Bambine strappate alla zia, il Comune invita ad abbassare i toni. E le polemiche

Bambine strappate alla zia, il Comune invita ad abbassare i toni. E le polemiche
di autore Redazione - Pubblicato: 13-04-2021 00:00

IL FATTO - Dopo la discesa in campo dell'avvocato della zia delle minori, l'amministrazione comunale dirama una nota per fare chiarezza: "Il giudizio degli assistenti sociali è insindacabile salvo conferma o revoca che avverrà ad esclusiva competenza del Tribunale dei Minori di Roma, dal quale aspettiamo il pronunciamento, presumibilmente entro pochi giorni"

Dall'ufficio stampa del Comune di Cassino, riceviamo e pubblichiamo

In merito alle notizie apparse negli ultimi giorni su alcuni organi di informazione e al conseguente dibattito sviluppatosi anche sui social network relativo al collocamento in casa famiglia di due minori avvenuto ad opera del Servizio Sociale del Comune di Cassino, l'amministrazione comunale ritiene di dover invitare tutti ad un atteggiamento di prudenza nei confronti dell'episodio, nell'interesse prioritario dei minori stessi, alla cui serenità il clamore mediatico non potrà certamente giovare.

Il Comune di Cassino segue attualmente quasi un centinaio di minori per via delle condizioni di disagio, di povertà educativa, di incapacità genitoriale con un lavoro intenso e complesso condotto da professionisti preparati e di lunga esperienza. Solo in alcuni casi, laddove si verifica che all'interno del nucleo familiare non ci siano le condizioni per una crescita educativa, fisica e psicologica normale si ricorre al collocamento all'esterno del nucleo, generalmente una casa famiglia, a volte un affido intra o extra familiare o anche un'adozione. Provvedimenti stabiliti dal Tribunale per i Minori, nell'ambito di una più ampia progettualità finalizzata alla crescita del minore e al recupero, laddove è possibile, della relazione con il nucleo familiare d'origine.

Come avviene sempre per disposizione di legge, i minori sottratti alla responsabilità genitoriale vengono posti, sempre dal Tribunale, sotto la tutela di Sindaco, il quale poi delega la funzione di tutore ad uno degli assistenti sociali del servizio.

Esistono tuttavia dei casi nei quali la normativa vigente riconosce agli assistenti sociali la facoltà di intervenire d'autorità, allorquando dovessero ravvisare la condizione di grave pericolo per l'integrità fisica e psichica del minore, disponendo il collocamento in luogo sicuro fino a quando non si possa provvedere in modo definitivo alla sua protezione.

Si tratta di una eventualità molto rara, per fortuna, ma è quello che è accaduto il 6 aprile scorso a Cassino. Nel momento dell'applicazione del provvedimento, il giudizio degli assistenti sociali è insindacabile salvo conferma o revoca che avverrà ad esclusiva competenza del Tribunale dei Minori di Roma, dal quale aspettiamo il pronunciamento, presumibilmente entro pochi giorni.

Gli operatori del Servizio sono in contatto con i responsabili della casa famiglia che hanno provveduto immediatamente a tutte le esigenze di accudimento per le minori che nel frattempo hanno fatto il tampone e giovedì dovrebbero tornare a scuola.

Data la delicatezza della situazione, in attesa del pronunciamento dell'autorità giudiziaria competente, facciamo appello affinché non vengano alimentate polemiche, siano esse spontanee o meramente speculative, che non fanno bene né alle minori in questione né all'intera comunità





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