ulteriori conferme ma dall’autopsia che si è svolta ieri non sono emerse fratture sul corpo della vittima. Dopo l’esame tenutosi presso l’obitorio del “Santa Scolastica” di Cassino la salma è stata dissequestrata e consegnata ai familiari: i funerali si terranno oggi pomeriggio alle 14.30. L’operaio di 63 anni è morto schiacciato tra due lastre di marmo in una nota segheria di Ausonia di proprietà della famiglia Mattei che proprio in questi giorni avrebbe dovuto celebrare il decennale dalla tragica uccisione dei fratelli Pino e Amilcare freddati nella loro cava il 7 novembre 2014. 

Si attendono le mosse della Procura della Repubblica di Cassino: non è escluso che il titolare della segheria possa essere iscritto nel registro degli indagati; al momento, comunque, non ci sono indagati per la morte dell'operaio. Gli uomini dello Spresal stanno continuando nelle loro indagini insieme con i carabinieri della locale stazione di Ausonia e del comando di Pontecorvo per capire cos’è successo il pomeriggio del 6 novembre quando l’uomo è rimasto schiacciato dalle lastre di marmo: qualcosa non ha funzionato o si è trattato di una disattenzione?

Le indagini vanno avanti per fare piena luce intanto oggi, ad Ausonia, è il giorno del lutto e del dolore: alle 14.30 nel Santuario della Madonna del Piano si celebreranno i funerali del 63enne che solo pochi giorni prima di rimanere vittima di un incidente sul lavoro si era recato alla Cisl di Cassino per avviare il percorso che probabilmente già entro la fine del 2025, al più tardi nei primi mesi del 2026, lo avrebbe portato alla pensione. Tra poche settimane, inoltre, sarebbe diventato nonno per la seconda volta. Oggi invece è un giorno di dolore immane per la moglie, i due figli e il nipotino di Giuseppe Valente, strappato alla vita da un tragico incidente sul lavoro. In provincia di Frosinone dal 2003 sono 38 gli operai che hanno perso la vita nel settore delle costruzioni. Nel Lazio 33 gli operai morti nel settore con oltre 60 anni di età.

A rendere note le cifre è il segretario della Filca-Cisl Giustino Gatti, che dopo quanto accaduto dice: “Non si può lavorare a 63 anni in settori ad alto rischio come il settore lapideo. Chiediamo che si intensifichino le ispezioni, bisogna assumere più ispettori e serve uno stretto coordinamento degli organi di vigilanza. Gridiamo a voce alta che siamo stanchi di piangere le nostre vittime”.

Argomenta ancora il sindacalista: “Il settore dei lapidei è noto per essere uno dei più pericolosi, con il costante utilizzo di macchinari pesanti e la lavorazione di materiali duri e pericolosi. La vittima, un nostro iscritto storico e una persona che conoscevo personalmente, era una persona che si distingueva per la sua serietà, la sua dedizione e il suo impegno nel lavoro. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile, non solo nella sua famiglia, ma anche tra i suoi colleghi e in tutta la comunità lavorativa".





Articoli Correlati


cookie