Inchiesta "sisma bonus", Salvatore Fontana torna libero

CRONACA - Il tribunale del riesame di Roma ha revocato tutte le misure che gravavano sull'imprenditore ed ex consigliere comunale di Cassino

Il tribunale del riesame di Roma, al termine dell'udienza del 3 maggio scorso, ha revocato tutte le misure interdittive che gravavano sull'imprenditore napoletano ed ex consigliere comunale di Cassino Salvatore Fontana. L'imprenditore non poteva esercitare attività d'impresa per un anno, aveva l'obbligo di firma, e non poteva dimorare nel comune di Cassino, oltre ad un sequestro preventivo di svariati milioni di euro su diversi conti correnti personali e societari. Su Fontana era finito nell'inchiesta venuta alla luce lo scorso 13 aprile, con le pesanti accuse di istigazione alla corruzione, truffa, e peculato.

Con lui, altri due imprenditori e due fratelli cassinati questi ultimi accusati solo di peculato per l'oramai famosa vicenda della vaccinazione anti Covid. Fontana invece, era stato accusato da un consigliere comunale di Cassino, di aver promesso dei soldi ed altre utilità, qualora fosse stata scelta una determinata azienda del settore con sede a Cesena. Ad onor del vero, Salvatore Fontana non si è mai nascosto dietro l'anonimato e men che meno dietro ad improbabili iniziali, e fin da subito ci ha messo la faccia professando la sua totale estraneità a quanto gli viene contestato dai giudici cassinati. Nella vicenda, non è mai voluto entrare il sindaco di Cassino, Enzo Salera che, anzi si è rifiutato di parlarne in assise cittadina, sebbene una sua sibillina frase che parlava di "feccia" ha dato un input all'indagine della procura cassinate.

Fedele alla linea, il primo cittadino continua a trincerarsi nel merito di indagini giudiziarie dietro ad un "non mi intrometto in vicende giudiziarie, è compito della magistratura". Torna quindi ad essere "libero" Salvatore Fontana che visibilmente soddisfatto non ha voluto rilasciare alcun commento sulla decisione del riesame, limitandosi a dire: "Ho sempre avuto fiducia nella giustizia". I giudici romani, hanno quindi accolto la tesi degli avvocati dello studio "Salera" di Cassino, che hanno illustrato la posizione del loro assistito in un fascicolo giudiziario di circa 7.000 pagine.

Salvatore Trupiano