Opinioni - Lettera aperta di Dario Nicosia alle forze politiche e sindacali impegnate in città per la raccolta firme per il referendum abrogativo: "Vi invito a utilizzare la vostra capacità argomentativa per contribuire a perfezionare la legge ordinaria. Una critica costruttiva, mirata a migliorare il quadro normativo esistente, sarebbe più utile e rispettosa del dibattito democratico"
Lettera aperta al coordinamento di Cassino per il referendum:
ANPI, Lorenzo Vita
AVS, Ahmed Mohamed
CASSINO POPOLARE, Maria Palumbo
CGIL, Donato Gatti
DEMOS, Luigi Maccaro
M5S, Marzia Pacitto
PD, Romeo Fionda
PSI, Fabio Iannattone
RIFONDAZIONE COMUNISTA, Domenico Carcone
UIL, Franco Valente
UNIONE POPOLARE, Marcello Iacovella
Gentili Coordinatori, desidero esprimere alcune riflessioni riguardo alla vostra campagna contro la Legge sull’autonomia differenziata. Le preoccupazioni espresse nel vostro appello, in particolare quelle che sostengono che questa legge "dividerà l’Italia in tante piccole patrie, aumenterà i divari territoriali e peggiorerà le già insopportabili diseguaglianze sociali", meritano un'analisi più accurata.
Le critiche alla legge, sebbene animate da buone intenzioni, sembrano un po' dissonanti rispetto alla storia recente. Vale la pena ricordare che il concetto di autonomia e decentramento amministrativo non è una novità, ma esiste da oltre vent'anni, grazie proprio alle iniziative portate avanti da governi di centro-sinistra. Il decentramento amministrativo è stato sostenuto e promosso con entusiasmo, a partire dagli anni '90 con la Legge n. 142/1990 e la Legge n. 59/1997 (la "Legge Bassanini"), fino ad arrivare alla riforma del Titolo V della Costituzione nel 2001 sotto il governo di Massimo D’Alema. Non vorrei sbagliare, ma la ratio di queste riforme era avvicinare la gestione dei servizi ai cittadini, un principio che evidentemente ha avuto e continua ad avere un forte sostegno.
È utile ricordare che la cosiddetta "Legge Calderoli" non è altro che una legge ordinaria, progettata per chiarire il comma 3 dell'articolo 116 della Costituzione, e non una riscrittura della Costituzione stessa. Questa legge specifica come le Regioni possano ottenere forme e condizioni particolari di autonomia, già previste dalla Costituzione, ma non ne modifica i principi fondamentali.
Le affermazioni secondo cui la legge "penalizza i comuni e le aree interne" o "complica la vita alle imprese" sembrano un po' esagerate, considerando che uno degli obiettivi delle riforme passate era proprio quello di dare maggiore autonomia agli enti locali per meglio rispondere alle esigenze delle loro comunità. Se queste preoccupazioni fossero valide, i governi di centro-sinistra non avrebbero portato avanti tali riforme con tanta determinazione.
Invece di basare la raccolta firme su argomentazioni che potrebbero sembrare contraddittorie rispetto alle azioni passate, vi invito a utilizzare la vostra capacità argomentativa per contribuire a perfezionare la legge ordinaria. Una critica costruttiva, mirata a migliorare il quadro normativo esistente, sarebbe più utile e rispettosa del dibattito democratico. Confido nella vostra capacità di presentare un messaggio equilibrato e veritiero su questo importante tema, senza dimenticare il valore della coerenza.
Cordiali saluti,
Dario Nicosia
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