Unicas, Tfa di sostegno: già pronti 300 ricorsi al Tar. Parla il legale

Unicas, Tfa di sostegno: già pronti 300 ricorsi al Tar. Parla il legale
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 03-10-2021 00:00

IL FATTO - I partecipanti chiedono di essere tutti ammessi alla prova successiva alla luce delle presunte irregolarità riscontate nel corso della preselettiva. L'avvocato Sparagna ne parlerà con il rettore Betta. In caso di esito negativo la parola passerà ai giudici del tribunale amministrativo

Il rettore Giovanni Betta ci ha messo la faccia. Non si è nascosto dietro un dito si è scusato pubblicamente con i circa 3.000 partecipanti alla prova Tfa di sostegno per la secondaria di secondo grado che si è svolta giovedì alla Fiera di Roma. Ha evidenziato come quest'anno l'organizzazione sia stata interamente delegata all'Ente Fiera, "ma le colpe - ha sottolineato il Magnifico - non si possono delegare". Tuttavia il rettore dell'Unicas ha spiegato perchè è difficile, se non impossibile, gettare un colpo di spugna sull'intera giornata e dare l'idoneità a tutti. (LEGGI QUI: Tfa di sostegno, presunte irregolarità: si passa alle carte bollate).

LA PIAZZA VIRTUALE E I RICORSI REALI

Tesi, questa del rettore, che viene però contrastata dal legale dei partecipanti che intendono presentare ricorso. Sui social è subito nato un apposito gruppo dove tutti i partecipanti hanno iniziato a raccontare le presunte irregolarità riscontrate. Dalla narrazione social, il dibattito si è però subito trasferito negli studi legali: in 300 hanno già dato mandato agli avvocati per chiedere l'annullamento della prova.

L'avvocato che per ora ha raccolto il maggior numero di ricorsi, circa 300, è Raffaele Sparagna. Il legale, dopo aver letto le dichiarazioni del rettore rilasciate a LeggoCassino.it ha spiegato perchè la tesi del Magnifico non è condivisibile e perchè un provvedimento in autotutela da parte dell'Università che ha subito un danno d'immagine dall'Ente Fiera aiuterebbe anzitutto l'Unicas.

PAROLA DI AVVOCATO

Spiega il legale: "Il rettore dice che i punteggi delle prove sono in linea con quelli dello scorso anno. Questa tesi non è condivisibile perchè magari ci sono tante 200 persone che hanno preso 28 e hanno alzato la media. Con una prova svolta regolarmente, ad esempio, i 28 sarebbero stati solo dieci e la media per entrare sarebbe stata più bassa. La prova è stata anzitutto falsata dalla condizione psico-fisica dei partecipanti costretti ad attendere ore e ore sotto al sole: solo quando è arrivato il rettore che ha acquistato personalmente le casse d'acqua i ragazzi sono riusciti a dissetarsi".

Ma non è tutto. L'avvocato viene al dunque: "I cellulari dei partecipanti dovevano essere depositati all'ingresso in buste chiuse e questo non è stato fatto: non sono stati chiusi negli armadietti e non c'erano metal detector all'ingresso. I controlli scarseggiavano e in molti hanno avuto modo di consultare il proprio dispositivo. Inoltre, visto che le prove sono state svolte sul tablet abbinato a un qr code e la rete internet non è stata disattivata, non è stata garantita l'anonimato del test".

O DECIDE IL RETTORE O I GIUDICI

Quindi l'avvocato Sparagna spiega: "Prossimamente incontrerò il rettore dell'Unicas Giovanni Betta per illustrare nel dettaglio queste ed altre anomalie che si sono registrate il giorno della prova. Visto e considerato che anche il rettore dice che l'Unicas ha subito un danno d'immagine dalla Fiera di Roma sarebbe opportuno, in autotutela, dare il via libera a tutti.

Alla prova successiva, dove è previsto lo sbarramento, chi in ogni caso non aveva studiato non supererà la prova, ma chi ha subito danni da questa preselettiva per come è stata svolta ha la possibilità di farsi valere. Questo senza danneggiare le circa 600 persone ammesse che in ogni caso andranno alla prova successiva. Ci auguriamo - conclude il legale - che il rettore Betta accolga queste istanze. Intanto stiamo continuando a raccogliere la documentazione di tutti coloro che intendono fare ricorso al Tar perchè se il rettore deciderà di non prendere provvedimenti, decideranno i giudici".





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