Cervaro, controllo di vicinato: scontro al calor bianco tra Marrocco e Zambardi

Cassinate - Il consigliere di opposizione replica al primo cittadino: "Mi domando perché questo progetto non sia stato promosso con la forza e l'entusiasmo che altre iniziative, sostenute dalla sua amministrazione, hanno avuto. È evidente a molti che questa proposta è stata quasi nascosta"

Cervaro, controllo di vicinato: scontro al calor bianco tra Marrocco e Zambardi
di Redazione - Pubblicato: 05-09-2024 07:29 - Tempo di lettura 2 minuti

Egregio Signor Sindaco, la sua riflessione sul dibattito politico merita attenzione, ma non posso fare a meno di soffermarmi su un aspetto che ritengo essenziale per il buon funzionamento di una democrazia: il ruolo dell'opposizione. In un sistema democratico maturo, l’opposizione non è un semplice ostacolo da superare o una voce da zittire. È, al contrario, un elemento vitale del processo decisionale, un pungolo che stimola chi governa a migliorare, a mettere alla prova le proprie idee e a confrontarsi con prospettive diverse. Il suo compito non è solo quello di contestare, ma di proporre, di arricchire il dibattito pubblico con alternative e suggerimenti che, se accolti, possono giovare all’intera comunità.

Un esempio di proposta avanzata dall’opposizione e purtroppo sistematicamente respinta è stata la richiesta di un maggior numero di telecamere di sorveglianza, che potrebbero rappresentare un efficace deterrente contro fenomeni preoccupanti come gli atti di bullismo e vandalismo che alcuni genitori hanno recentemente denunciato all'interno della villa comunale. Questa richiesta non era basata su mera retorica, ma sulla reale esigenza di migliorare la sicurezza nelle aree pubbliche frequentate da famiglie e giovani. La mancata accoglienza di tali proposte priva la nostra comunità di soluzioni concrete a problemi quotidiani, e indebolisce la fiducia in un sistema che dovrebbe essere orientato al bene comune, non alla prevaricazione di una parte sull’altra.

Quando le proposte avanzate dall’opposizione vengono sistematicamente respinte, ci si priva di una preziosa occasione di confronto e di arricchimento collettivo. Ogni voce, soprattutto quella critica, deve essere ascoltata e considerata, perché può contenere soluzioni utili ai problemi comuni. Ignorare tali contributi, bocciando a priori ogni proposta, rischia di trasformare il dialogo democratico in uno sterile monologo di chi detiene il potere, facendo perdere di vista il vero senso della politica, che è servizio e apertura.

In merito al tema del controllo di vicinato, mi trovo nuovamente in disaccordo con la sua analisi. Se davvero credeva in questo progetto, se davvero lo riteneva una risposta concreta alle esigenze di sicurezza dei cittadini, allora mi domando perché non sia stato promosso con la forza e l'entusiasmo che altre iniziative, sostenute dalla sua amministrazione, hanno avuto. È evidente a molti che questa proposta è stata quasi nascosta. Ci si aspettava un impegno più vigoroso, un coinvolgimento attivo della cittadinanza, soprattutto dei suoi sostenitori, che in tante altre occasioni sono stati prontamente sollecitati a partecipare. Eppure, in questo caso, si è verificato l'opposto: un avviso pubblico, poco pubblicizzato, ha raccolto solo una richiesta di adesione. È difficile non pensare che il progetto, pur importante, sia stato trattato come una formalità da adempiere piuttosto che come un'iniziativa in cui si credeva davvero.

Auspico che, in futuro, il dibattito torni a essere un confronto costruttivo e non una chiusura nei confronti delle voci dissenzienti, perché solo attraverso il dialogo e la partecipazione attiva si può lavorare per il bene della nostra città.

Otello Zambardi





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