Revisionismo nero, De Angelis alla fine è costretto a dimettersi

Revisionismo nero, De Angelis alla fine è costretto a dimettersi
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 29-08-2023 00:00

POLITICA - Domani il caso sarebbe approdato in consiglio regionale, il portavoce del presidente Rocca ha deciso di lasciare prima, ma resta convinto delle sue tesi: "Rivendico il mio diritto al dubbio sulla strage di Bologna". Marta Bonafoni del Pd: "Un risultato importante dedicato a chi combatte per la Costituzione antifascista"

Il responsabile della Comunicazione Istituzionale della Regione Lazio, Marcello De Angelis, ha rassegnato le dimissioni dal proprio incarico. De Angelis ha comunicato la propria irrevocabile decisione al presidente della Regione Lazio Francesco Rocca con una lettera, dopo averla anticipata nel corso di un colloquio privato. Il presidente Rocca ha accettato le dimissioni di Marcello De Angelis con effetto immediato.

La decisione arriva dopo le polemiche nate per un suo post sulla strage di Bologna, anche se lo stesso De Angelis nella lettera di dimissioni fa riferimento anche a una canzone antisemita a lui scritta anni fa e in cui, ha ammesso, esprimeva “un odio insensato”.

LA LETTERA DI DE ANGELIS

"Egregio Presidente, dopo attenta riflessione, mi trovo nelle condizioni di dover fare una scelta di cui mi assumo tutta la responsabilità. Sono stato messo alla gogna per un post su Facebook in cui ho espresso perplessità su una vicenda giudiziaria sulla quale molti altri prima e meglio di me e in modo più autorevole, si erano pronunciati in maniera analoga. Rivendico il diritto al dubbio e al dissenso anche se non posso negare di essermi espresso in modo inappropriato e per questo ho chiesto scusa.

Ho scatenato dure pressioni politiche contro l'Istituzione che oggi rappresenti e, pur nella consapevolezza che i tuoi avversari non hanno argomenti o la forza per importi le decisioni che auspicherebbero, la mia stessa coscienza è più forte e più legittimata di loro a chiedermi di fare un passo indietro. La mostruosa macchina del fango può stritolare chiunque e mi ha preso di mira mettendomi alla gogna rovistando nella mia vita".

E alla fine: "Ringrazio tutti i colleghi, molti appena conosciuti, che hanno voluto trasmettermi la loro vicinanza in questo difficilissimo momento ma è con grande tristezza che ritengo non ci sia altra scelta per me che riprendere la mia strada lontano da questa Istituzione nella speranza di chiudere i conti con il passato e trovare il modo di riparare a qualunque mio precedente errore. Ti comunico, pertanto, le mie dimissioni con effetto immediato dall'incarico che mi hai voluto affidare, ringraziandoti della fiducia e sperando di aver dato al meglio il contributo professionale che ci si aspettava da me. Auguro alla Giunta, al Consiglio e a tutta la struttura di poter continuare il proprio lavoro con la dovuta serenità e col meritato riconoscimento".

LA RISPOSTA DI ROCCA

"Prendo atto delle dimissioni di Marcello De Angelis dal ruolo di Capo della Comunicazione Istituzionale della Regione Lazio. Lo ringrazio per il prezioso lavoro svolto finora e per il senso di responsabilità dimostrato. Così come ha la mia gratitudine per aver messo al riparo l'Istituzione che presiedo dalle inaccettabili strumentalizzazioni di queste settimane, pagando il prezzo per una canzone scritta 45 anni fa e rispetto alla quale ha manifestato pubblicamente tutto il suo imbarazzo e orrore.

Testo, peraltro, già noto quando in passato aveva ricoperto ruoli come quello di parlamentare e direttore di testate. Posso testimoniare in prima persona l'evoluzione della personalità di De Angelis. Un percorso di maturazione, di autoconsapevolezza e di trasformazione interiore. Sicuramente tutto questo non può cancellare il suo passato, ma ha forgiato e continuerà a formare il suo presente e il suo futuro".

MARTA BONAFONI

"La nostra denuncia, la nostra battaglia, la voce dei familiari delle vittime, dell'Anpi, della comunità ebraica hanno pagato: Marcello De Angelis si è dimesso dal suo ruolo di responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio. È una vittoria importante, un risultato politico necessario. Per una nomina che aveva imbarazzato troppi in questi mesi, con un silenzio ininterrotto della presidente del consiglio Meloni durato 24 giorni.

Ma oggi conta il risultato. Dedicato a chi combatte per la Costituzione antifascista e contro ogni revisionismo". Così in una nota la consigliera regionale del Lazio Marta Bonafoni, coordinatrice della segreteria nazionale del Partito Democratico.





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