Il Covid, la crisi economica e la camorra in agguato. Scatta l'allarme nel Basso Lazio

Il Covid, la crisi economica e la camorra in agguato. Scatta l'allarme nel Basso Lazio
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 12-11-2020 00:00

CRONACA - L'assessore del Comune di Cassino Danilo Grossi lancia l'sos: "Gli atteggiamenti camorristici sono già tra noi, se lo Stato non interviene subito ci ritroveremo decine di società fantasma. Dobbiamo contrapporci a questo sistema marcio"

Le infiltrazioni camorristiche nel territorio di Cassino non sono certo una novità. Questo motivo, forse soprattutto questo motivo, è stato determinante per non far sopprimere il Tribunale di Cassino nel 2012. Cassino è una terra di confine con il Napoletano e il Casertano: la Campania da decenni fa i conti con la malavita. Nei comuni limitrofi, quelli del Cassinate e del Golfo di Gaeta, la camorra non spara. Ma inchieste giornalistiche, indagini e sentenze della magistratura hanno dimostrato che le infiltrazioni della malavita sono presenti anche nel Basso Lazio.

Ora che il Covid sta provocando anche una crisi economica, oltre che sanitaria, il fenomeno potrebbe dilagare. Lo ha evidenziato l'intellettuale ed esperto della materia Roberto Saviano ancora alcuni giorni fa, parlando della situazione nazionale. Ha spiegato che la malavita potrebbe mettere le mani su tutte quelle strutture come alberghi, bar e e ristoranti che maggiormente stanno accusando gli effetti della crisi.

Ad accendere i riflettori sul territorio è invece l'assessore alla cultura del Comune di Cassino Danilo Grossi, da sempre in prima linea sulle tematiche della legalità: è lui l'ideatore della campagna "Io non ho paura" con tante iniziative per ricordare le icone della legalità come i giudici Falcone e Borsellino, a cui è stata intitolata la villa comunale e Peppino Impastato, ricordato con una targa nella centralissima piazza Labriola.

Oggi l'assessore evidenzia: "Sono sempre più preoccupato da quello che sta succedendo e da quello che purtroppo potrebbe succedere nei prossimi mesi.Gli strascichi della crisi dureranno mesi, forse anni, e le uniche strutture ad avere disponibilità economiche quasi illimitate saranno purtroppo proprio le organizzazioni malavitose. Nel basso Lazio, sia nel Cassinate che nel Golfo di Gaeta, in particolare la Camorra, che già in passato aveva messo basi forti, come viene dimostrato da sentenze passate in giudicato, ora ha l'occasione per allargarsi sfruttando i fallimenti dovuti alla crisi, i fallimenti di persone oneste, di persone perbene".

Quindi sottolinea: "Se lo Stato, da subito, non comincia a contrapporre una politica seria e concreta, provvedimenti economicamente rilevanti, ci ritroveremo decine e decine di società fantasma, di scatole vuote, come quella di cui ha parlato la Prefettura di Frosinone in questi giorni che servono solo a nascondere altri interessi".

E a dimostrazione che, purtroppo, il rischio è tutt'altro che remoto, Grossi spiega: "Gli atteggiamenti camorristici non nascono dall'oggi al domani; gli atteggiamenti camorristici sono già tra noi e vengono costruiti nel tempo ramificando persone, società ed interessi nell'economia legale o cercando di avere interessi all'interno degli appalti pubblici. Contrapporci a questo sistema marcio deve diventare la nostra priorità. Per chi ha sempre lottato e sempre creduto nella legalità, per chi può contrapporre la propria onestà e la propria storia questo deve diventare l'obiettivo primario su cui fondare il proprio impegno civico. Sarà una guerra lunga e difficile. Ed è già cominciata".





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